Sensi di colpa

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Avvertiva delle presenze intorno a lei, figure indistinte che sussurravano il suo nome, facendolo rimbombare nella sua testa dolorante. "Astoria... Astoria..." Alternava momenti di confusione a momenti di discreta lucidità, nei quali si sentiva comunque troppo spossata per aprire gli occhi o cercare di comunicare. Si sentiva così stanca...così debole e dolorante.

Furono ore travagliate per Astoria, la quale era stata trasportata in tutta emergenza al San Mungo per una minaccia di aborto. I medimaghi si erano resi immediatamente conto della gravità della situazione, ulteriormente complicata da un'emorragia copiosa. Draco le era stato accanto tutta la notte, sul volto ancora più pallido del solito, era dipinta una perfetta espressione di terrore. Sapeva di essere responsabile di quel dolore. Aveva trovato i frammenti sparsi della lettera di Hermione sul pavimento, quando l'aveva soccorsa. Aveva immediatamente riconosciuto la sua grafia precisa ed ordinata. Era furioso anche con lei: come si era permessa di mandargli un messaggio a casa sua? Non aveva minimamente considerato le conseguenze del suo gesto sconsiderato? "No" decise. Rendendosi conto che quell'ultima domanda retorica sarebbe potuta valere anche per lui e per le nefandezze di cui si era macchiato.

Astoria fu dichiarata fuori pericolo solo dopo che furono eseguiti tutti gli accertamenti clinici esistenti, su richiesta di un esigente Malfoy. Il bambino stava bene. Avrebbero preferito non conoscere il sesso fino alla nascita, ma una sciocca infermiera se lo era lasciato sfuggire. Era un maschio. Questa notizia aveva fatto gonfiare il petto di orgoglio a Draco: un altro erede della casata dei Malfoy era in arrivo. "Forse due" - aveva fugacemente pensato, prima di morsicarsi la lingua.

Astoria, però, aveva bisogno di tutta la tranquillità ed il riposo possibili. Per questo, Draco aveva assunto diversi infermieri e domestici , pronti a soddisfare ogni sua minima richiesta. In questo modo, aveva anche scongiurato il pericolo che i suoi genitori la reclamassero, auspicando per lei un periodo di maggiore serenità da trascorrere nella casa d'infanzia. Astoria non aveva fatto cenno a ciò che aveva letto quel giorno e dal canto suo, Draco non aveva alcuna intenzione di chiederle delucidazioni al riguardo, troppo vigliacco. Per lenire il suo senso di colpa trascorreva lunghe ore in sue compagnia, durante le quali discorrevano e sognavano sul futuro membro della famiglia. In particolare, si era aperta la spinosa questione del nome. Draco non aveva dubbi: un nome altisonante come Scorpius sarebbe stato perfetto. In questo modo, si sarebbe rispettata la tradizione di famiglia di scegliere nomi di stelle e costellazioni. Astoria, invece, sarebbe stata più propensa a scegliere un nome meno aristocratico. Una sera aveva perfino proposto Harry, in onore di Potter. A moltissimi bambini veniva affibbiato quel nome, così come Ronald o Hermione per le bambine. L'espressione di disgusto e disappunto che si era dipinta sul volto di Draco l'aveva fatta ridere a crepapelle.

Hermione non riusciva più a riposare bene la notte. Incubi e visioni non le lasciavano tregua, facendola risvegliare sempre in un bagno di sudore. Si sentiva in colpa. Avrebbe voluto raccontare a qualcuno il dramma che stava vivendo, per potersi liberare la coscienza ma si rendeva conto della gravità della situazione. La creatura che cresceva giorno dopo giorno nel suo utero avrebbe potuto essere figlia di uno degli esseri più spregevoli presenti nel mondo magico. Nonostante ciò, avvertiva già un legame profondo con il nascituro. Presto, avrebbe scoperto il sesso. Fortunatamente , Ron sembrava non essersi accorto del suo reale stato d'animo. Non era mai stato un ottimo osservatore. Per questo, rispose amabilmente al suo sorriso, la morte nel cuore.

Passarono le settimane. Settimane terribilmente lunghe per Draco, il quale non aveva più ricevuto notizie da Hermione. Gli sarebbe piaciuto contattarla, ma sentiva che la ragazza aveva il diritto di pensare, senza la sua ingombrante presenza. Doveva solo avere pazienza. Molta.

"E' una femmina. Complimenti!" - il medimago porse loro il referto dell'analisi con un ampio sorriso stampato in volto. Suo malgrado, nonostante tutta la tensione accumulata nel corso del tempo, anche Hermione stiracchiò le labbre screpolate, improvvisamente pervasa da un certo entusiasmo. Dal canto suo, Ron sembrava aver perso l'uso della parola. Apriva e chiudeva la bocca ritmicamente, senza emettere alcun suono. Era, ovviamente, frastornato, confuso e straordinariamente felice. Non vedeva l'ora di annunciarlo a tutta la sua famiglia, che si sarebbe riunita quella stessa sera alla Tana.

La notizia fu accolta con grande entusiasmo. Immediatamente, tutti incominciarono a proporre nomi, alcuni dei quali francamente assurdi.Hermione, in mezzo a quel frastuono, si sentì improvvisamente fuori posto. Non s i meritava tutte quelle premure, quelle attenzioni ... Aveva tradito non solo Ron , ma anche la fiducia di tutti i loro famigliari ed amici. In quel momento, desiderava ardentemente parlare con una sola persona, l'artefice della sua sofferenza. Ma lui non l'aveva più cercata, né tantomeno aveva risposto a quella lettera ... Persa in questi pensieri, si ridestò immediatamente non appena senti qualcuno pronunciare un nome. Quel nome.

"Ho sentito che anche Astoria Greengrass diventerà madre" - disse Ginny, evidentemente in vena di pettegolezzi. Ron sbuffò: "D'altronde, lo si sa: la madre dei cretini è sempre incinta"

"RONALD!" Ruggì Hermione, sgomenta. Ron si strinse nelle spalle, indifferente. "Cos'ho detto di male? E' il figlio di Malfoy, non potrà uscirne niente di buono". Hermione raddrizzò la schiena e tutta compunta, si girò ostentando sdegno, mentre Ronald strabuzzava gli occhi all'indirizzo di Harry. Poi, con abilità, cambiò discorso.

Parlare di Malfoy le faceva male. Soprattutto perché non le aveva neppure accennato della gravidanza della sua consorte. Ma d'altronde, perché avrebbe dovuto farlo? Che cosa avevano loro due da spartire a parte, forse, un figlio? 

Nulla. Assolutamente nulla.



Nessuno avrebbe mai saputo - DracoxHermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora