Nero su bianco

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"Hermione" - Ron stava cercando di controllare il tono di voce, vagamente aggressivo. Era piuttosto pallido in volto e gli tremavano le mani.
"Hermione" ripetè, cercando di darsi un contegno.
"Che cosa significa questo?"
Hermione prese il foglio che Ron gli porgeva, mentre un oscuro presentimento incominciava ad aleggiare sopra di lei. E poi si sentì mancare.

Era scritto lì, nero su bianco.
Non esiste compatibilità genetica tra Ronald Billius Weasley e Rose Weasley.
Era finita. Tutti i suoi tentativi di mantenere il silenzio erano stati vani. Il suo segreto era stato svelato.

"R-ron ... Posso spiegarti ..." La voce tremolante di Hermione venne interrotta da un gesto della mano del ragazzo.
I suoi lineamenti erano contratti, quasi come se percepisse un dolore fisico intenso.
Hermione ... La sua Hermione ... Lo aveva fregato. Non soltanto lo aveva tradito (al pensiero lo stomaco di Ron si ingarbugliò) , ma gli aveva mentito per cinque lunghi anni.
Non voleva ascoltare le sue scuse, le sue banali giustificazioni, i suoi racconti farciti di lacrime e singhiozzi. Non riusciva neppure a guardarla negli occhi, tanto si sentiva ferito e confuso.
Rose non era sua. Avrebbe potuto continuare ad amarla incondizionatamente oppure sarebbe finito a camuffare l'odio cieco e feroce nei suoi confronti? Dopotutto, era solo una bambina innocente. E l'aveva cresciuta lui.
"Chi è lui?"
Hermione arrossi terribilmente. Poi, prendendo il coraggio tra le mani, glielo sussurrò.
Ron pensò di aver capito male. Si guardò intorno, nella speranza di essere vittima di uno scherzo crudele. Abbozzò un sorriso. Ma Hermione non stava ridendo. Lo guardava dritto negli occhi, quasi sfidandolo a criticare le sue scelte.
Ronald spalancò gli occhi chiari, mentre la verità gli si insinuava nel cuore, avvelenandolo.
E poi, inaspettatamente, incominciò a ridere. Hermione lo guardava sbalordita di fronte ad una reazione tanto inconsulta.
Ron aveva quasi le lacrime agli occhi per le troppe risate, ovviamente isteriche: sghignazzava perché il destino poteva essere davvero divertente. Sua moglie aveva fatto una figlia con il furetto. Il furetto!
La nemesi del loro migliore amico. Un mangiamorte.
Dopo essersi ricomposto, le chiese malevolo: "Stiamo parlando della stessa persona che si divertiva ad insultarti ad Hogwarts? Proprio lui che aveva quasi schifo a sfiorarti?"
Hermione, tremante di rabbia: "Tu non sai.. Niente... Di Draco e di quanto sia cambiato"
"Draco" Ron le fece il verso disgustato. Non ti riconosco più Hermione. Comunque, non preoccuparti: e' finita. Finalmente tu e il furetto potrete coronare il vostro sogno d'amore."
Si avviò fuori dalla porta, sbattendola rumorosamente e ignorando lo sguardo severo di un Guaritore di passaggio.
Si sentiva accecato dall'odio. Ancora una volta era stato la seconda scelta. Hermione aveva preferito Draco Malfoy come padre della sua primogenita a lui! Fantastico. Aveva appena scoperto di vivere nella menzogna da ben cinque anni. Si rimproverò aspramente: ma come aveva fatto a non rendersene conto prima? Con il senno di poi, era ovvio...  quegli occhi così freddi, la finezza connaturata nei suoi movimenti, l'espressione di disprezzo che le si dipingeva sul volto ogni qualvolta veniva contraddetta... Gli erano sempre apparsi famigliari, ma alla luce di quella sconvolgente rivelazione assumevano tutto un altro valore.
Disperato, sentì la necessità di parlare con un amico. Si avviò verso casa dell'unica persona che non lo avrebbe mai tradito. Harry. Il pensiero del suo migliore amico lo rinfrancò.

"Come sarebbe a dire che tu lo sapevi già?!"
Ron, paonazzo in volto, guardava il suo migliore amico con occhi sgranati.
"Abbassa la voce Ron. I bambini dormono" Disse Harry, cercando di assumere un tono autoritario nonostante la voce tremante. Era arrivata la resa dei conti: i suoi timori si erano concretizzati.
Vedere l'espressione ferita ed incredula dell'uomo con cui era cresciuto fu incredibilmente doloroso per Harry.
"Ron... Me ne sono accorto nel momento stesso in cui ho visto Rose per la prima volta. I suoi occhi ..."
"Si lo so. Sono spiaccicati a quelli di Malfoy." (il cognome pronunciato dalle sue labbra appariva sempre alla stregua di un insulto) Una pausa. "Evidentemente lo sapevate tutti. Chissà quante risate vi sarete fatti alle mie spalle, tu ed Hermione... " con voce amareggiata
"Ma che cosa.. Stai dicendo? Ti rendi conto in quale situazione mi sono trovato invischiato? Alla fine ho dovuto fare una scelta, per quanto ingiusta ti possa sembrare ora. Cinque anni fa ho scelto di non scalfire il tuo entusiasmo e la tua felicità con una notizia sconvolgente!" Il tono di voce si stava alzando progressivamente. Harry era davvero furibondo: furibondo con se stesso ma anche con Hermione, responsabile di quello scempio.
"Non provare a giustificarti Harry!" Quasi ruggì Ron, il volto scarlatto. "Sei responsabile di questo tradimento tanto quanto Hermione. Sono tuo amico. E tu non hai fatto niente in tutti questi anni per aprirmi gli occhi di fronte alla verità. Nulla. Ed ora mi trovo a dover gestire questa situazione assurda..." Aggrottando la fronte, sembrò per un attimo perso nei suoi pensieri. Poi si riscosse improvvisamente, quasi sobbalzando.
"Vado a preparare Hugo. A meno che non ci siano altre rivelazioni dell'ultimo minuto... "
Poi,  malevole insinuò: "Almeno lui é mio, vero?"
Harry decise di ignorare la provocazione.
"Ron. Aspetta... Ormai é tardi. Non svegliare Hugo, lo spaventeresti e basta. Rimani qui da noi, stanotte."
Ron lo guardò con disprezzo.
Senza neanche degnarsi di rispondere, salì le scale che conducevano alle camere con passo pesante.
La rabbia che provava venne in parte soffocata dalla visione di Hugo profondamente addormentato, il pollice in bocca.
Decise di non disturbare i suoi sogni: lo avrebbe lasciato a casa dei Potter, quella notte.
"Me ne vado. Torno domani mattina per prenderlo" bofonchiò a bassa voce, prima di smaterializzarsi sonoramente.
Harry sembrò sollevato da quel repentino cambio di prospettiva da parte dell'amico.
Non pensava che Ron , in quello stato d'animo, potesse occuparsi coscienziosamente di un bambino piccolo.
Si rendeva conto di come potesse sentirsi il suo migliore amico: tradito, confuso, disilluso, arrabbiato, ferito ...
Riflettendo sulla difficile situazione, l'uomo pensò che sarebbe andato tutto per il meglio.
Peccato che fosse all'oscuro dei piani reali dell'amico.
Ron sapeva essere particolarmente vendicativo ...

L'avrebbe portato via.
Ronald, accecato dalla gelosia e dal risentimento, aveva architettato un piano, volto specificatamente a colpire Hermione.
Avrebbe prelevato il figlio da casa di Harry e si sarebbe messo in viaggio insieme a lui.
Tecnicamente, non si sarebbe potuto definire rapimento... Sarebbe stato un semplice viaggio padre-foglio alla scoperta del mondo. Soltanto che Hermione non avrebbe avuto notizie da parte loro. E questo l'avrebbe fatta impazzire: il non sapere. La scomparsa del figlio l'avrebbe demolita e lui desiderava farla soffrire ... Trasmetterle almeno un po' del dolore lancinante che gli aveva provocato.
Avrebbe ripagato Hermione con la stessa moneta: sottraendole un figlio.

Angolo dell'autrice:
GRAZIE mille a voi che leggete e commentate la mia storia. ❤

Nessuno avrebbe mai saputo - DracoxHermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora