Capitolo 4

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Finalmente decisi di farmi coraggio e di rivelare ai miei genitori la mia omosessualità. Non sapevo come l'avrebbero presa. Un giorno, una volta tornato da scuola, aspettai fino alle 17:00 per parlare con tutti e due i miei genitori. Sophie, mia sorella, mi disse:
-Eddie, sei sicuro di quello che fai?-
-Beh, non proprio. Ho moltissima paura.- risposi spaventato.
-Vedrai che andrà tutto bene.- mi disse abbracciandomi.
Erano ormai le 17:05, quando sentii il rumore della chiave nella serratura. I miei genitori entrarono in casa. Appena si cambiarono, li feci sedere in salone.
-Qualcosa non va, figliolo?- chiese mia madre.
-A noi puoi dire tutto, quindi parla!- disse mio padre.
-Ok. Beh, il fatto è questo. Vedete... a me non piacciono le ragazze.- dissi con un filo di voce.
-Cosa vuol dire questo, Edward?- chiese in tono arrogante mio padre.
-Vuoi dirmi che la tua anima gemella è un... MASCHIO?- chiese mia mamma.
-Si, mamma. Ho pensato che non vi dovevo tenere nascosta una cosa del genere.- dissi.
Mia madre sembrò capirmi, mentre mio padre era sempre più arrabbiato.
-Quindi significa che tu sei... GAY? Guarda, non ho parole. Tutta una vita a starti dietro, e poi questi sono i risultati. Devi vergognarti.- disse mio padre. A quel punto intervenne mia sorella:
-Ognuno di noi è libero di fare le sue scelte, papà. Se a te una cosa non sta bene, te ne fai una ragione e te la tieni per te, senza far soffrire altre persone.- disse.
Mia mamma era triste. Non diceva niente.
-Si dà il caso che questa sia casa mia, e che qui decido io! Quindi adesso prendi tutte le tue cose e te ne vai!- disse mio padre. Non ci potevo credere! Ero appena stato cacciato da casa solo per una mia scelta? La gente purtroppo non capisce...
Quindi salii in camera mia, presi la mia roba da vestire, gli accessori del mio telefono, i miei profumi e me ne andai.
Dietro di me sentii la porta aprirsi.
-Eddie, non te ne andare! Ti prego!- disse mia madre.
-Mi dispiace, mamma, ma io non voglio passare altri tre anni con una persona che non mi accetta per quello che sono!- dissi. Quindi voltai l'angolo e me ne andai definitivamente.

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