Quando spalancai gli occhi, a causa di un forte tuono contro la finestra, mi resi conto che mi ero addormentata. E mi resi conto che Isabelle non si era fatta viva, e questo mi aveva preoccupato enormemente.
Non avrebbe mai rinunciato a dare sue notizie, se non le fosse successo qualcosa. Gettai la coperta nel lato del letto, e pensai a tutta la mia famiglia. Il mio branco.
Come avevo potuto lasciarli indietro? Quando Isabelle mi disse di scappare, non sarei dovuta andarmene, nonostante mia sorella mi avesse dato il compito di cercare l'unica nostra salvezza: Scott, e nonostante avessi fiducia che Asher e gli altri sapessero cavarsela. Erano più grandi, più esperti di una sedicenne.
Laila era al sicuro, lo sentivo, e anche mia madre. Ma degli altri non potevo esserne totalmente certa, e questo mi creava un profondo dolore proprio dove c'era il cuore.
Scesi dal letto, e notai una porta adiacente al muro vicino. Presupposi che fosse il bagno, la aprii e scoprii che avevo ragione.
Feci scorrere l'acqua dal rubinetto, e mi sciacquai la faccia. Quando rialzai lo sguardo, incrociai il mio riflesso nel piccolo specchio sopra il lavandino.
I capelli erano una nera massa in forma, gli occhi erano segnati da delle occhiaie scure e la mia pelle era di un colorito ancora più pallido del solito.
Chiusi il flusso d'acqua e mi decisi a scendere al piano di sotto. Dormire non era servito a niente, era stata una perdita di tempo prezioso.
Scesi le scale ritrovandomi in un salotto ben arredato, ma che trasudava di poco senso femminile. Probabilmente gli abitanti erano due, ed entrambi uomini. Mi dispiacque per Stiles, per qualunque sorte avessescelto la sua famiglia.
Scotte Stiles dovevano aver provveduto a chiamare qualcun altro, perchè nel portaombrelli davanti alla porta c'erano altri due parapioggia colorati e alcune impronte bagnate sul ciglio dell'ingresso.
''Ehy!''una ragazza sbucò all'improvviso dalla cucina, con in mano una tazza fumante di caffè. Sobbalzai per lo spavento, chi era quella?
''Scusami,non volevo farti paura. Vieni, siamo tutti in salotto'' esclamò mortificata indicandomi la parte opposta della casa. Annuii e la seguii, scrutandole la perfetta chioma biondo fragola.
E infatti, una volta varcata una stanza con dei divani rossi, notai la presenza di altre persone oltre che a Scott e Stiles.
''Maya, già sveglia?'' chiese, Stiles, sistemandosi con uno scatto agitato in maniera più composta sul sofà e tirando giù le gambe dal tavolino davanti a lui. Questo provocò la caduta di alcune penne.
La rossa prese posto su una poltrona, sorseggiando la tazza ''L'ho sempre detto che il tuo letto non è molto comodo''
''Vieni,siediti'' mi invitò Scott facendomi spazio su uno dei divani.
Non ero abituata a così tante persone, e la situazione mi faceva imbarazzare. E non poco.
Il ragazzo accanto a Scott mi sorrise non appena incontrai il suo sguardo, così mi affrettai a voltarmi verso l'alfa.
''Loro sono Lydia e Liam'' mi presentò quest'ultimo ''Banshee e Lupo''
Avevo sentito l'odore di Liam non appena avevo varcato la soglia, ed era appena stato morso. Un novellino con non più di sedici anni.
Sorrisi a entrambi, decidendomi a guardare di nuovo il lupo. Assomigliava così tanto a mio fratello da giovane, occhioni verdi e sorriso perfetto.
''Preoccupante il fatto che da ora in poi è più importante che cosa sono che come mi chiamo'' affermò Liam ridendo.
Stiles lo fulminò ''Zitto, almeno puoi dire di essere qualcosa''
''Hai avuto notizie da..?'' mi chiese Scott abbassando la voce, avvicinando il viso al mio orecchio. Storsi le labbra ''No. Nessuna''
L'alfa mi rivolse una lunga occhiata dispiaciuta, per poi battere le mani sulle cosce e voltarsi verso gli altri ''Ovviamente tutti voi siete qui per un motivo. E il motivo ce l'ho accanto''
Di nuovo gli sguardi tutti su di me, altra vampata di imbarazzo. Presi in mano le redini, come mia madre mi ha sempre insegnato e presi la parola evitando di mostrare la titubanza.
''Dicono che canini e felini non vanno d'accordo. Probabile. Ma al momento abbiamo bisogno del vostro aiuto. Il mio branco è in fuga da decenni ormai, e di pantere ne sono rimaste ben poche. Tre sere fa, coloro che più temiamo, ci hanno attaccati pochi giorni prima del nostro spostamento mensile. Non so che fine abbia fatto l'intera mia famiglia, ma prima che tutto accadesse sono riuscita a scappare.
E mia sorella mi ha dato un compito. Trovarvi, per aiutarci a fermarli'' spiegai guardandoli uno per uno. Provavo un senso di vomito nel ricordare quella notte.Troppo,troppo sangue.
Ci fu silenzio, poi Stiles decise di parlare ''Fermare.. chi?''
Aprii la bocca poco prima di sentire un forte boato. Il lampadario appeso al soffitto iniziò a tremare, e il suono di un corno si diffuse nell'aria.
Si alzarono tutti in piedi allarmati, e si avvicinarono alla porta di entrata. Delle figure armate stavano avanzando nel giardino di Stiles.
Rimasi dietro di loro, non mi serviva guardare fuori dalla finestra per capire che cosa stesse accadendo
''I Doloribus'' affermai facendo girare tutti i presenti verso di me con lo sguardo preoccupato.
[Sono io]
Buon dopo Halloween a tutti! Non so voi, ma io sono distrutta dopo la nottata di ieri. Però eccomi qua con un nuovo capitolo, il quarto, che spero vi sia piaciuto. Ora comincerà ''l'azione'' e vi auguro una piacevole lettura per i prossimi aggiornamenti, sempre che vogliate proseguire.
A tal proposito, mi piacerebbe davvero molto sapere che cosa ne pensate della storia, anche una semplice parola per farmi capire se vi interessa o meno.
Vi ringrazio,
un bacio, alla prossima.
STAI LEGGENDO
Uncharted
Fanfiction''Quelle come lei sono rare. E si sa', quando qualcosa è raro, rischia di estinguersi'' {Diritti Riservati Based on Teen Wolf}