Capitolo 1

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"Heather!!"
"Eva ciao!!"
"Scappa!! Scappa subito!!"
"Perchè?!"
"Sta arrivando Jenna Glenn!!"

La reazione tipica delle ragazzine della mia scuola. Al mio ingresso tremano gli armadietti, gli studenti si rifugiano nei posti più impensabili, persino i professori si chiudono a chiave in segreteria. Il mio nome fa paura: quando un ragazzo qualunque, tra i 15 e i 19 anni, sente "Jenna Glenn", si butterebbe da un ponte pur di sfuggirmi, per quanto muscoloso, forte o cattivo sia. Io so di essere la tipica "Bad Girl", ma non mi pento, anzi: vado in giro a testa alta. Al cinema mi siedo dove voglio, non ho mai fatto una fila e non pago niente al supermercato. Tutti mi conoscono e mi temono in cittá.

Eppure non è sempre stato così. Fino a pochi anni fa ero la tipica ragazza della porta accanto, dolce, scherzosa e disgustosamente somigliante ad una Barbie. Avevo molti amici, tra cui un migliore amico, a cui volevo un mondo di bene.

Il suo nome era Luke Firenite.

Era alto, bello, sempre sorridente, dolce, simpatico, protettivo... Era sempre per la giustizia. Ma cosa gli è successo, mi chiederete?

Luke, il mio Luke, è morto. In quel dannatissimo giorno stava andando a fare la spesa. Era solo, con la sua motocicletta. Era concentratissimo sulla strada. Però è spuntato un uomo, sicuramente ubriaco, che guidava a zigzag. Luke ha suonato il clacson più volte, ma lui non l'ha sentito e le due vetture si sono scontrate. L'impatto è stato violentissimo. L'uomo è riuscito a sopravvivere ma Luke...lui è rimasto ucciso nello scontro. Sono stata malissimo.

Da allora ho deciso di cambiare, ma non per rendere memoria al mio amico: per punire il mondo crudele che me lo ha fatto perdere. Sono sempre stata una persona debole, fino a quel giorno. Quella debolezza ha contribuito a farmi diventare più forte.

Mi avvio verso la mia classe, guardando gli altri con sguardo truce. Entro sbattendo la porta contro il muro, che si riempie di crepe. Il prof. Reese cerca di vaneggiare.

"Glenn...s-si vada a sedere..."

Codardo. Ha paura di punirmi. Sa che farebbe una brutta fine. Non ucciso, ma picchiato fino allo sfinimento.

Mi siedo in fondo alla classe, cacciando il ragazzo che ho vicino.
"Senti tesoro che problemi hai?!"
Mi sorprendo, e tutta la classe con me. Perfino il professore rimane a bocca aperta.

"Vorrei sapere i TUOI problemi, imbecille! Forse non sai chi sono io?!"

"No, bambola. Sono nuovo di qui, ma non mi faccio mettere i piedi in testa dalle ragazzine!!"

"Ah sí?! Bene, allora ci vediamo fuori. Voglio vedere se avrai ancora quella faccia tosta dopo che ti avró pestato per bene!!"

"Dan, lascia stare. Vai a sederti."

Dan?! Sono sicura di aver già sentito il suo nome, anche se non so dove...

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