Tales of Goodwind - Secrets

CAPITOLO VI: DISCORDANZE

Il maltempo è la consuetudine di questi giorni che accompagnano gli inizi di ottobre. La tensione sale, ogni giorno che passa. Si sa, ormai, che a fine mese, o meglio, ad Halloween, accadrà sicuramente qualcosa di brutto, come negli ultimi quattro anni. La polizia brancola nel buio, non ci sono impronte digitali sui coltelli che hanno trafitto a morte le prime due vittime, nel 2010 e nel 2011. Ma tante cose, la polizia, non le sa. Farebbe comodo a loro, saperle? Questo si chiede David, che a suo padre Andrew sarebbe disposto a confessare una miriade di cose sui fatti accaduti negli ultimi anni, ma chiunque esso sia, può mettere in difficoltà le famiglie e, soprattutto, la polizia. Proprio il 31 ottobre 2011, David insieme a Brian e Kurt ne ebbe la prova certa. E poi confessare tutto alla polizia vorrebbe dire che loro sono i primi testimoni dell'assassinio del sessantenne nel 2010 e ciò vale un processo per omessa denuncia. Errori gravi fatti in un passato mai finito, che continua a tormentarli.
David si prepara al meglio questa volta. Sa che non può accadere un'altra volta, sa che questa sarà l'occasione per smascherarlo. Ma chi? David non ha idee. David non sa, e si sforza per saperlo, per scoprirlo. Tanti sforzi inutili in quattro anni di indagini. Anche i media si preparano all'evento più cruento dell'anno, sicuri del fatto che un altro Halloween di sangue e di terrore farà cadere nel panico i cittadini di Goodwind, ormai abituati ad ogni cosa in quel giorno particolare. Quasi ti viene voglia di non festeggiare più ma la tradizione continua e ovviamente il popolo spera che quest'anno venga fatta un'eccezione.
Brian, Kurt e David sanno che neanche l'Halloween 2014 verrà risparmiato. Resta solo da decifrare quel biglietto inviato insieme alla foto.
David ci riflette, a casa sua, chiuso in camera, dopo essere tornato da scuola, mentre fuori piove, un'altra abitudine negli ultimi giorni in città.
Perché una testimonianza così importante di quella sera, inviata soprattutto a Brian che non sa di quel segreto? E perché inviare questa foto dopo quattro anni? E la frase "IL PASSATO HA UNA PORTA SOLA", rappresenta un avvertimento o un'intimidazione? Oppure rappresenta solo una provocazione a cui devono abboccare?
David è confuso e adesso anche nervoso. Riflettere, da solo, lo disintegra. Non può farlo insieme a Brian e Kurt, sarebbe come scoprire tutte le carte, anche se in teoria stanno dalla stessa parte. Ma lui, fatto com'è, preferisce agire da solo, cercando di limitare davanti a loro le già note caratteristiche investigative.
Si, da grande sarà un detective, non un poliziotto qualsiasi come suo padre.
David, però, deve abbandonare ogni indagine e preoccupazione. Gli aspetta l'allenamento con la squadra e per questo deve vedersi con Kurt per andare al campo. Intanto, a casa sua, suonano alla porta. Ci sono solo lui e Kim a casa e va ad aprire la porta: è Kyle.

«Ciao David!»

«Hey Kyle ciao!» risponde sorpreso David sull'uscio di casa.

«C'è Kim? La stavo cercando» fa il fratellino di Brian.

«Si è in camera sua. Avete un appuntamento?» chiede David.

«In realtà eravamo d'accordo che io venissi qui per stare un po' insieme. Sai, come hai visto il tempo non è d'aiuto» spiega Kyle mentre entra in casa.

«Allora vai di sopra» risponde David «Kim c'è Kyle qui!»

Kyle sale le scale mentre Kim gli apre la porta della sua camera.

«Ciao Kyle, entra pure» e David da sotto s'intromette:

«io vado a fare allenamento, siete soli in casa! Mi raccomando!» e dopo le rassicurazioni esce.

«Ieri siamo stati proprio bene al bar» fa Kyle senza girarci troppo intorno.

«Siamo? Perché parli al plurale?» risponde Kim.

«Perché presumo che come me, sei stata bene anche tu» ne è convinto Kyle.

«Beh ne sei sicuro. E non so chi te la dia tutta questa certezza» stuzzica un po' la sorella di David «ma comunque non posso negarlo che ho trascorso un bel pomeriggio»