Capitolo 8

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"Va tutto bene?" chiese Stash ad Aurora accarezzandole il viso, dopo essersi staccati da quel bacio inaspettato.

La ragazza posò una mano su quella di lui che la stava accarezzando e gli sorrise.

"Quindi ho fatto bene a seguire l'istinto?" rispose al sorriso lui dopo quella sua iniziativa.

Aurora lo baciò.

"Ora siamo pari" rispose scherzosa.

Stash continuò a guardarla divertito.

"Mi sento osservata, tu no?" chiese lei.

"Certo, fanno finta di nulla ma ci stanno guardando" rispose sorridendo lui.

Effettivamente era così.

Sofia era in estasi ed aveva già smesso di osservare la luna, e così anche gli altri.

"Che facciamo? Andiamo?" chiese Stash tendendole una mano che Aurora prese.

"Si, andiamo anche noi a guardare la luna" sorrise.

Da quel momento in poi la luna fece da sfondo ad ogni pensiero che passava loro per la testa....prima fra tutti una domanda: cosa erano adesso?

Domanda alla quale con il passare del tempo diedero una risposta più che sicura.

Dopo qualche appuntamento, prima che i ragazzi partissero da Milano per impegni lavorativi, i due si salutarono da coppia.

Ora Aurora aveva qualcuno da aspettare.

Per via degli impegni lavorativi che tenevano impegnata anche lei non poteva seguirlo ma era comunque felice....felice anche di sentirlo la sera per sapere come andava, e di sapere che presto si sarebbero ritrovati.

Non sapevano come sarebbe andata ma avevano deciso di provarci.

3 MESI DOPO....

Era mattino presto nell'appartamento dei ragazzi.

Un velo di luce arrivava dalla finestra al letto di Stash.

Stava accarezzando la schiena della sua ragazza, che gli dava le spalle, stesa al suo fianco.

Erano entrambi sotto le coperte e lei stava ancora dormendo.

Non gli sembrava ancora vero di averla al suo fianco, e non gli sembrava ancora vero che il tempo con lei passasse così velocemente.

Ormai era entrata a far parte anche della vita di Alex e Daniele, che la accoglievano volentieri quando si trovava da loro.

Le posò qualche bacio sul collo scostandole la maglietta con il tentativo di svegliarla, quando si accorse di una cicatrice che portava su un fianco.

Restò di stucco anche per il fatto di non essersene mai accorto prima ma arrivò anche alla conclusione che forse era anche per quello se lei era ancora distante in senso intimo con lui.

Forse non si sentiva a suo agio per quel motivo.

Ma cosa poteva esserle accaduto per avere un segno del genere sul suo corpo, continuò a chiedersi il ragazzo.

In quel momento Aurora si svegliò e si voltò verso di lui.

"Buongiorno" gli sorrise baciandolo "sei già sveglio?"

"S....si" rispose lui.

"E' tutto ok? È successo qualcosa?" chiese perplessa lei da quel suo atteggiamento.

"Sai che puoi parlare di qualunque cosa con me? Vero?" la osservò Stash.

"Io....si certo, lo so ed è lo stesso per me" rispose lei.

"Ne sei sicura?" continuò cercando di mantenere un tono tranquillo lui per non farla sentire a disagio.

"E perché non abbiamo ancora...." Iniziò Aurora prima di essere interrotta.

"Da quando ci siamo conosciuti so che c'è un passato che io ancora non conosco...." Disse lui sollevandole la maglietta.

La ragazza capì subito e si mise seduta.

Era diventata tesa e silenziosa e a quel punto anche Stash si era seduto.

"Perché non mi racconti tutto? Non staresti forse meglio? Pensi davvero di doverti vergognare con me di qualcosa?" continuò cingendole i fianchi.

Aveva centrato il punto.

Aurora sapeva che prima o poi avrebbe dovuto essere sincera, lo avrebbe fatto comunque anche perché non poteva e non voleva negarsi a lui anzi voleva vivere quella storia completamente però non pensava di doverlo fare in quel momento.

Non si sentiva pronta ma decise di raccontare tutto.

"Quello che hai visto sul mio fianco è l'ultimo segno che è riuscito a lasciarmi addosso Mattia, il mio ex, prima che io me ne andassi dalla casa che condividevamo" iniziò senza riuscire a guardarlo negli occhi.

Stash restò pietrificato da quelle parole.

"Mi ricordo quel giorno come se fosse ieri, anche perché non è passato poi molto. Era una domenica mattina e lui doveva uscire con il suo gruppo di amici....una partita o che so altro. Eravamo in salotto e stavamo litigando perché io volevo passare il pomeriggio con il mio gruppo di amici e Mattia non voleva. Ero davvero stanca di quella situazione e lo avevo avvisato che non mi avrebbe trovata a casa al suo ritorno" continuò a raccontare Aurora "diciamo che non l'ha presa bene e mi ha sbattuta contro il tavolino di vetro che si è rotto, ecco come mi sono fatta questa cicatrice, un pezzo di vetro nel fianco. Mi sono trascinata sul pavimento mentre lui mi prendeva a calci ed ero in bilico tra la voglia di morire e quella di vivere e mandarlo al diavolo una volta per tutte quando ha suonato il campanello. Erano i suoi amici e lui è andato via con loro lasciandomi li".

La ragazza alzò lo sguardo verso Stash, che aveva i pugni chiusi per la rabbia ed era ancora in silenzio.

"Sono riuscita a chiamare Sofia, il mio angelo custode, che mi ha portata in ospedale ed ora sono qui" sorrise fra le lacrime stringendosi a lui "con te" aggiunse.

"Io non....non immaginavo che ci fosse tutto questo dietro" la abbracciò Stash.

"Una volta mi ha sbattuto la testa nello specchio del bagno, ho ancora la cicatrice sulla nuca ma ho tanti capelli e non si vede, per fortuna anche quella sul fianco la copro bene!!" continuò lei "ora sei al corrente di tutto ciò che puoi trovare sul mio corpo signor Fiordispino, e se non avessi insistito che restassi a dormire qui ed io non avessi accettato forse non lo avresti ancora saputo"

Era incredibile come in un attimo le situazioni si erano capovolte.

Ora era lei a rassicurare lui.

"Sono arrivata ad un punto dove facevo fatica a nascondere con il trucco i segni evidenti, però diceva di amarmi, che tutto questo era dovuto alla gelosia perché non voleva perdermi. Si arrabbiava perché non lo consideravo più come prima, perché mi vedeva parlare con altri uomini, perché frequentavo ancora i miei amici nonostante lui volesse che lasciassi perdere, era ossessionato dall'idea di perdermi. Poi sei arrivato tu. Dopo il mio trasferimento qui ero felice di ricominciare una nuova vita e non mi aspettavo che avrei trovato anche una persona speciale come te. Mi hai ridato la speranza di essere felice con qualcuno e ho sbagliato a vergognarmi con te di questi segni e se vorrai, io sarò felice di vivere appieno con te questa storia"

"Grazie" rispose Stash.

"Per cosa?" chiese lei.

"Perché ti fidi di me dopo quello che hai passato" la baciò lui.


Mi fido di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora