Capitolo 13

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"Vedi.....senza entrare nei particolari, ho raccontato ad Alex e Daniele come stavano le cose" Stash avvisò Aurora.

Si vedeva che il ragazzo non era a suo agio.

"In realtà ho insistito io" disse Alex "ma solo per aiutarvi"

"Hai fatto bene, è quello che volevo fare io, è tutto a posto" lo osservò la ragazza per poi posare uno sguardo di rassicurazione su Stash.

"Io mi fido di voi, tu e Daniele siete amici per me, e siete come fratelli per lui. E ho capito che non devo essere io a vergognarmi di nulla" aggiunse guardando anche Daniele.

"Certo che no, di cosa dovresti vergognarti?" le sorrise lui "e comunque anche tu per noi sei un amica".

Stash si avvicinò ad Aurora stringendola a se e baciandole una guancia, si erano già capiti.

"Tornando a prima, penso che dovrebbe avviare la denuncia prima di spostarsi con noi, ci vorrà del tempo prima che si possano muovere" disse poi rivolgendosi ai ragazzi.

"Ci andrò oggi" si convinse la ragazza "tu....." si fermò a guardare Stash "....verrai con me vero??".

"Ma che domande mi fai?? Certo che ti accompagno" la guardò accigliato lui.

"Vorrei parlare anche con Sofia, posso chiederle di venire qui?" chiese lei "per quanto riguarda il concerto vorrei davvero venire con voi, ora sono anche in ferie per le vacanze di Natale" aggiunse rabbuiandosi quando toccò l'argomento delle festività.

Stash lo notò e la strinse sotto braccio.

"So che speravi in un Natale migliore....." iniziò per poi essere interrotto da lei.

".....il nostro primo Natale" aggiunse Aurora "e il mio primo Natale con una nuova vita"

"Insomma....eravate partiti carichi ed ora??" li osservò Alex "i Fiordispino non si ammosciano e non si fanno mettere i piedi in testa e neanche tu".

Daniele, Stash ed Aurora risero, ringraziando nei loro pensieri che ci fosse una persona come Alex fra di loro.

Nel primo pomeriggio Sofia li raggiunse.

Appena la ragazza varcò la soglia fu accolta da Aurora con un abbraccio.

Non era poi molto che non si vedevano ma per lei era un sollievo averla li vicino.

"Ma allora che succede?? Pensavo foste in preda dei "vostri" divertimenti" sorrise Sofia salutando anche Stash "invece poi mi arriva la tua strana telefonata".

"Vado a prendervi qualcosa da bere" si allontanò il cantante pensando che volessero stare un attimo da sole.

"E Alex e Daniele dove sono?" chiese Sofia.

"Sono usciti a vedere delle cose per il concerto di Natale che devono fare dopodomani a Roma, cose che hanno a che fare con gli strumenti musicali" spiegò Aurora.

"Vedo che frequentare musicisti non ha migliorato la tua conoscenza in campo musicale" scherzò l'amica.

"Be no, questo no!!" esclamò Stash dalla cucina divertito "non saprebbe distinguere un tamburo da una pianola ahahah"

"Hei voi due!! Non iniziate!!" esclamò la ragazza, divertita, per poi tornare seria "devi sapere delle cose Sofy" aggiunse osservandola.

"Mi fai preoccupare tesoro, parla" rispose Sofia.

In quel momento Stash rientrò con bicchieri e bevande e si sedette accanto alla sua ragazza.

Dal modo attento con il quale lui si comportava con lei, dal modo nel quale le stringeva le mani o le accarezzava la schiena, l'amica capì che si trattava davvero di qualcosa di serio.

Aurora fece leggere all'amica anche il messaggio di Mattia.

Come immaginava, Sofia andò su tutte le furie e fu complicato per la ragazza calmarla.

Si calmò davvero quando seppe che nel pomeriggio l'amica l'avrebbe finalmente denunciato.

"Verrai con noi oggi? Come testimone di quello che dico?" le chiese Aurora.

"Ma certo che si!! Facciamolo secco quell'animale!!" esclamò sicura lei.

Ora che anche Sofia sapeva, decisero che era il caso di avviarsi verso il commissariato.

Erano molto tesi ma speranzosi in quello che stavano facendo.

Stash guidò verso il posto che non era vicinissimo e una volta arrivati restarono per un secondo li fuori.

Aurora era molto tesa ma dopo essere stata tranquillizzata fu la prima ad entrare all'interno dell'edificio.

Sperava solo che l'avrebbero aiutata.

"Salve ragazzi, ditemi" li accolse un poliziotto.

"Devo....fare una denuncia" prese coraggio la ragazza.

"Mi segua" le fece strada l'uomo.

I tre lo seguirono fino alla porta di un ufficio e dopo che il poliziotto si fu congedato entrarono.

Il commissario li fece poi accomodare.


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