Quando la droga diventa la tua unica dipendenza, non hai vie di scampo, sei consapevole di vivere la tua vita per metà.
Anche qualcosa come l'amore potrebbe diventare un ostacolo se non addirittura un segreto.
«Non possiamo amarci, non in questo
...
Ian si fermò a pensare mentre il suo amico Paul si chiedeva il perché della sua reazione. In fondo, non gliene era mai importato di Elena, perché mai adesso era come ferito?
Ian continuava a massaggiarsi ancora il petto, non capiva nemmeno lui cos'era quella sensazione di malessere che lo stava divorando. Perché? Perché vederla andare via lo aveva fatto rimanere così male?
Paul si avvicinò al suo amico. Voleva sapere, doveva sapere perché.
«Ian» fece il suo nome, ma quest'ultimo lo ignorò totalmente. A quel punto Paul non seppe più che fare, si sedette in un piccolo gradino nel giardino della scuola e aspettò che fosse proprio Ian a parlare.
«Paul, se in qualche modo ci sono di mezzo io in questa situazione, lo voglio sapere, sono sicuro che voleva dirmi qualcosa» disse tranquillamente guardandolo negli occhi. «Ho come una strana sensazione quando sono vicino a lei» ammise infine.
L'amico sorrise a quelle parole, provava una sensazione strana e questa già era un'ottima cosa secondo lui. Paul cercò di continuare il discorso su Elena, voleva sapere se quelle strane sensazioni erano qualcosa di positivo. Lo sperava, lo sperava per la sua amica.
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«Strane sensazioni?» finse di non capire.
«Sai, è come se fossero dei sensi di colpa, ma non riesco a spiegarmi il perché» spiegò Ian esattamente. «Quando la vedo stare male vengo preso dall'ansia, spiacevoli sensazioni che mi fanno credere di essere io la causa del suo male» disse. Paul stavolta finse il sorriso. Credeva che quelle sensazioni erano presagio di un sentimento che stava per nascere, invece no. Si era sbagliato. Quindi annuì semplicemente.
«Non hai altro da dire? Ti limiti solo ad annuire?» chiese irritato mentre sperava in una risposta. «Insomma, tu la conosci perfettamente. E saprai sicuramente se io ho a che fare con questa storia, quindi ti prego di essere chiaro con me» domandò. Paul lo guardò in maniera strana. Cosa gli faceva avere la sicurezza che Elena stava male per lui? Come poteva saperlo?
«Chi ti ha dato tutta questa sicurezza Ian? Tu credi di essere la causa?» volle sapere, mentre si irritò un po' «Elena soffre d'amore, si è vero. Ma nessuno ha mai fatto il tuo nome amico. Guarda che la sua situazione è più complicata di quanto possa sembrare, quindi non ti ci mettere anche tu» si rattristò.
«Cioè?» chiese adesso. «Cosa le succede?» continuò ad insistere. Era troppa la sua voglia di sapere in quel momento.
«Sai benissimo che Elena non ha più i genitori e ha perso anche suo fratello. Questa cosa è tutt'ora un enorme sofferenza per lei, si sente molto sola. La sua fortuna è avere con se i suoi fratelli, sopratutto la piccola Katrine, a cui tocca fargli da mamma» spiegò. «Alla sua età si occupa di cose che nemmeno dovrebbero essere fra i suoi problemi. Questo per dirti che per lei la vita non è facile. Io cerco di fare il possibile per lei perché non voglio che stia male. Quando mi ha confessato di essersi innamorata di un uomo sposato e con un figlio io soffrivo per lei. Sai perché?» cercò di spiegare all'amico. Ian fece cenno di no, ma di proseguire.