20 Capitolo

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L'abbracciai e la strinsi forte.

Entrò papà e mia madre sussultò dallo spavento. Cercai di avvicinarmi il più possibile a lei.

"Come stai?" Disse... schifato?

Mia madre non gli rispose, fece una faccia di disgusto.

"Non vedi? Si é svegliata! Vuoi che ti faccia pure un disegnino?" Sbotto.

"Con te facciamo i conti dopo" Mormora.

Se vuole molestarmi che lo faccia, se vuole picchiarmi che lo faccia. Perché tanto sò, che, lui non mi avrebbe mai fatto del male. Ha vinto questa schizzofrenia del cazzo!

"Papà... io non ti riconosco più" Feci finta di non sapere nulla. Mentre mia madre rimase in mobile.

"Sono cambiato, forse" Ah, cambiato?

"Lasciamo stare" Mollai il discorso.

"Torniamo a casa" Disse, avviandosi alla porta.

Annuì e schiocchai a mia madre, un bacio sulla fronte. Dicendoli in sussurro, che se avesse avuto bisogno, sarei andata di corsa.

Lei mi rispose accennando un sorriso.

Salimmo in macchina e mi infilai le cuffiette nelle orecchie. Chiusi gli occhi, appena mi arrivò un messaggio. Entrai molto velocemente.

-Mirko:
"Tutto apposto?"

-Io:
"Si, anche se non voglio dormire da sola, con quello"

-Mirko:
"Ma neanche a chiedermelo. Vieni quì"

- Io:
"No, ti disturbo"

-Mirko:
"Stai zitta, non è così. Vieni correndo"

-Io:
"Va bene allora riccio, a dopo"

-Mirko:
"A dopo, stellina"

Siamo arrivati e salì sù a prepararmi.

"Ah papà, devo andare a casa di Emma" Mentii, urlando.

"Va bene" Stà ritornando normale?!

Corsi in bagno e entrai nella doccia. Ci misi massimo un quartodora. Optai per un leggins nero, una maglia grande, arriva verso la coscia. E infine le mie Dottor Matters.

Scesi giù.

"Io vado" Feci il cenno con la mano.

"Ciao" Saluta, freddo.

* * *
Appena entrai mi aprì la sorella. Uhm.. ah si, Erika.

"Ciao Erika, quanto tempo!" Arrossì un pò.

"Ciao tesoro" Mi accarezzò la spalla.

"C'è Mirko?" Gli domandai.

"Ehm si, è di sopra" Mormora.

"Ah va bene, grazie" Gli accennai un sorriso.

Salì, ma non lo vidi da nessuna parte. A un certo punto, andai in giardino per cercarlo.

Davanti a me vidi un cartellone con sù scritto: "Ti difenderò sempre, non temere mai!
1 Anno.
Ti amo"

"Io... grazie!" Mi tuffai sulle sue braccia.

"Ma oggi abbiamo fatto un anno e io..." Dissi, dispiaciuta.

"Ma tu te ne sei dimenticata" Ride.
"Stai tranquilla" Mi baciò subito dopo.

Tornammo dentro e ci coricammo nel suo letto. Iniziò a baciarmi pian piano e a farmi qualche segno violacieo sul collo. Mentre io rabbrividì e lanciai qualche gemito, da riempire tutta la camera. Mi tolse la maglietta, i pantaloni e il reggiseno. Finchè non arrivò agli slips. Iniziò a giocarci e subito dopo me li fà scivolare. Si mise a cavalcioni sù di me. E con una spinta entrò in me. Sussultai. Non riesco a trattenermi, sò di fare dei versi terribili!

Vidi Mirko aprire un cassetto e prendere una busta. Lo taglia a dentri stretti e lo buttò da qualche parte nella camera.

Si sono fatte le 21.00. E io iniziai ad avere già sonno.

"Sono già stanca" Sbadigliai.

"Allora dormi" Mi accarezzà i capelli.

"Non ti voglio lasciare solo" Ridacchio.

"Io stò ore a guardarti" Disse, sicuro.

"Buonanotte" Chiusi gli occhi, con un sorriso stampato.

Lui mi abbracciò e iniziò ad accarezzarmi.

Mirko Pov

È così bella, starei ore a guardarla mentre dorme. I capelli in disordine, la bocca semi aperta. È semplicemente meravigliosa, e la amo.

Suona il suo telefono e io per curiosare, lo controllo. È sua madre.

"Pronto?" Risposi io.

"Jessica?" Piangeva, molto.

"No, sono Mirko, il suo ragazzo" "È successo qualcosa? Perchè piange?" Aggiungo, spaventato.

"Me la puoì passare Mir-k-o?" Piangeva ancora e soffiava sù col naso.

"Si si, certo"

Tappai il telefono con la mano e cercai di svegliare Jessica.

"Stellina" Dissi, velocemente.

"Che c'é? Perchè così presto?" Si sfregò gli occhi.

"C'è tua madre al telefono" Glie lo porgo. Lo prese, confusa.

"Mamma?" Domanda.

Jessica Pov

"Mamma?" Domando.

"Am-o-re... tuo padre ci ha lasc- iato" ho sentito?

Attaccai a piangere. E iniziai a respirare pesantemente.

"Ci ha lasciato? Che dici mamma?" Risi falsamente.

"Prima era con me" Riniziai a piangere.

"Lo s-so... ma, ha voluto suicidarsi. Ha capito che stava iniziando ad avere problemi, l'ha capito" Tintinnava.

"Mamma stai lì, arriviamo" Chiusi, con le lacrime agli occhi.

"È un'angioletto ora" Cercai di accennare un sorriso ma non ce la feci.

Mi rifugiai nelle sue braccia. E mi sentivo meglio. Protetta.

"Stellina, ssh" Mi asciugò la lacrima successiva con il pollice.

"Io dovevo capirlo" Singhiozzavo.

"Tu gli hai datto tutta te stessa. Prima che gli capitasse e dopo, stai tranquilla" Non sorridere, sei illegale!

* * *

Mia madre era finalmente in piedi, corsi e mi attaccai a lei. Abbracciandola.

"Mamma!" Diciamo insieme, all'unisono. "Amore!"

"Forse dovevo capirlo prima" Biascicai.

"Tu l'hai sempre capito" Mi accenna un sorriso. E io lo stesso.

"Quando sarà il funerale?" Gli domanda Mirko.

"Domani" Disse mamma, accennandoli un sorriso.

Mamma tornò in camera. Mentre io e Mirko andammo alle macchinette delle 'schifezze'
Presimo, patatine, barrette, cioccolata calda, succo... e chi ne ha, più ne metta. Presi le cose, abbassando lo sguardo, asciugando la lacrima.

Gli occhi lucidi, gli zigomi, il cuore infranto... deve solo sapere che io l'ho sempre voluto bene, sempre!

CONTINUA...

E siamo a -3 capitoli!
















Endles love.||Mirko Trovato||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora