31. Soli

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Non appena Louis varcò la soglia della sua casa, si accorse della devastazione che ancora regnava nei locali in seguito alla sua rabbia.

Con un semplice gesto delle mani rimise tutto a posto e raggiunse rapidamente la stanza dove Harry dormiva.

Lo trovò vicino alla culla di legno....era seduto per terra e, con una mano, faceva dondolare pigramente quello che era stato il primo letto dei loro figli.

Quando sentì entrare Louis nella stanza, il riccio volse verso di lui gli occhi pieni di lacrime e disse:

" Io voglio Tullio..."

" Tullio non esiste, Harry, lo sai..." rispose triste il dio.

" Lui era buono, dolce, gentile...io...voglio tornare alla vita che avevo..."

" Basta! " urlò Louis gettandogli addosso la rosa che aveva in mano " Non ce la faccio più...cosa devo fare con te? Cosa?"

" Vai da Venere...vai da lei..." disse Harry singhiozzando.

Il dio della guerra sospirò sconfitto, si avvicinò ad Harry, si inginocchiò accanto a lui e gli chiese:

" Posso abbracciarti?"

Harry lo guardò con gli occhi gonfi di pianto e annuì.

Posò la testa sulla spalla di Louis e si lasciò avvolgere dalle sue braccia.

Allora, all'improvviso, si accorse che il calore che sentiva era lo stesso che aveva provato quando Tullio l'aveva stretto a sè e, alzando il viso, si specchiò negli occhi azzurri del dio della guerra.

Gli fissò la bocca e con coraggio vi posò sopra la propria sfiorandola dolcemente.

Louis gli morsicò leggermente il labbro inferiore e il riccio schiuse le labbra accogliendo la lingua del dio e, facendola giocare con la propria, diede vita ad un bacio passionale e bagnato.

" Che cosa disgustosa, Fobos!" disse un'acuta voce di bambino.

" Hai ragione, fratello, davvero disgustosa!" rispose il gemello.

Harry interruppe subito il bacio e osservò i due figli imbarazzato.

" Tra qualche anno non parlerete così..." sussurrò la dea Giunone sorridendo.

Louis si alzò, avanzò serio e osservò i bambini che, temendo la collera del padre, abbassarono gli occhi.

" Madre " disse rivolto alla dea " lo so che hai appena riportato qui i bambini, ma...potresti tenerli ancora un po' con te...io ho bisogno di stare un po' di tempo da solo con Harry..."

La dea sorrise e, battendo le mani, proclamò con voce squillante : " Fobos! Deimos! Andiamo da nonno Giove a giocare con i fulmini!".

I bambini, entusiasti per la notizia, salutarono frettolosamente i genitori e corsero fuori dalla stanza seguiti da una sorridente Giunone.

Deus et mortalis  ( Larry Stylinson ) ( Saga di Cupido libro 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora