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Michael's POV

volevo portare kristal fuori a cena.
Volevo farle una sorpresa; avevo prenotato nel miglior ristorante della zona, avevo fatto riservare la terrazza per tutta la sera in modo da stare soli.

Avevo organizzato tutto nei minimi dettagli e avevo chiesto a carol di andare con kristal a fare shopping. Eravamo d'accordo che mi avesse chiamato non appena avessero finito di fare spese.

Erano le 16.30 e ancora nessuna chiamata.
Decisi di provare io ma mi rispose la segreteria.
"Magari soni in un negozio dove non prende"pensai.

17.00
Provai a chiamare di nuovo carol e questa volta anche kristal.
Nessuna risposta.

Chiamai Noah chiedendo di provare ma anche li, nessuna risposta.

Mi stavo cominciando a preoccupare. Non era da loro non rispondere!

Andai a casa di kristal.
Trovai i suoi zii e due cugini.

Loro: michael, come stai? Hai bisogno di qualcosa?

Io: veramente sono preoccupato per kristal.

Zia: perché?

Io: volevo portarla a cena fuori e avevo chiesto a carol di accompagnarla a fare shopping. Carol mi doveva chiamare appena finivano ma nessuno mi ha chiamato. Ho provato io e da più di mezz'ora non rispondono nessuna delle due.

Sbiancarono.
Si vedeva lontano un miglio che si stavano preoccupando. Tenevano tanto a kristal e la consideravano come una figlia.

Chiamarono la polizia che si mise subito a cercare qualche traccia delle ragazze.

Kristal's POV

Che bello, dovevo fare da schiavetta alla persona che odiavo di più al mondo.
Non desideravo altro proprio.

Non potevo chiedere aiuto in nessun modo, speravo sempre che carol stesse bene e speravo soprattutto che qualcuno sarebbe venuto a salvarci.

Non dovevo fare altro che seguire Davide, o meglio" il mio padrone" ovunque andasse.
mi ordinò di mettere in ordine la sua stanza e mentre percorrevo il corridoio notai una porta che era diversa da tutte le altre.

Era nera, in alto aveva una targhetta oro dove però non era scritto nulla. Provai ad aprirla ma non ci fu verso.
Lasciai perdere e mi incamminai verso la stanza di Davide.

Era molto grande, le pareti rosse, un grande letto matrimoniale al centro, due poltrone, un armadio e una cassettiera.

[...]

Uscì dalla stanza e andai verso quella in cui c'era carol.
Mi permettevano di vederla solo dopo aver finito i miei compiti.
Davanti la porta c'erano due uomini.
Mi fecero entrare e trovai carol con ancora mani e piedi legati, sulla bocca però non aveva più il nastro adesivo.
Notai anche che le avevano cambiato i vestiti.
Indossava semplicemente una maglietta che le stava larga e i pantaloni della tuta.

C:kristal!
Io:carol! Stai bene?
C:si, sto bene. Non mi hanno fatto niente. Solo cambiarmi i vestiti.
Sorrisi debolmente
C: cosa devi fare tu?
Io: obbedire agli ordini di Davide.
C:oh.

Guardia: fuori dalla stanza!
Io: sisi, ora vado.

Mi alzai dal letto e superate le guardie, tornai nella mia stanza.
Non era molto grande. Aveva solo un letto e un armadio piccolino.

erano circa le 18.00 e alle 19.00 Davide sarebbe rientrato.
Non mi aveva detto di preparare niente quindi mi addormentai.

Fui svegliata da una guardia che mi ordinò di andare da Davide.
Pensavo fosse successo qualcosa, invece li trovai rilassato.

D:kristal che ne dici di rimanere qua con me.?
Io: neanche se mi paghi.
Dissi a denti stretti.
D:carol potrei lasciarla andare. Pensaci. Domani sera voglio una tua risposta.
Puoi andare di nuovo nella tua camera.

Mi misi sul letto e pensai alla proposta di Davide. Non volevo rimanere con lui, ma volevo anche che carol andasse via da quel posto.
Mi addormentai pensando a quale decisione avrei dovuto prendere.

La pattinatrice innamorata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora