Attraversavo le ampie vie di New York, immersa nel freddo di gennaio, spintonando gente qua e là per riuscire a passare. Questa parte della città non mi era mancata affatto.
Una folata di vento mi investì quando mi fermai ad un attraversamento pedonale, così mi nascosi ancora di più nella calda sciarpa di lana.
Ero tornata perché Kim e Luke dovevano darmi una notizia davvero molto importante. Ero curiosa di sapere, anche se potevo già immaginare.
Mentre aspettavo che il semaforo si facesse verde, osservavo le macchine sfrecciare ad alta velocità, i cartelloni luminescenti ci Times Square, gli alti grattaceli, lasciando che poi il mio sguardo si poggiasse sui pedoni dall'altro lato della strada.
E tra tutte quelle facce ne riconobbi una che non si faceva vedere da tanto tempo, con le guance leggermente arrossate e un cappello con la visiera, rigorosamente tirata indietro, in testa. Nascondeva le mani nelle tasche del suo giubbotto in pelle, le gambe fasciate dai suoi immancabili jeans neri.
Alcuni ciuffi ora biondi sbucavano dal cappello.
Il mio cuore accelerò notevolmente la sua velocità di palpitazione, che già credevo essere al massimo, quando i suoi occhi verdi si scontrarono con i miei per un attimo interminabile.
Sul suo volto si formò un piccolo sorriso malinconico.
Il semaforo si fece improvvisamente verde e tutti si affrettarono ad attraversare, mentre io restavo lì immobile, scioccata, spintonata da passanti incolleriti. Lo vidi avvicinarsi a me, per poi fermarsi di fronte alla mia figura.«Michael» dissi a fatica in un mezzo sospiro di stupore.
«Ciao Mune, sapevo di poterti trovare qui.» sorrise lui. Sentivo la sua voce spenta, così poco allegra rispetto a quella che ero abituata a sentire.
«Io-» boccheggiai, in cerca di parole, improvvisamente a secco.
«Non dire nulla. È tutta colpa mia.» disse. Lo guardai attentamente. Era cambiato molto, sembrava leggermente più alto, i tratti più definiti, gli occhi più consapevoli.
Si avvicinò pericolosamente, spostando dietro l'orecchio una ciocca di capelli che il vento aveva spostato. Il cuore mi si bloccò nel petto.
«Potrai mai perdonarmi?» sussurrò, con la voce incrinata. Eppure lo sentii sopra tutto il traffico.«L'ho già fatto Michael» sospirai, lasciando che a muovere le mie labbra non ci fosse il cervello. «E anche se queste due parole mi prendono e mi soffocano...» inspirai profondamente, scorgendo la confusione nei suoi occhi. «Ti amo, non ho mai smesso di farlo» la mia voce si affievolì, rompendosi a quelle parole, e lasciai che una lacrima solcasse il mio viso.
Prontamente lui la raccolse.
«Anche io Mune» rispose, appoggiando la mia fronte sulla sua. «Scusami» disse infine. E non era giusto, neanche un po', mi aveva fatto soffrire così tanto, eppure...
Senza che potessi anche solo replicare, o pensare di farlo, le sue labbra furono sulle mie. E dopo un anno l'effetto era ancora lo stesso.Si allontanò dolcemente guardandomi e potei vedere l'amore nei suoi occhi, quello che ero certa ci fosse anche nei miei.
Angolo autrice
L'ho finita, non ci credo. Scrivere questa storia è stato stupendo, mi è piaciuto un sacco, e ora mi sento vuota. Che cosa strana, oddio.Ma non è finita. Come preannunciato ci sarà la seconda storia della serie, sul nostro caro Ashton. Non togliete questa dalla biblioteca, vi annuncerò quando pubblicherò il primo capitolo. Inoltre sto lavorando ad una traduzione e mi potete trovare anche lì.
Grazie di cuore a tutti voi per aver seguito questa cosa, davvero, non so come abbiate fatto. Grazie per ogni lettura, ogni voto, ogni commento. Non vi sarò mai grata abbastanza, spero solo che questa storia vi sia piaciuta quanto a me è piaciuto scriverla.
Spero di ritrovarvi tutte nella storia su Ashton.
Come sempre, cactus a tutti
-e
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in case »m.g.c.
Fanfic«Mi mancherai Mune» disse dispiaciuto. Persi il controllo. «Fuori!» sbraitai sull'orlo di una crisi. prima storia della serie "letters to you" Tutti i diritti sono riservati a @fandomsfact per trama e ciò che ne segue. cover idea @-voidallison