Rose.

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Lasciai la stanza su tutte le furie. Roxy? Nessuno mi aveva mai chiamata in quel modo, odiavo già quel nomignolo, volevo già spaccarli la faccia. Nessuno mi seguì per fortuna così uscì fuori da quella casa enorme. Alcuni lupi stavano sul prato a ridere e scherzare. Altri correvano velocissima e altri stavano in posti appartati a leggere. Un leggero colpo al cuore mi fece capire, era una struttura sociale a scuola superiore. I popolari e gli sfigati. Scossi la testa, era impossibile anche il mio cervello si era fottuto. Mi passai una mano fra i capelli cercando di ristabilire la calma dentro di me. Mi sedetti sul muretto dove le colonne si posavano, lasciando a penzoloni le gambe.
"Quindi era lei la Lyn.." Pensai guardandomi le mani.
Diciamo che la mamma..era molto più bella.. Parlò tranquillo il lupo.
"Diciamo che al cuore e all'anima non si comanda, lo sai Kye." Lo ripresi alzando lo sguardo verso il cielo, era limpido e le nuvole bianche lo facevano sembrare un dipinto talmente bello e puro. Il sole emanava una luce così chiara e forte che dovetti chiudere un occhio. Il calore mi scaldò la pelle facendomi sentire almeno un po' meglio.
- ehi piccola lupa - guardai davanti a me, una ragazza dai capelli neri come la notte, legati con un nastro, mi stava porgendo una mela verde. - la vuoi? - mi sorrise dolcemente. Stavo per rifiutare ma il mio stomaco mi tradì, così ringraziai con un sorriso e l'afferrai. La fanciulla si mise seduta di fianco a me, posò il cesto dietro di noi e afferrò un'altra mela, mordendola.
- ora dimmi..- mandò giù il boccone:- cosa turba la tua povera anima -si spostò una ciocca dalla bocca mentre si voltava verso di me.
- tutto questo è...strano...- soffiai fuori osservando la mela:- è strano fare parte di qualcosa di così enorme, di solito eravamo sempre in pochi o non eravamo così uniti, ognuno si faceva i fatti propri. Qui invece è tutto diverso. - morsi la mela dopo aver finito di parlare.
- essì i Jackall sono in tantissimi. A stento riesco a vederli tutti ma proprio tutti insieme. - mi disse divertita:- certe volte vedo solo l'Alpha con gli anziani e la Kuppy del vostro branco. - la guardai incuriosita.
- Kuppy? Cos'è la Kuppy? - la mia domanda la lasciò sbigottita ma non perse la parola.
- la Kuppy e la strega del branco, ogni branco ne ha una, loro comandano tutto, e quando dio tutto intendo proprio tutto, il tempo, la temperatura. Se la fai incazzare ti ritrovi all'inferno in battito di ciglia. La vostra è molto potente, fa quasi paura..- alzò le sopracciglia addentando voracemente la mela. Annuì distrattamente, quella ragazza parlava troppo e le mie orecchie non erano abituate; facevo fatica a seguire i discorsi che vennero successivamente. Passò dalle unghie alle labbra e ai ragazzi in meno di dieci minuti, mi scoppiava la testa. Quando finì la mela la buttai lontano, avvolta ancora dal chiacchiericcio della giovane. Mi limitavo ad annuire a quelle domande e dissentire alle altre domande; così arrivata al punto del voler silenzio e della pace per le mie orecchie scesi. - beh allora è stato un piacere. Io dovrei andare - la salutai filandomela. La sentì urlare un saluto e mi nascosi dietro un albero poco distante. Sospirai, notai l'enorme discesa davanti a me e senza pensarci due volte la percorsi. Arrivata alla fine trovai una bosco, non vedevo neanche la fine ma sapevo che c'era da qualche parte. Qualcosa mi chiamò, lo sentì chiaramente. Chiamava il mio lupo, cercava di trascinarlo dentro così camminai sul limite del bosco senza mai oltrepassarlo.
Rose non mi piace..andiamocene... Si ritirò in un angolo spaventato.
- non sto facendo nulla. Tranquillo. Sto solo guardando. - sussurrai per calmarlo, la sua agitazione mi faceva saltare i nervi.
Rose non mi piace! Quella cosa mi chiama. Piagnucolò di nuovo rendendomi nervosa.
- Kye taci. Non succede nulla. Non oltrepasso il limite. Te lo prometto. - mi guardai attorno. Solo dopo mi accorsi di una vecchietta che mi era tremendamente vicina.
- che ci fai qui? - il tono minaccioso mi fece sposate verso il lato buono. Guardai lei poi il bosco e di nuovo lei.
- nulla. - alzai le spalle.
- non puoi stare qui, Jackall. Non è il tuo territorio. - gracchiò puntandomi l'unghia allo sterno.
- io non faccio parte del JackAll! Non mi tocchi. - le tolsi il dito e feci un passo avanti in modo rabbioso.
- vattene, Rosalin - la guardai interdetta. Come sapeva il mio nome? Una mano mi afferrò il polso tirandomi indietro e un corpo enorme si mise tra me e la vecchia, coprendomi.
- Baba. Lasciala stare. - tuonò la voce roca dell'uomo scuotendomi dall'interno. I brividi iniziarono a sfiorarmi la pelle e formando quella "pelle d'oca" che non mi piaceva tanto, non se era provocata da lui.
-Nate, questa Jackall non può stare qui. - ringhiò di rimando la donna anziana.
- la porto via Baba, calmati. - si voltò verso di me i nostri occhi si incontrarono per un secondo e mi parve di vedere una scintilla sospetta. Mi afferrò di nuovo il polso tirandomi verso la salita. La percorremmo, o meglio, mi trascinò su per la salita. Quasi cadevo, così verso la fine, diedi uno strattone facendomi lasciare di colpo.
- ma sei fuori? Che cazzo fai? Che cazzo vuoi?-sbottai superandolo. - ma guarda sta gente! Che tocca come se fossimo amici! - mi voltai di tre quarti verso di lui mentre salivo la salita. - non ti permettere mai più! - urlai facendo girare alcuni lupi che camminavano tranquilli. - non mi parlare così, donna. - mi strattonò di nuovo.
- ma tu sei tutto scemo. Fatti curare cazzo. - mi incamminai spedita verso l'ingresso ma Nathan mi raggiunse sulla porta spingendomi quasi all'interno.
- non ti permettere. - mi urlò in faccia e alcuni sputi mi presero in faccia.
Rose calmati, se vai in escandescenza ci vado anche io. Mi avvisò il mio lupo agitato. Puntai il dito al suo petto facendo poca pressione.
- senti, cane, stammi alla larga. Vattene il più lontano da me. - sibilai, stavo per girarmi quando afferrò il mento tenendomi salda a lui. - dovrei tagliarti quella lingua, lo sai? - il tono era più inquietante che minaccioso, lo avrebbe fatto se ne avesse avuto l'opportunità?. I suoi occhi non trasmettevano più rabbia ma altro, quella scintilla che avevo già visto in Lucius.
- lasciami! - urlai spingendolo via. Caddi per terra, come una scema ero inciampata sui miei piedi, un ringhio ci fece voltare entrambi verso le scale dietro di me. Quel ragazzo dagli occhi verdi si precipitò da me, sollevandomi e mostrando i denti appuntiti a Nate.
- vattene DarkBlood. - Nate se ne andò rivolgendomi un sorriso eloquente e molto piacevole per il mio lupo, che nel momento che mi aveva afferrato il mento, invece che scappare voleva essere baciato.
Non saremo mai più di nessuno, solo di noi stesse. Mi ripete il mio lupo, mentre mi staccavo per scappare da quella situazione. Non mi importava dove andassi, non mi importava chi incontrassi. Volevo solo andarmene.
- Rose? Rose sei tu? - ero seduta sulle scale anti incendio della casa, la testa tra le ginocchia mentre cercavo di calmare il respiro, alzai la testa. Una donna anziana mi stava davanti sorridendomi gentile. Mi misi una ciocca dietro l'orecchio, sorridendole stremata.
- Come sai il mio nome? - chiesi con un filo di voce mentre l'anziana si sedeva accanto a me, teneva un bastone tra le mani ed era molto inquietante.
- Perché ti conosco, conosco tutta la tua famiglia. È compito di una Kuppy, sai? Conoscete e proteggere il branco. - mi fece l'occhiolino e per un momento mi sentì stupida:- non ti preoccupare cara, sei nuova non puoi sapere tutto. Però sei speciale, devo dirtelo. - la guardai stranita:- sei riuscita a vedermi e a parlarmi, di solito gli altri mi devono ma non mi parlano. Diciamo che sono come le ombre, ora devo andare cara. Stai attenta, il male si avvicina. - non capì molto ma annuì sorridendole.
Non saremo mai più di nessuno, solo di noi stesse.

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