L'ingiusta condanna di Dennis Maher

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La sera del 16 novembre 1983 una donna che passeggiava a Lowell, nel Massachusetts, fu attaccata e violentata da un uomo. La notte seguente un'altra donna fu aggredita nella stessa identica zona, ma riuscì a fuggire e a fornire una descrizione alla polizia. Quella stessa sera un uomo residente in zona di nome Dennis Maher fu arrestato, ed entrambe le vittime lo identificarono come l'aggressore. Maher fu accusato degli attacchi e, dopo che uno stupro irrisolto dall'estate precedente fu affibbiatogli come crimine, fu condannato al carcere a vita.

Anni dopo l'uomo entrò in contatto con "The Innocence Project", un'organizzazione dedita ad aiutare le persone ingiustamente condannate. Gli investigatori hanno richiesto con successo il test del DNA sulle prove, e Maher fu ritenuto innocente dalle accuse. Nel 2003 fu infine rilasciato, dopo aver scontato 19 anni di carcere per crimini che non commise. Sfortunatamente per Maher le coincidenze che lo fecero incriminare erano impressionanti.

La seconda vittima raccontò alla polizia che il suo aggressore indossava una felpa rossa e aveva una giacca militare, e la minacciò con un coltello. Quella notte mentre usciva da un negozio di liquori, Maher attirò l'attenzione di un poliziotto perché indossava una felpa con cappuccio rosso. Fermato, all'interno della sua auto fu rinvenuta una giacca militare e un coltello e, date le circostanze, risultò assolutamente logico incriminare l'uomo, sopratutto dopo che le vittime lo avevano identificato.

In quel periodo Maher era un sergente dell'esercito degli Stati Uniti, quindi non era insolito per lui avere una giacca militare e un coltello militare all'interno del suo veicolo. Dopo che il test del DNA scagionò l'uomo, emerse che le vittime che lo identificarono si "erano sbagliate", e che l'uomo era solo la vittima della sfortuna. Il vero colpevole non fu mai trovato.

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