2. Sacerdotis vita

9.4K 698 257
                                    

Mentre compiva il lavoro monotono e meccanico del lucidare gli scudi, Harry ripensò ai suoi amici che non poteva più vedere e ai divertimenti a cui non poteva più partecipare.

Lui aveva solo diciassette anni e, per i successivi dieci anni, aveva l'obbligo di dedicare la sua vita al dio della guerra.

Lo avevano informato che non poteva bere vino, mangiare legumi e che, soprattutto, non poteva avere alcun tipo di rapporto sessuale.

Il Magister Saliorum, il capo del loro collegio sacerdotale, gli aveva detto che la pena per chi avesse contravvenuto a una di queste regole, sarebbe stata pesantissima.

Se uno dei dodici sacerdoti  consacrati al dio Louis fosse stato ritenuto colpevole di qualcosa di grave, sarebbe stato sepolto vivo e sarebbe andato incontro ad una morte lenta e dolorosa.

Harry aveva provato una paura così grande nell'ascoltare tali parole, che si era detto che non sarebbe mai andato contro alle regole del collegio.

Silenziosamente finì il suo lavoro e uscì dalla sala, dato che, come ogni giorno, avrebbe dovuto partecipare alle lezioni.

Si recò nel cortile interno dello stabile in cui viveva e vi trovò già il praesul Lucio e il vates Apuleio.

Il primo era il maestro di danza e il secondo il direttore del coro.

Quando Harry era venuto a sapere che i sacerdoti del dio della guerra dovevano cantare e ballare, era rimasto allibito, ma la cosa non gli dispiaceva affatto.

I due maestri erano simpatici e gentili e le lezioni trascorrevano piacevolmente.

Quel giorno dovevano ripassare la coreografia che avrebbero dovuto fare il giorno dopo, nella festa che avrebbe aperto il mese sacro al dio della guerra.

Sarebbero state spalancate le porte del tempio a lui dedicato al centro di Roma e, fino ad ottobre, il cittadino romano, il civis, sarebbe diventato un soldato, un miles, perché si apriva la stagione favorevole alle guerre.

Harry era emozionato, sarebbe stata la sua prima partecipazione pubblica ad una festa e i suoi compagni lo prendevano bonariamente in giro per il suo entusiasmo.

Del resto era il più giovane del gruppo e tutti gli volevano bene.

La notte non riuscì nemmeno a dormire per l'agitazione e all'alba iniziò già a prepararsi.

Indossò la tunica bordata di rosso delle occasioni solenni e la legò sulla spalla con la Trabea, la fibbia in oro che la teneva unita e la arricciava.

Sopra la veste infilò una pettorina corazzata in bronzo, alla vita legò la cintura con la spada e sulle spalle posò un lungo mantello rosso.

Dopo essersi così abbigliato, uscì dalla sua stanza e andò nella camera degli scudi.



Ciao a tutti!
"Salii " in latino vuol dire " saltatori"....ecco perché i membri di questo collegio sacerdotale dovevano ballare e cantare.
Grazie per le visualizzazioni, i voti e i commenti!
💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙

Deus et mortalis  ( Larry Stylinson ) ( Saga di Cupido libro 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora