13. MALINTESI

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[LUCY'S POV]

Ancora confusa e incredula mi staccai velocemente mantenendo lo sguardo basso.
Le mie guance stavano andando a fuoco e io non riuscivo ancora a realizzare a pieno quello che mi stava succedendo. Avevo appena dato il mio primo bacio a Derek, ed era stato bellissimo. Il mio stomaco ormai era attorcigliato e la voglia di lui era notevolmente aumentata.

«Hey Lucy, guardami.» disse cercando il mio sguardo.

Non lo ascoltai, non ce la facevo a guardarlo, mi era impossibile. Così mi prese il mento fra le dita e mi costrinse a farlo.
Forse voleva dirmi che era deluso, forse si era pentito e non sapeva quello che faceva.

«Sei davvero bellissima quando arrossisci per me, piccola.» a quel punto non riuscii a non avvampare il doppio.

Avrei voluto parlare, avrei voluto dirgli quanto lo avevo aspettato e quanto meravigliosamente bello era stato, ma non lo feci. Le parole non erano in grado di formularsi, e comunque, non avrei mai voluto che capisse che quello era stato il mio primo bacio. Sarei risaltata ai suoi occhi come sfigata ancora più di quanto lo fossi già.

«Lucy, parlami. Sei arrabbiata?» Stavo per rispondere ma il suono di un cellulare ci interruppe. I suoi occhi continuarono a guardami con dubbio e una leggera amarezza, poi si decise a guardare lo schermo.

«È tutto okay?» dissi.

«Sì. Ora però devo andare, buonanotte.» disse freddamente per poi lasciare la stanza.

Buttai fuori uno sbuffo e mi lasciai cadere sul letto confusa. Cos'era successo?
Mi toccai le labbra ricordando gli attimi passati poco prima e sorrisi involontariamente. Era stato un bacio perfetto, e non desideravo altro che riceverlo da lui, ma era andato via salutando in modo distaccato, forse era stato quel messaggio, o forse ero stata io a rovinare tutto.

Il giorno dopo venni svegliata da alcuni colpi sordi provenienti dalla porta. Saltai dal letto e la aprii mentre le imprecazioni di Amanda echeggiavano nella stanza.

«Lucy! Santo cielo come stai?»

«Joyce ma che diamine, non puoi fare tanto casino sono le sette del mattino!»

«Scusami è che ero davvero preoccupata per te.» entrò velocemente nella stanza e capii che si riferisse a quello che era successo ieri.

«Adesso vado a prepararmi, tu aspetta qui, ci metterò pochissimo, va bene?» le feci un segno con lo sguardo per farle capire che non volevo parlare davanti alla mia coinquilina e andai in bagno.

Mentre andavamo a lezione Joyce mi disse che era stata lei ad avvertire Derek ed era per questo che sapeva tutto, io le raccontai quello che era successo, minacciò a distanza Adam e impazzì per il mio bacio con Derek.

«Allora? Com'è stato?» disse emozionata.

«Shh, abbassa la voce! Be', è stato tutto...perfetto Joy, semplicemente perfetto.»

«Aaaw, allora anche lui ha una bella cotta per te!»

«Non esagerare, quel bacio può avere un'infinità di motivi.»

«Ad esempio?» disse chiaramente contraria.

«Be', non lo so. Magari si era fatto prendere dal momento, oppure voleva vedere com'è baciare una sempliciotta come me al posto di una come Krista o...»

«Oppure gli piaci e voleva baciarti perché ti desidera.» sorrisi in disaccordo.

«Andiamo Joy, guardami. Cosa potrebbe piacergli di me che Krista non ha? Non essere sciocca.»

«Sei tu quella sciocca. Passi tanto tempo a dire che sei brutta, ma hai moltissime cose che Krista non ha. Sei gentile, dolce, disponibile, una buona amica e una bellissima persona sia dentro che fuori. Se non sarai prima tu ad accettarti nessuno lo farà mai.»

«Grazie Joy.»

«Oddio, oddio!» si agitò improvvisamente.

«Ma che succede?»

«Derek a ore tre, Derek a ore tre! È il tuo momento. Vai!» Joy mi diede una spinta e si dileguò.

Persi l'equilibrio e finii addosso a Derek che cambiò il suo sguardo da sorpreso, a freddo e inespressivo come al solito. Mi ricomposi velocemente e tossii per la situazione imbarazzante.

«Ciao.» sorrisi.

«Ciao.» rispose e se ne andò senza dire altro lasciandomi spiazzata.

Non sapevo cosa fosse successo, ieri mi aveva baciata e adesso mi trattava da estranea.
Mi diressi a lezione e non riuscivo a pensare a nient'altro se non a lui. Non capivo perché adesso mi trattava così. Dopo la lezione mi diressi a mensa e lui non c'era. Mangiai senza dire una parola e tornai in camera.

Trascorsi il resto del pomeriggio a studiare, ma la concentrazione era pari a zero. Avevo bisogno di parlare con Derek. Presi coraggio e andai in camera sua, dove mi aprì un ragazzo che non avevo mai visto. Doveva essere senz'altro il suo coinquilino.

«Ciao, hai bisogno di qualcosa?» sorrise gentilmente.

«C-ciao. Ehm, sì io volevo chiederti se...se c'è Derek. È questa la sua stanza, giusto?»

«Sì è questa, ma lui non c'è. Mi dispiace.» abbassai lo sguardo delusa da quelle parole.

«Oh, okay. Grazie lo stesso.»

«Figurati, se vuoi quando torna gli dico che sei passata. Com'è che ti chiami?»

«Uhm, no no, grazie lo stesso. Buona serata.»

«Uhm...va bene, ciao.» andai via di lì per poi tornare in camera.

Mi sentivo vuota e avevo davvero bisogno di parlare con lui. Mentre stavo per salire però, m'illuminai. Scesi di sotto e andai nel suo solito posto, il grande albero sul retro del campus. Raggiunsi il retro e da lontano lo vidi lì seduto. Sorrisi felice di averlo trovato, ma quando attraversai il pilastro che avevo davanti notai che non era solo. Con lui c'era Krista che parlava in piedi davanti a lui, si attorcigliava alcune ciocche bionde tra le dita sorridendo mentre Derek aveva il suo solito sguardo serio.

Sentii immediatamente un vuoto formarsi nel mio stomaco. Stavano solo parlando, ma sapevo quello che Krista voleva da lui e l'idea mi faceva impazzire. Ero consapevole però che fosse la sua ragazza, che io ero stata solo un giochino, che Derek non era mio e che non lo sarebbe mai stato, e la colpa di tutto era mia perché mi ero illusa ancora una volta. Io ero io, e non ero Krista.

#Spazio autrice: Ciao ragazze, vi ringrazio tanto per tutte le visualizzazioni, i voti e i commenti che avete dato a questa storia. Mi dispiace non dedicarle il tempo che merita perché magari potrebbe piacere davvero. Comunque, ci tenevo a ringraziare davvero di cuore in particolar modo una ragazza che, pur non conoscendomi, non solo mi ha dato certezze e positività commentando ogni capitolo, ma ha avuto una dolcezza infinita a consolarmi in un commento particolare, dove avevo bisogno di parole confortanti per questo periodo difficile: @Tharuka10. GRAZIE DAVVERO, per me è stato davvero importante quello che hai fatto.

Lucinda Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora