31. ~Vero?

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Non appena feci un passo verso di lui, si alzò gettando quella lettera sul tavolo e passandomi accanto sparì in salotto. Lo guardai andare via in silenzio, era piuttosto depresso.

Presi quel foglio bianco passandomelo tra le mani, era una busta.

Lentamente la aprii sgranando gli occhi sul contenuto.

Steve Cooper e Doniya Malik annunciano il loro matrimonio.

Invito per: Abbie e Harry Styles.

Io sapevo che ci sarebbe rimasto male, sapevo che infondo infondo, voleva davvero rivedere la sua famiglia, lui voleva essere presente, anche se affermava il contrario.

Posai l'invito sul tavolo ed una volta sentito chiudere la porta di casa mi precipitai in salotto, dove Harry e Cleo chiacchieravano del più e del meno.

"Dov'è Zayn?" chiesi.

"E' uscito ora", mi rispose Harry. "Ehi hai visto l'invito?"

"Sì, e l'ha visto anche Zayn", risposi prendendo le chiavi di casa. "Ci vediamo dopo."

"Abbie, i ragazzi tra poco saranno qui."

"Arrivo subito!" enunciai chiudendo la porta alle mie spalle.

Ora dove andavo a cercarlo?

Di lui già non c'era più traccia, ma non doveva essere molto lontano.

Cominciai a camminare guardandomi costantemente intorno, ma nulla. Poi d'un tratto il mio telefono cominciò a squillare.

"Pronto?"

"Abbie sono Louis, potresti venire ad aprire la porta? Stiamo qui fuori da cinque minuti!" si lamentò, in sottofondo sentii le risate degli altri due, poi una voce familiare.

"THEOO!" urlai.

"Ci sento ancora, giuro!" mormorò Louis.

"Comunque io non...." Mi bloccai quando davanti a me scorsi la figura del moro voltata di spalle, così indietreggiai nascondendomi dietro un albero. "Lou, non sono a casa, ci sono Harry e Cleo, e chissà cosa staranno combinando, quindi aspettate altri dieci minuti", sussurrai con una mano davanti la bocca.

"Che schifo! Io non ci entro in questa casa."

"Lou devo andare, ci vediamo tra poco."

"Parli a bassa voce come una spia, chi è il soggetto?"

"Lou!" risi.

"Okay, a dopo 'zero zero Abbie'"

Attaccai e cominciai a seguire lentamente Zayn che camminava in direzione di un parco.

Si sedette su una panchina, portando le mani nelle tasche dei jeans e continuando a guardare per terra, non aveva una bella faccia.

Ero davvero indecisa; se andare lì da lui, oppure tornarmene indietro.

Ma ero uscita con l'intenzione di parlarci, quindi la soluzione era ovvia.

Presi un bel respiro e mi incamminai verso di lui, il quale non notò affatto la mia figura quando mi ci fermai di fianco.

Era del tutto assente, immerso nei suoi pensieri.

Mi sedetti anch'io continuando a guardarlo, poi gli poggiai una mano sulla spalla e fu a quel punto che voltò di poco la testa nella mia direzione.

"Come stai?" chiesi per rompere il ghiaccio.

"Sto bene", disse impassibile.

"Sicuro?"

Abbie Allison Styles 2 -Love me again-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora