Capitolo 3

520 33 0
                                    


Come era finito così? Okay, se questo ragazzo normale chiamato Louis Tomlinson, avesse dovuto ricapitolare la sua vita dall'arrivo del piccolo gattino, tutto sarebbe stato più facile... Certo, se ti trovavi in un film di fantascienza dove è possibile che i maiali volino e le giraffe fossero in grado di guidare le auto.

Realmente gli sembrava affascinante come adesso provava una specie di adorazione verso quel gatto, sì, perché gli era impossibile considerare Harry come una persona normale, quando in quel preciso istante lo aveva addormentato sopra di lui, rannicchiato, con la lunga e pelosa coda avvolta nella gamba del cosiddetto Tomlinson. Il gattino respirava pacificamente, calmo, ovvia segnale di quanto avesse preso confidenza con lui, anche se è stato lì meno di due giorni.

Non erano i cani quelli fedeli? Perché Harry non era andato via dopo aver finito tutta la scorta di latte? Louis aveva provato a far dormire il piccolo nel suo letto, mentre lui avrebbe dormito nel divano quella prima notte, ma dopo meno di mezz'ora, sentì Harry avvicinarsi senza far rumore, assicurarsi che Louis stesse dormendo e dopo sdrarsi sul suo petto, come stava facendo in quel momento. Il castano ha dovuto dirgli "Vieni, andiamo al letto" perché era illogico dormire tutt'e due in quello stretto divano.

E fu così che Louis Tomlinson, questo ragazzo che iniziava a provare cose strane verso Harry, trascorse la sua prima notte.

+

Al mattino seguente, la situazione migliorò un po', era rimasto addormentato più che altro per la stanchezza, con il timore che quella frase conosciuta sui gatti, che prima ci usano e dopo se ne vanno, succedesse con Harry, ma no, il bambino riccioluto stava ancora dormendo sopra di lui.

Un sorriso pieno di felicità si fece vedere e lasciò che la sua mano si posasse sui suoi ricci, cominciando ad accarezzarli, ammirando quanto era bello da quell'angolo. Harry all'istante cominciò a fare le fusa, segnale che si stava svegliando. Aprì i suoi meravigliosi occhi smeraldo e alzò la vista, incontrandosi con quei mari perfetti, gli occhi della persona a cui più teneva, del suo salvatore, di colui che faceva battere il suo cuore con tanta felicità.

-Lou.- salutò il piccolo, scuotendo un po' le sue orecchie. Atti come questi facevano sorprendere Tomlinson per la sua grande capacità di resistere alla tentazione di spingerlo sul letto e riempirlo di baci.

-Buongiorno piccolo - disse Louis, accarezzando i suoi ricci un altro po', mentre Harry faceva in modo che la piccola mano del suo salvatore affondasse nei suoi capelli.

Dopo di questo non accadde qualcosa che non fosse già successa la notte prima, Harry avvicinò di più il suo viso. Baciò Louis con passione e subito lui corrispose. La notte prima, dopo quel bacio profondo, il piccolo cervello del gattino comprese che vi erano varie forme di baciare, oltre che a dare semplici stampi. Adesso no. Adesso gli sembrava più semplice aprire leggermente la bocca per far passare la lingua di Louis ed anche se all'inizio non sapeva come fare, dopo poco iniziò a corrispondere facendo in modo di far giocare le loro lingue in quel modo, causandogli quella sensazione conosciuta come farfalle nello stomaco, anche se secondo Harry, era solo fame. Sì, Harry aveva fame ogni volta che baciava Louis.

Si lamentò un po' quando le loro labbra si staccarono, ma non durò molto perché un altro profondo bacio arrivò. Louis non sapeva come, ma adesso si trovava sopra Harry, quasi schiacciandolo, accarezzandolo il suo collo, sentendo i suoi ricci sul dorso della mano e le piccole mani di Harry aggrapparsi alla sua schiena, accarezzandola, creando quella sensazione nel suo corpo.

Harry non sapeva cos'era "eccitarsi", infatti credeva che fosse ancora fame, ma quando il suo corpo diventava caldo ed il suo membro iniziava a diventare duro, questo non gli era mai successo quando aveva fame, era una sensazione che causava solo Louis.

-Ahh. - Un piccolo gemito uscì dalla sua bocca quando senza volerlo, la sua erezione strusciò contro la gamba di Louis, mentre finivano di sistemarsi in quella nuova posizione. Si separò dalle labbra di Louis ed una piccola smorfia apparve nelle sue labbra che adesso erano rosse. -Lou. - Mormorò in una supplicante lamentela.

Sì, neanche il miglior premio poteva vincere a quell'immagine, Louis finiva sempre fuori di se ed anche quello era qualcosa che causava solo Harry.

-Sta tranquillo, piccolo. - Sussurrò sulle sue labbra, lasciando che una sua mano passi per il petto nudo di Harry, era così grato di avergli tolto la maglietta durante la notte quando il cucciolo aveva caldo. -Che hai? -

Harry morse il suo labbro con impotenza, non solo non sapeva come spiegare ciò che aveva, ma non poteva comunque farlo, lui non sapeva parlare, come poteva dire a Louis che gli stava iniziando ad infastidire la sua erezione? Allora nella sua innocente mente, gli venne un'idea. Il piccolo cucciolo sorrise quando prese la mano di Louis, che si trovava ancora nel suo petto, e cominciò a portarla più in basso verso il suo membro, ancora sotto il tessuto del pigiama e dei boxer, fu allora che Louis capì.

Il membro di un bimbo di, forse, tredici anni sveglio, duro, pronto per essere atteso, per la grande eccitazione. Louis sentì come la saliva passava dalla sua gola, era impressionato perché non pensava che il corpo di Harry reazionasse come il suo.

-Lou. - insistette Harry, volendo sentire nuovamente quella corrente quando la mano di Louis si posò in mezzo alle sue gambe.

Allora Louis, perso in se stesso, cominciò a baciare Harry, profondamente, con ansia, con desiderio, distraendo L'attenzione di Harry, che adesso si stava impeganando per corrispondere nel migliore dei modi, sentiva che stavolta le cose andavano in modo diverso, il bacio non era delicato, Louis mordeva le sue labbra, accarezzava la sua lingua ed esplorava la sua bocca con insistenza, dominandolo, comandandolo ed Harry non aveva problemi con quello.

La mano del più grande cominciò a delineare il piccolo corpo di Harry, il suo petto, così soffice, una pelle così delicata, una parte di lui desiderava marchiarlo, volendo lasciare in chiaro ciò che gli apparteneva. Louis sentì la sua mano toccare il tessuto del pantalone di Harry e mentre la sua mano iniziò ad andare sotto a questo, sentì il fastidioso suono del campanello.

-Merda. -

+

Dopo essersi tranquilizzato, si allontanò da Harry, non bruscamente perché non voleva fargli pensare che quello che stavano facendo era sbagliato, anche se lo era. Lasciò il suo corpo sul letto, riempendo il viso di Harry di dolci baci, lasciando un dolce bacio anche sulle sue labbra, sussurrando -Mettiti la maglia e scendi, va bene amore? -

Scese lentamente le scale, cercando di sistemare il disastro dei sui capelli. Aprì la porta e ringhiò frustato. Davvero? Proprio adesso?

-Oh, anche io sono felice di vederti, Louissssssssa.

Neko Corporation || L.S (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora