Un'amica

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I suoi occhi rimanevano a fissare i miei in attesa di una presentazione-"Io...sono Valentina e...., beh piangevo, avevi ragione."
Il suo viso ormai scuro per la poca luce era preoccupato, anche se non mi conosceva era preoccupata. Poco dopo cominciò a parlare -" E come mai stavi piangendo?" - "La persona di cui mi fidavo di più, la mia migliore amica, ha deciso che non ha più bisogno di me."
A volte quello che serve è sfogarsi e con Giorgia mi stavo sfogando, -" Scusa Giorgia si è fatto tardi e dovrei tornare a casa"- dissi.
"Okay, ti accompagno".
Era seriamente buffa, non riuscivo a vedere la sua espressione per via del buio, ormai saranno state le 21 o simile.
Lei era li, in piedi come un soldato, ad aspettare me, una persona totalmente sconosciuta mi offre il suo aiuto e invece chi avrebbe dovuto farlo...
I miei piedi risposero prima ancora che il mio cervello decidesse, mi diressi verso di lei e anche se non la conoscevo, sembrava che ci conoscessimo da una vita.
-" Hai fatto una scelta saggia, non si sa chi gira a quest'ora della sera!"- disse Giorgia con un sorriso ironico stampato in viso, risi e le chiesi da dove venisse, veniva da Genova, come me, ma io non l'avevo mai vista prima d'ora.
Mi spiegò, come se mi avesse letto nel pensiero, che si era trasferita da poco e che aveva 15 anni. Appena uscite dal parco, la mia pancia cominciò a brontolare come se all'interno ci fossero dei lupi che non mangiavano da settimane, lei se ne accorse e scoppiò in una fragorosa risata, aveva un suono strano, come se si stesse per soffocare, ma appena smise di ridere e si asciugò gli occhi sembrava come se il soffocamento fosse finito, mi disse che se le raccontavo un po' di me mi avrebbe offerto un panino.
Accettai, avevo davvero molta fame e un panino non si rifiuta mai.
Ci avviammo per la stradina che portava a casa mia, le raccontai di Sofia e di come mi aveva scaricata, le raccontai della mia famiglia e dei miei hobby, per l'intero tragitto lei non aprì bocca se non per emettere qualche suono di assenso.
Mi sentivo bene, come non mi sentivo da molto, nemmeno con Sofia ero mai stata così sincera e con il cuore aperto. Quando arrivammo sotto casa mia, vivevo in un appartamento con i miei e la mia sorellina, mi dimenticai del panino e stavo per salire le scale del condominio quando Giorgia disse -" Ah si, per il panino...la prossima volta, ci conto eh!"- i suoi denti bianchissimi risplendevano nella sera.
Con un sorriso che andava da orecchio a orecchio le dissi -"Parola di Valentina che se non vengo puoi venire a casa mia a svaligiarmi il frigo".

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