CAPITOLO I: IL PASSATO HA UNA PORTA SOLA

55 6 4
                                    

Anno 2014
Brian era appena tornato dalla quotidiana lezione di musica insieme a Jared e Dwayne. Lui, del trio, è il cantante e chitarrista. Jared il secondo chitarrista e all'occorrenza bassista e tastierista, con la passione per il pianoforte, ereditata dalla madre. Infine, Dwayne, come in ogni rock band che si rispetti, è il batterista. Il loro sogno è diventare il più grande gruppo rock degli anni 2000. Si, proprio così. Perché sapevano che entrare nell'Olimpo del rock, essere i più grandi di tutti i tempi, è un'impresa impossibile da compiere. Erano umili. Umili come le loro canzoni. Sapevano sognare, ma ad ogni sogno avevano un limite. Volevano fare musica, volevano diventare famosi con la loro musica, non con la loro immagine. Brian aveva un'idea precisa di musica, che condivideva con gli altri due membri del gruppo. I Nirvana, i Placebo, i Linkin Park, i Muse, i 30 Seconds To Mars, sono i suoi idoli indiscussi del rock moderno. Andando a scavare nel passato, invece, personaggi come David Bowie e Freddy Mercury, Bono Vox e Eddie Vedder, John Bon Jovi e i fratelli Noel e Liam Gallagher, Axl Rose e Slash, i Beatles e gli Stones, andando sempre più indietro nel tempo, erano dei monumenti intoccabili. A Dwayne, in particolare, piacevano i System Of A Down di Serj Tankian, dal quale cerca di trarre ispirazione come seconda voce, ma anche i Nickelback e i Seether non gli dispiacciono affatto, traendo molti insegnamenti sull'uso della batteria in maniera ottima.
La lezione era finita e il trio tutto rock continuava a parlare di musica, di progetti importanti. In fondo a quasi 18 anni puoi permettertelo, manca un anno alla fine della scuola e poi dopo il diploma puoi dedicarti a tutto ciò che più desideri nel tuo profondo. E il sogno di Brian, Jared e Dwayne era comune: sfondare con la loro band. L'estate ormai è finita e l'autunno è alle porte. Il sole comincia a calare presto e i tre rockers decidono di andare al solito bar, dove si riuniscono la maggior parte dei loro amici. Ragazzi e ragazze che incontreranno di lì a poco sicuramente nella loro scuola, visto che il nuovo anno scolastico, il quarto e ultimo per i nostri, sta per avere inizio. I ragazzi, per questo, si godono gli ultimi giorni di vacanza. Al bar, il Witch Cafè, ci sono Iris e Laura che conversano sedute al loro tavolo. I soliti discorsi tra ragazze che vengono sistematicamente interrotti dal saluto di Brian, Jared e Dwayne. Il pomeriggio scorre liscio, un pomeriggio come tanti. Al bar giungono anche Kurt e David, che prima avevano avuto un impegno con la loro squadra di calcio. Si, il calcio per loro è tutto. Come lo è per qualsiasi ragazzo. Ma per Brian la priorità è la musica. Lì seduto al tavolo con la sua chitarra, la voglia di suonare qualche strofa di una canzone che sta elaborando in mente è così alta che apre la custodia con veemenza e uno scatto pauroso. Quando hai la vena artistica, quando c'è l'ispirazione, non puoi permetterti di non cogliere l'attimo. Kurt a quel punto con fare da superiore deride Brian:

«Hey Bri ma proprio ora devi suonare?! Perché invece non prendi il pallone che abbiamo al campetto e non fai qualche palleggio?»

La provocazione è tale da far imbestialire Brian che è consapevole di non saper giocare a calcio come i suoi due amici, ma soprattutto ciò che lo frusta è il fatto di aver perso il momento buono per realizzare ciò che la sua mente musicale aveva prodotto. Il danno è fatto: senza dire nulla Brian ripone la chitarra nella custodia, abbandona il tavolo e se ne va. Nessuno lo segue, tutti sanno che Brian è fatto così e in momenti del genere non vuole ascoltare nessuno. Meglio lasciarlo da solo, ma la solita Iris bacchetta Kurt, sempre impertinente.

«Non ti smentisci mai! Avete entrambi grandi sogni, siete amici da una vita, ma perché devi deriderlo sempre quando prende la chitarra in mano?! Come ti sentiresti tu se lui guardasse una tua partita e ti fischiasse in continuazione ad ogni tuo controllo palla o ad ogni tuo tiro sbagliato?!»

«Lui non è mai venuto a vedere una mia partita da quando gioco con la squadra della scuola quindi evito di risponderti» replicò Kurt che archiviò velocemente la pratica.

Tales of Goodwind - SecretsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora