Nuova arrivata

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Aveva lo sguardo perso come se avesse la testa tra le nuvole, sicuramente non era attenta perché non vide il gradino del palco e inciampò. Tutta la scuola rise, anche le professoresse.
Giorgia si rialzò senza fare una piega, come se niente fosse successo -"Emm..Ciao sono Giorgia"- disse distrattamente -"Ben arrivata cara, ti accogliamo noi tutti in questa scuola, d'ora in poi farai parte della 1B".
Quando arrivammo in classe non continuammo a fare lezione perché dovevamo presentarci a Giorgia.
Quando arrivò il mio turno, il suo sguardo si illuminò, un sorriso che per tutta la mattinata le era mancato, marcava il suo viso come se fosse stato inciso sulla pietra.
Quando la scuola finì, corsi da Giorgia e lei mi abbracciò, era diversa dal giorno prima, era triste e silenziosa.
Le chiesi -"Che hai Giorgia?" - "Odio la scuola, mi sembra di stare in prigione. Possono dire di no ma se un luogo non ha le sbarre alle finestre non vuol dire che non sia una prigione."
Dopo questo commento ci avviammo verso l'uscita della scuola, stavano aprendo la porta quando una cascata bionda ci si mise davanti. Era Sofia.
-" Ciao...tu...ragazzina come ti chiami? Giorgia? Si..bene. Ti consiglio di non stare con questa tizia qua a fianco che ti rovina."
Dopo questo mi sentii sprofondare dalle lacrime, volevo morire.
Giorgia rispose -" Si emm...Cosetta o come ti chiami...le amicizie me le posso scegliere da sola, e...guardandoti sei tu quella che rovina le persone ".
Guardai Giorgia e smisi di piangere, nessuno aveva mai risposto così a Sofia, lei che era rimasta sbalordita se ne andò stizzita e ci lasciò lo spazio libero per uscire.
Uscite da scuola, mi avviai alla fermata del bus ma Giorgia mi chiese se potessi andare da lei perchè era sola a casa, accettai, non avevo niente da perdere.
Arrivate sulla soglia dell'appartamento di casa sua, Giorgia tirò fuori le chiavi di casa e con gesto teatrale aprì la porta, prima di entrare disse -"Madame, benvenuta nella mia umile dimora".
Dopo una breve risata entrai, aveva una casa normalissima, aveva dei mobili moderni, tutti apparte la scrivania in salotto.
Mi portò in cucina e come le avevo promesso al nostro primo incontro, mangiai il famigerato panino, era secco e sicuramente non era freschissimo ma lo mangiai come se fosse buono. Mi portò in camera sua e appena entrai vidi come era la vera Giorgia.

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