Mi immersi nell'acqua guardando attentamente intorno a me, nessuno mi guardava. L'acqua era terribilmente calda e a contatto con le ferite bruciava davvero tantissimo, dovevo fermarmi stringere i pugni o imprecare facendo passare il bruciore e poi tornare ad immergermi. Zero mi aveva minacciata.
- o ci entri tu oppure ti spoglio e ti ci butto dentro -
Aveva detto quel cane e dopo vari battibecchi e alcune finte che mi fecero cagare in mano, mi spogliai dietro il telo che si era portato dentro e entrai. - c'è l'hai fatta? - la voce fastidiosa di Zero mi diede sui nervi. - allora ti calmi? È caldissima, dammi un secondo , cristo! - esplosi schizzandolo. Alla fine mi sedetti sulle sporgenze sotto l'acqua e mi lasciai avvolgere dal caldo rilassandomi. Guardai in alto, eravamo nel sottosuolo, un soffitto fatto di roccia non era il massimo, è tutto intorno era illuminato da candele e lanterne insieme a qualche fuoco accesso posto dentro a delle colonne per scaldare ancora di più l'aria. erano state messe dei condotti per l'aria che ogni cinque minuti rinfrescava almeno un po' da permettere alle persone che erano all'interno di non morire soffocati. Alcuni lupi passavano ma c'era Zero che li teneva a debita distanza, in modo da non crearmi imbarazzo, l'essere pudica mi era stato insegnato da mia madre ed era una cosa a cui nel corso della mia vita, all'interno della casa, tenevo molto; forse più di qualunque altra cosa. Come potevo notare i lupi non sapevano neanche cos'era, giravano nudi senza problemi mostrando i loro gingilli con fierezza. Alcuni lanciavano degli sguardi verso di me ma non potevano scorgere altro che il mio viso e le mie spalle, l'acqua era scura molto scura, anche il suolo era pavimentato. Proprio in quel momento un bambino chiese per quale motivo fosse così l'acqua e un anziano iniziò a parlare, fui ben disposta a origliare la conversazione anche perché il tono del bimbo e dell'anziano erano altissimi. Spiegò che l'acqua proveniva dal sottosuolo e che la Kuppy aveva fatto una magia su di essa, essendo nera purificava la pelle rendendola splendente e pulita. Il bimbo rise e poi tornò il silenzio. - Rose stai bene? - mi chiese Zero, lo guardai mi dava le spalle come aveva promesso. - si tutto bene - appoggiai la testa all'indietro chiudendo gli occhi, lasciandomi successivamente scivolare nel liquido scuro. Non vedevo nulla era come stare in una stanza al buio, solo che ci si muoveva a fatica e qualcosa ti spingeva verso l'alto. Tornando fuori non mi accorsi che anche un'altra persona era dall'altra parte della vasca, che mi osservava. Mi passai le mani sugli occhi togliendo l'acqua in eccesso per poi passarle sui capelli bagnati. Aperti gli occhi notai quei due pozzi neri che mi fecero arrestare il cuore e mozzare il fiato. - Ehi Roxy - mi salutò Nate dai capelli bagnati e gli addominali scolpiti. Alzai gli occhi al cielo immergendomi fino alla bocca. Proprio in quel momento doveva arrivare? Che voleva? Spostai lo sguardo su Zero che se la rideva sotto i baffi. Traditore. Pensai ad una vendetta con i contro fiocchi. - come stai? - mi chiese burbero Nate. Lo guardai ma non risposi, alzai solamente le sopracciglia. - non c'è di che Roxy, è stato un piacere salvarti il culo. - sbuffò scivolando ancora più giù, nascondendo per metà il tatuaggio che copriva tutta la spalla. Solo dopo mi ricordai di essere nuda e probabilmente anche lui. - cosa ci fai qui? - chiesi alzando un po' la testa. - mi rilasso e tu? - alzò un sopracciglio fissandomi. - mi curo ma credo sia abbastanza. Zero il telo, per favore. - chiesi ma zero fece finta di non sentire. - zero! - si voltò verso di me sorridendomi - guardati le ferite, si sono chiuse o sparite - abbassai gli occhi e vidi che erano ancora tutte lì. - credo di no, starai li finché non spariscono, hai pure la compagnia, che ti lamenti a fare? - ridacchiò tornando al suo posto. Rimasi ferma a fissarlo per alcuni secondi, non volevo rimanere nella vasca con quello. Feci un grosso respiro e tornai nella posizione di prima nascondendo il mio corpo all'uomo. Mi stava ancora osservando e io ricambiai, era bello da mozzare il fiato e secondo me se ne rendeva conto. - quanti anni hai? - alzai gli occhi al cielo:- diciassette anni. Tu? - si stiracchiò portando i palmi delle mani dietro la testa:- ventitré- alzai le spalle facendo le bolle con la bocca, ero piuttosto imbarazzata, non mi piaceva tanto stare in una vasca nuda con un'uomo nudo. Io lo trovo interessante. Mi sussurrò il mio lupo facendomi chiudere gli occhi. Io no. Piantala con sta storia, non mi piace e quindi non avremo rapporti o altro. Dissi decisa. Non è una scelta tua, Rose. È scritto nel destino, noi apparteniamo a lui. Quell'ultima frase mi fece imbestialire; non volevo più appartenere a nessuno, solo a me stessa. Un flebile ricordo fece capolino nella mia testa, ero io e Lucius. Era uno di quei giorni dove lui aveva la smania di ripetermi cento volte al giorno che ero sua, una proprietà ed era uno di quei giorni, dove io ero stanca di tutto e di tutti. Uno di quei giorni dove sognavo di andarmene per la mia strada, dimenticandomi tutto quello stava succedendo, eppure appena riaprivo gli occhi o sentivo la voce di quel cane, mi rendevo conto che non avevo via di fuga. Mi aveva afferrata come al solito il polso destro stringendo come se volesse rompermelo in mille pezzi, io essendo solo una ragazzina non potevo fare altro che implorarlo di lasciarmi andare anche se non venivo praticamente mai ascoltata; più mi ribellavo più mi strattonava per tenermi buona, sentivo la rabbia scorrermi nelle vene ma non possedendo quel coraggio che desideravo mi limitavo a stringere i denti, rassegnata. Mi sentivo così umiliata, così indifesa. Sapevo quello che sarebbe successo se non mi fossi calmata e ormai avevo imparato ma una piccola parte di me non smetteva mai di combattere.
- sei silenziosa - aprì gli occhi lentamente ma non spostai mai il mio sguardo su Nate, che interruppe i miei pensieri. - credevo non ne fossi capace, visto che non chiudi mai la bocca.-
Quella dannata lingua, prima o poi gliela avrei tagliata.
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Dynasty. (revisione)
WerewolfNata da un padre licantropo e la madre umana. Ribelle, cocciuta, malinconica, solitaria e scorbutica. Tutti comportamenti di una lupa giovane, serve qualcosa che la calmi. Il suo contrario. Dopo un incidente sua madre la costringe ad andare dal pa...