Rose.

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- Seguirai alcune lezioni individuali per controllare il tuo lupo. - mi aveva detto Zero prendendomi da una parte. L'avevo ascoltato quanto bastava a farlo contento, il resto era entrato da un orecchio e poi uscito senza lasciare nulla. Mio padre non mi aveva nemmeno chiesto scusa, forse non usava chiedere perdono alle persone che picchiavi senza un motivo apparente. Il mio lupo al pensiero di quell'uomo infuriava come una fiamma; reclamava vendetta anche se sapeva benissimo che non poteva averla. Sospirai lavandomi le mani, sarei dovuta essere già all'incontro per l'addestramento, avevo due minuti di ritardo. Indossavo dei pantaloni larghi e una maglietta abbastanza larga da coprire le mie forme. Uscì dalla camera chiudendola dietro di me. Non avevo fatto colazione ma non mi importava, avrei mangiato qualcosa più tardi.
Arrivata dal mio allenatore, un uomo sulla cinquantina, il migliore amico dell'alpha. Mi beccai subito una predica per il ritardo ma ci passai sopra chiedendo scusa. - cosa me ne faccio delle tue scuse, signorina? Eh? Assolutamente nulla. Non darti arie solo perché sei la figlia dell'alpha. - lo linciai con lo sguardo facendolo vacillare. - va bene, bando alle ciance. Iniziamo. - batté le mani e mi disse di correre per il bosco, voleva vedere quant'ero veloce. Mi voltai e prima di correre sospirai, le gambe si mossero prima che potessi pensare il comando e mi ritrovai a saltare le radici degli alberi, abbassarmi per schivare i rami e correre sentendomi libera. Dietro di me sentivo il mio allenatore in forma lupesca starmi dietro, era veloce pure lui. Allungai la falcata diventando ancora più veloce, il mio lupo spingeva per trasformarsi ma mi avevano detto che non avevo il permesso di trasformarmi. Così corsi sempre più veloce cercando di reprimerlo, anche se fu abbastanza difficile. Alla fine caddi a terra sentendo il cuore che mi scoppiava nel petto, chiusi gli occhi di forza, mi veniva da vomitare forse avevo esagerato. Cercai di calmare il mio respiro trattenendo il fiato ma fu inutile, stavo per perdere i sensi da quanto respiravo forte. - hai esagerato. - sentì dietro di me. Piegai indietro la testa guardando Nate che indossava una maglia nera e dei pantaloncini multitasking di color verdognolo; alzò un sopracciglio ma distolsi lo sguardo cercando ancora di calmare il battito. - potevi trasformarti. - disse ancora. - potevi..-
- va..tte..ne - il fiato mi spezzava le parole facendomi innervosire.
- come vuoi. - tagliò corto ma non se ne andò, si appoggiò ad un albero non tanto lontano da me fissandomi. Alzai gli occhi al cielo rimanendo immobile. Pochi minuti dopo il cinquantenne arrivò ma io mi ero già ripresa; così mi alzai fissandolo.
- ci hai messo anni. - il gelo nella mia voce congelai l'uomo davanti a me. - allora come sono andata? - chiesi nervosa avvicinandomi.
- sei lenta. - non ci potevo credere, spalancai gli occhi e aggrottai le sopracciglia:- un altro lupo ti avrebbe sicuramente catturata e uccisa per quanto eri lenta; devi allentarti. - lo guardai senza fiato, cercando di non perdere il senno della ragione. Mi dava altamente sui nervi. Annuì silenziosa e senza dire una parola, tornai a correre lasciando che il fuoco nelle mie vene mi facesse aumentare.
Nei giorni successivi non facevo altro che correre, più che un lupo mi sentivo un cane. Mi lanciavano cose e io il più velocemente possibile dovevo riportarglielo. Era frustrante e umiliante. Il mio lupo cercava di ribellarsi a questa cosa ma ogni volta che vedevano i miei occhi assumere un colorito rossastro, mi spruzzavano dell'acqua gelida in faccia o peggio; mi versavano addosso un contenitore enorme di acqua con ghiaccio per raffreddare i miei bollenti spiriti. Tornavo in camera che ero talmente zuppa che si era creata dell'umidità.
La sera mi addormentavo come un sasso e mi svegliavo la mattina che ero ancora distrutta. Mi facevano così male i muscoli delle gambe e del sedere, che per mettermi su una sedia dovevo urlare per far piegare le gambe. Non ne potevo più. Ne soffrivo terribilmente.
- sei migliorata ma sei ancora lenta. - ero esausta, stremata; mi sentivo umiliata e schernita, volevo piangere per la stanchezza ma non potevo farmi vedere debole, non da lui.
- non posso fare di meglio, ho già dato tutto il possibile. - risposi secca incenerendolo con lo sguardo. - vuol dire che non hai ancora dato il tuo meglio. Devi sforzarti di più. - si spostò tra gli alberi con agilità. Ormai ero abituata a scene del genere. - perché non capisci. Più di così muoio, il mio corpo non c'è la fa! - sbottai con tutta la rabbia in corpo.
- non dire sciocchezze! Sei figlia di George. - ora si era fatto più vicino. - Aron e Dimitri alla prima volta erano già più veloci del padre, dell'alpha. Harry era il medio, la velocità uguale a lui solo Nicholas era il più lento ma in una settimana ha raggiunto Harry; ed è il più piccolo! - mi urlò nell'orecchio. Ringhiai facendolo allontanare. - tu non sei abbastanza veloce. Devi impegnarti di più, femmina. - questa volta non riuscì a contenere il mio lupo, fu come se qualcosa mi strappasse la pelle in meno di un secondo. Un dolore lancinante ma che poi diventò solo calore che pizzicava. Ero più bassa e sentivo la terra sotto i cuscinetti posti sotto le zampe. Sentivo meglio di prima e ci vedevo meglio, annusavo il suo stupore e paura. Mostrai le zanne ringhiando, pronta all'attacco. Feci un passo avanti e di conseguenza fece un passo indietro. I vestiti erano strappati e mi stavano intorno, prova del fatto che la mia trasformazione era stata immediata. Ti conviene correre, vediamo quanto sei veloce. Abbai facendolo trasformare; in un primo momento mi guardò poi quando mi feci più vicina a lui si mise a correre veloce. Mi buttai all'inseguimento, anche se non capì dove stava andando. Lo seguì per un pezzo di bosco poi cambiò strada, salendo per la salita dove ero stata trascinata da Nate. Arrivati in cima si lanciò dentro la casa, stavo per chiudere le zanne sulla sua coda ma fu veloce. Entrai ma scivolai andando a sbattere contro le scale con la schiena. Guaii ma scossi di scatto la testa puntando di nuovo al mio allenatore, che mi stava fissando. Il pavimento era scivoloso e dopo una partenza falsa, la nostra corsa riprese. Capii solo un secondo prima di varcare la porta della grande sala, che mi stava portando da mio padre; per farmi punire. Cercai di frenare con le zampe davanti ma scontrai con la porta aprendola e finì addosso al bastardo. Sentì dei piccoli urletti e alcune risate infantili, mentre rotolavamo fino ai piedi del trono. Ci dividemmo appena ci fermammo, mi spaventai così decisi di indietreggiare, con la coda tra le gambe e le orecchie abbassate. - che succede qui? - disse un ragazzo rosso di capelli con lì occhi verdi. Lo osservai, sembrava avesse la mia età ma era più alto e prestante. Aveva alcuni tatuaggi sul collo e sul polso. - Ghor che stai facendo? - chiese di nuovo. - e quella lupa chi cazzo è? - cortese il ragazzo, molto educato. Disse Kye e io ero d'accordo.
- Rose hai un pelo splendido. - solo quando sentì la voce mi accorsi di Helen, che mi fissava serena. Abbassai un po' il muso per ringraziare. - Harry lei è tua sorella, Rosalin. -
- ah la Bastardella. - alzai lo sguardo su di lui ringhiando, odiavo essere chiamata così. Le orecchie mi si appiattirono al capo e mostrai le zanne di rancore e odio. - calmati dolcezza o te ne faccio pentire. - alzai le orecchie ma non smisi di guardarlo male.
- Harry trattala bene, ciao io sono Dimitri. - un ragazzino più piccolo di me mi si mise davanti, accarezzandomi il capo. Scossi la testa allontanandomi e sedendomi piegando la testa verso destra, come fanno i cuccioli quando non capiscono. - non ti piace essere toccata, eh? - rise piano per poi sorridermi. - ci siamo già incontrati, ricordi? - il mio sguardo dubbioso lo fece trasformare nel lupo dal pelo rossiccio con cui avevo "giocato". Alzai una zampa e la mossi nella sua direzione.
- non è un pupazzo, pezzo di idiota. - Nicholas anche se era il più piccolo, si credeva chiassà chi. Un giorno gli avrei morso il culo, così avrebbe imparato. - con l'età, Nico, diventi sempre più simpatico. -ora i tre fratelli di misero in fila. Ne mancava solo uno, ma non tardò Aron si era posto di fianco alla madre mentre io ero concentrata su Dimitri. Ora potevo vederli bene.
Il mio branco di fratelli.

PICCOLA SORPRESA, spero vi piaccia🎀💋

Dynasty. (revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora