16. NIENTE PIÙ SOGNI.

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Entrammo nella grande sala e un mare di gente circondava l'intero posto. Io e Joy ci scambiammo una breve occhiata per poi perderci nella folla. Mi sentivo a disagio, non sapevo cosa fare e sui tacchi non ero ancora totalmente in equilibrio.

«Hey bellezza, mi dai il tuo numero?» disse un tizio mai visto prima. Guardai Joy scioccata e lei mi diede una gomitata d'approvazione.

Un ragazzo mi aveva notata e guardandomi intorno capii che non era l'unico ad averlo fatto. Mentre camminavo, diversi ragazzi mi squadravano completamente, mentre alcune ragazze mi scrutavano attentamente come per capire chi fossi. Era evidente che nessuno mi aveva riconosciuta, io comunque mi limitai a camminare senza fiatare, avevo sempre odiato essere al centro dell'attenzione.

«Ma guarda chi c'è lì.» disse Joy acidamente, portai lo sguardo nella sua direzione e notai Bob in lontananza.

«Te la senti di andare a salutarlo?»

«Oh sì, deve capire cosa si è perso. Andiamo!» mi trascinò verso il banco del buffet e per poco non caddi. Ci avvicinammo a Bob che impiegò qualche istante a riconoscerci.

«Lucy? Joyce? Oddio, siete davvero voi!»

«E chi altre se no.» intervenì Joy con un sorriso estremamente falso.

«Ciao Bob.» mi limitai a dire io.

«Wow, siete così...»

«Diverse? Femminili? Carine?» domandò con un tono di sfida la moretta.

«Hey Bob ecco al tua bib...porca puttana!»

«Ciao anche a te Cooper.» risposi divertita da quella reazione.

«Siete splend...uhm, non siete niente male, ragazze.»

«Grazie.» dicemmo all'unisono.

Cooper non badava molto all'aspetto fisico, eppure il suo sguardo non si era staccato da Joy neppure per un istante da quando ci aveva viste.

Parlammo per qualche minuto, ma ad un certo punto sentii la gola troppo secca e decisi di andare a prendere qualcosa da bere. Mi avvicinai al bancone prendendo del punch versandone un po' in un bicchiere. Ne bevvi alcuni sorsi e quando riabbassai la testa per poco non stavo risputando tutto.

Derek era a pochi metri da me e parlava con un ragazzo. D'istinto mi nascosti dietro al tavolo e il mio cuore cominciò a perdere il controllo battendo freneticamente. Non ce la facevo, dovevo andare via, era stata una pessima idea venire qui.

Improvvisamente però, le parole di Claire mi invasero la mente. Avevo fatto tutto questo per dimostrare a me stessa che non ero la ragazza invisibile e ingenua che tutti avevano etichettato come “soggetto” o “sfigata”, dovevo ripagare i miei sforzi, dovevo superare tutto questo e uscirne vittoriosa.
Feci un respiro profondo e mi rialzai, Derek era ancora lì, ed era stupendo.

«Oh, ciao bambolina.» un ragazzo alto e ben piazzato mi sorrise riportandomi alla realtà. Cosa avrei dovuto fare ora? Okay, ricorda Lucy, sicura e decisa!

«Ciao.» risposi sorridendogli.

«Com'è che ti chiami bellissima?» bellissima io?! Dio. Dovevo ancora abituarmi a situazione del genere.

«Mi chiamo Lucy.»

«Lucy, che bel nome. Io sono Dean.» sorrisi di nuovo al ragazzo mentre buttavo qualche sguardo a Derek di tanto in tanto, che improvvisamente sembrò accorgersi di me perché cominciò a fissarmi incredulo. Sentii le gambe tremare e lo stomaco attorcigliarsi, ma non mi scomposi.

«Ti va una birra, tesoro?» disse poi il tizio di cui avevo già dimenticato il nome.

«Scusa, credo che andrò a ballare un po'.» mentii liquidandolo e buttando un'ultima occhiata a Derek prima di andarmene. Mi aveva notata, si era accorto di me, e il modo in cui mi aveva guardata mi provocò un enorme sorriso.

[DEREK'S POV]

Rimasi pietrificato, era lei, non potevo crederci. Forse ero ubriaco? In preda agli allucinogeni? Improbabile.
Mollai lì Chuch senza dire niente e corsi per raggiungerla. Mi feci spazio tra la folla e mi disperai quando la persi di vista, non potevo perderla ora che l'avevo finalmente trovata. Buttai lo sguardo ovunque quando in lontananza la vidi, stava andando dall'altra parte della sala.

«Hey! Hey tu aspetta!» spintonai tutte le persone che mi capitavano davanti beccandomi insulti di ogni tipo, ma non m'importava.

Dopo tanto tempo, finalmente avevo trovato la ragazza che ogni notte sognavo da ben due mesi, la ragazza che avevo cercato, pur non avendola mai vista prima. Nel mio sogno scappava da me continuamente, e io puntualmente mi svegliavo prima che potessi raggiungerla. Ma questa volta non era un sogno, questa volta non l'avrei lasciata scappare via da me.
Probabilmente mi avrebbe preso per pazzo quando le avrei raccontato tutto questo, ma non m'importava, avevo bisogno di conoscerla.

«Derek! Dio quanto sei sexy stasera.» Krista si piombò di fronte a me bloccandomi il passaggio.

«Non adesso Krista!» feci per andarmene ma non mi lasciò passare, mentre la misteriosa ragazza si stava disperdendo tra la folla.

«Aspetta, dove vai così di fretta?» fece una risatina frivola blaterando chissà cosa, mentre io ero troppo impegnato a non perdere di vista la ragazza che si allontanava sempre di più.
«Derek mi stai ascoltando?»

«Spostati, maledizione!» finalmente la sorpassai raggiungendo la ragazza che fortunatamente, anche se in lontananza, era ancora nella mia visuale.

Finalmente dopo pochi secondi riuscii a raggiungerla e le afferrai il polso facendola girare nella mia direzione.
I nostri sguardi si incrociarono, quegli occhi potevano appartenere ad una persona sola.
Spalancai la bocca, non potevo crederci.

«Lucy...» Ero pietrificato, quegli occhi, quei lineamenti, quel profumo che nonostante la miriade di persone riuscii a sentire, non potevano che appartenere a lei.

«Ciao Derek.» sorrise debolmente.

«Non ci posso credere. S-sei davvero tu.»

«Già, è incredibile come le persone cambino da un giorno all'altro, vero?» il suo tono era sicuro e autoritario, nulla a che vedere con la vecchia Lucy che avevo visto fino al giorno prima nel cortile del campus.

Non sapevo cosa dire o cosa fare. La ragazza che avevo sognato e cercato, adesso era di fronte a me ed era sempre stata così vicina, ma in altre vesti, sotto un'altra luce. Questa situazione mi lasciò spiazzato, ma non tanto quanto, guardandola, notai quanto fosse stupenda in quel momento. Il suo sguardo senza quegli enormi occhiali era decisamente più intenso e il suo corpo in quel vestito scolpiva perfettamente le sue forme.

«Sei bellissima.» fu tutto quello che riuscii a dire e che pensavo veramente.

«Grazie.» rispose lei con un sorriso.

Continuai a sostenere il suo sguardo, non mi sarei mai stancato di quegli occhi, fino a che lei non decise di guardare altrove e divincolarsi dalla mia presa.

«È stato bello rivederti, adesso però sarà meglio che vada a cercare Joy. Ci si vede in giro.» fece per andarsene la le afferrai un braccio portando il suo viso a pochi centimetri dal mio.

«Non ti lascerò andare via stavolta. Finalmente ti ho trovata.» la guardai e sentii quanto fosse nervosa.

Quando ci baciammo, col suo silenzio mi aveva lasciato capire che non ne voleva sapere niente di me, eppure quella sua reazione in quel momento lasciò trasparire l'esatto contrario. Mi ero promesso di non lasciarmi coinvolgere e di non avvicinarla più a me, ma mi ero appena reso conto che non ce la facevo. Sentivo il disperato bisogno di quel contatto, di quel profumo, di quelle labbra, di lei.

Lucinda Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora