Il Vero Manicomio. ||Il Ritorno Di Jack||

III

Luna's POV
Oggi Jack inizierà il liceo, lo accompagnerò a scuola con me.
Sembra strano che sia già passata una settimana da quando è arrivato in casa, eppure è così...
È molto riservato, non parla quasi mai con mamma e non si è più fatto avanti per parlare con me del suo passato, mamma mi aveva detto che è il figlio di un suo capo che, non potendo tenerlo a casa per dei problemi, ha chiesto di farlo vivere da noi... Inutile dire che non credo ad una parola di quello che mi ha detto, è troppo irreale.
"Ciao."
"... Ehi Jack... Sei pronto per il primo giorno?"
Annuisce scostando un ciuffo di capelli neri dal viso, lo guardo dal basso, è davvero molto alto.
...
Possibile che sia sempre così triste? Insomma, chi è veramente?

Jack's POV
Salgo in auto con Luna, sua madre si siede al volante dopo aver chiuso le portiere.
Come al solito regna il silenzio, forse sono io che lo tengo o forse è semplicemente meglio così.
Durante il tragitto sorprendo Luna fissarmi spesso, appena si accorge di esser stata scoperta si volta imbarazzata dall'altra parte, che ragazza strana.
Arriviamo a quella che dovrebbe essere la mia scuola, non sono mai stato a scuola e non so cosa si fa, chi ci va, cosa dobbiamo fare... Sono completamente nelle mani di quella piccola ragazzina di nome Luna che ora mi aspetta fuori dall'auto.
Esco tenendo in spalla il mio zaino, Amelie ci saluta con un gesto prima di lasciarci davanti all'imponente struttura circondata da tantissimi ragazzi, tutti diversi.
"Benvenuto al liceo 'Columbus'... Che dici, andiamo?"
Annuisco, ad un tratto sento la mia mano venir presa dalle sottili dita di Luna, mi volto verso di lei e subito ella ritrae la mano.
"Oh scusami... Non..."
"N-non fa nulla. Tranquilla."
...
Questo gesto, così inaspettato mi ricorda subito una persona... I suoi comportamenti così naturali...
La stessa che poi mi ha abbandonato in quella stanza...
...
Ah ma che cazzo, basta non devo più pensarci.
Entro con Luna nella massa di gente che circonda l'edificio, subito ricevo occhiatine dalla maggior parte delle ragazze e sguardi incuriositi dai ragazzi, supero entrambi i gruppi e seguendo Luna raggiungo un gruppetto di ragazzi che sembrano suoi coetanei.
"Ehi Luna! ... Chi hai portato qui?" Chiede una ragazza del gruppo
"Ehila Melissa... Questo è... Questo è il nostro nuovo coinquilino... Jack."
Tutto il gruppetto si volta verso di me, accenno un timido sorriso anche se sono imbarazzato come non mai, un ragazzo mi si avvicina e spontaneamente mi circonda le spalle con un braccio: "Ehi bello, non toccare la Lunetta neh... Sembri un gran figo ma ricordati che sei appena arrivato..."
Avvampo, cerco di liberarmi dalla sua presa ma Luna mi precede, spintonandolo via
"Oh ma smettila Lucas, sei il solito malpensante. Sai che hai rotto il cazzo, vero?"
Lucas si ritira nel gruppetto con la coda tra le gambe, poi però si volta verso Luna, sorridente per intendere che stava scherzando.
"Bhe Jack, io sono Melissa, quel tipo che ti ha appena importunato è Lucas, là ci sono Jennifer, Tim e Stephan."
"Siamo tutti in classe assieme" aggiunge Luna guardandomi.
"Ora dicci però... Da dove vieni?"
Impallidisco, e ora che cazzo dico?
...
Improvvisamente un suono trillante riempie le mie orecchie, la massa di ragazzi si affretta ad entrare nell'edificio, Melissa dice: "Oh bhe, ne parleremo più tardi... È suonata la campanella, dobbiamo entrare."
... Campanella?
Luna mi trascina dentro seguita da tutti gli altri, entriamo in una stanza con sulla porta una targhetta portante la scritta '2A', dentro ci sono tanti banchi allineati con ognuno la sua sedia, un banco più largo davanti a tutta la schiera e dietro di esso, attaccato al muro, c'è un grosso pannello verde muschio.
Seduto sulla sedie dietro al bancone c'è un uomo che, non appena solchiamo l'entrata, si alza in piedi e dice: "Tutti seduti, subito. Dobbiamo iniziare la lezione.
Ah, Jack... Tua madre mi ha parlato di te, sei nuovo qui. Spero ti troverai bene, anzi ne sono sicuro con un'alunna diligente come Luna al tuo fianco... Vivete nella stessa abitazione vero?"
Tutti già entrati, restano solo fuori degli altri ragazzi che, sentendo solo l'ultima parte del discorso, partono con delle fastidiose risatine.
Cominciamo bene.