Capitolo 2

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Dopo che passarono minuti su minuti accarezzando le orecchie del cucciolo, Louis aveva capito che al piccolo gattino piaceva quel gesto, chiudeva gli occhi e faceva le fusa ancora più forte, ancora sopra di lui e se doveva essere sincero Louis aveva notato che Harry aveva molti atteggiamenti felini, ma non gli dava fastidio, quello non voleva dire che non sarebbe rimasto, secondo lui, la creatura più bella che abbia mai visto.

Semplicemente guardandolo, quei occhi color smeraldo tanto preziosi e brillanti, grandi, pieni di vita, di innocenza, quella pelle soffice, come quella di un bambino- vabbè, Louis, lui è quasi un bambino...-. Più di una volta aveva sentito Harry riposarsi ogni volta che Louis toccava un punto delle orecchie, e Louis non poteva evitare non sorridere.

Abbassando la vista, poteva vedere la sua lunga coda, ed anche se era rilassato, la punta di essa si muoveva da una parte all'altra.
Harry continuava a tenere la tazza si latte in mano, facendo attenzione a non versare niente, lo avevano già picchiato molto per quello ed anche se si considerava un po' goffo, imparava la lezione alla terza o quarta volta.

Infatti, c'erano alcune cose che il gattino non capiva, come il motivo per cui Louis stava accarezzando le sue orecchie in maniera così delicata, forse perché è riuscito a pronunciare bene il suo nome e adesso meritava un premio, un perfetto premio pieno di carezze. La grande mano di Tomlinson passava da una all'altra senza problemi, causando il solletico al piccolo. E non lo avrebbe fermato, perché quella sensazione era bellissima.

Passati altri minuti, Harry aveva ancora il bicchiere mezzo pieno, ma allontanò le sue labbra per leccarle, togliendo le gocce di latte rimanenti. Guardò verso la sua coda, per poi alzare lo sguardo su di Louis. Quel ragazzo era stato molto gentile con lui, come poteva ringraziarlo? No, il piccolo Harry sentiva che non bastava più un semplice bacio sulle labbra, perciò guardò Louis e senza dire nulla ruppe la distanza nuovamente tra i due, acchiappando le labbra in un movimento lento.

Harry non aveva mai baciato nessuno prima. Anche se sembra strano, lo hanno sempre tenuto lontano dagli altri. Lui pensava che era perché si comportava molto male, visto che quello che gli facevano di solito era picchiarlo senza pietà, lasciandolo per terra, pieno di lividi e tagli. Chiaramente mai sul viso visto che, secondo quello che aveva sentito dire a qualcuno, doveva mantenersi carino. Senza dubbio, Harry imparava. Ogni giorno vedeva gli altri essere tirati fuori dalle gabbie dai capelli, li ascoltava piangere, gridare, alcuni miagolare, altri dicevano delle parole corte, forse è da lì che imparò a dire "Si" e "No", aveva anche imparato a dire il suo nome dalle innumerevoli volte che lo avevano picchiato, con quei sorrisi brutti, gridavano "Harry, sei un buon gatto", visto che non si opponeva mai ai colpi ed infatti ha pensato che da quello dipendesse la sua vita, non doveva fare nulla, perché quello era il suo mondo, un posto dal quale nessuno l'avrebbe salvato.

Ha anche saputo che i baci erano per ringraziare qualcuno quando gli uomini facevano avvicinare le sue labbra con quelle di uno dei suoi compagni, forse amici. Ma con questo ragazzo era diverso, non aveva paura, molto meno si disgustava come facevano gli altri quando le sue labbra toccarono quelle del più grande. Poteva anche rompere il bacio quando lui voleva, cosa che non succedeva nell'altro caso, perché questo tipo era così strano?

-Meow.- miagolò quando si separò dalle labbra del Tomlinson, guardandolo negli occhi, Harry gli sorrise e Louis fece lo stesso.

Per Louis tutto questo era una pazzia, aveva tante domande da fare in quel momento, ma anche se volesse, quel bambino davanti ai suoi occhi non poteva rispondere, visto che l'unica cosa che usciva da quelle labbra erano quei teneri miagolii.

Tornò alla realtà, vedendo il piccolo Harry pensieroso. Era incredibile pensare che anche così sembrava tenero, di più visto che non aveva più nessun timore, gli accarezzò la guancia

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