4. Crudelis violentia

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Dopo pochi attimi, Harry sentì l'aria della stanza muoversi in modo strano e notò un'ombra spostarsi furtiva vicino al letto.

Il ragazzo stava per parlare, quando una mano gli serrò con forza la bocca e un braccio lo girò violentemente sulla pancia, premendolo sul materasso.

Il ragazzo capì cosa gli stava per succedere nell'attimo in cui sentì qualcosa premergli fra le natiche, allora iniziò a singhiozzare e a supplicare di lasciarlo andare.

A nulla valsero i suoi lamenti e le sue lacrime, infatti, un dolore profondo lo colpì e dentro di lui sperò solo che tutto quello che gli stava capitando finisse presto.

Quando sentì un liquido caldo scivolargli sulle cosce e si accorse che qualcosa usciva da lui, accompagnato da un peso che si sollevava, capì che era tutto finito.

Rimase lunghi istanti steso nel letto a tremare e non riuscì a muoversi, a causa della paura, per tutta la notte.

Il misterioso aggressore, nel frattempo, se ne era andato, tornando da dove era venuto, da quel monte Olimpo, a cui tutti i mortali si rivolgono quando si trovano in difficoltà.

Il mattino dopo Harry si alzò a fatica, ancora scosso e dolorante per ciò che era accaduto la notte prima.

Con le lacrime agli occhi, si lavò accuratamente, cercando di cancellare qualsiasi traccia potesse rivelare, sul suo corpo, ciò che gli era stato fatto.

Cercò, inoltre, in tutti i modi di comportarsi normalmente con i suoi compagni e con i suoi superiori.

Fortunatamente, quel giorno era stato dato loro di riposo, per cui non dovette giustificare con nessuno la sua difficoltà nel camminare e nel muoversi.

Ciò che, però, terrorizzava maggiormente Harry non era tanto la paura di venire scoperto e la punizione che ne sarebbe seguita, quanto il sospetto che il suo misterioso aggressore fosse un suo compagno o, peggio, uno dei suoi maestri.

Con quel doloroso tarlo a rodergli la mente decise di prendere provvedimenti e di farsi trovare pronto, nel caso in cui fosse stata tentata una nuova violenza ai suoi danni.

Andò di nascosto nella ghiacciaia dove, durante l'inverno, venivano conservati i grossi blocchi di ghiaccio che provenivano dai monti dell'Elvezia e rubò uno degli appuntiti punteruoli tenuti lì per rompere il freddo materiale che veniva usato per conservare gli alimenti.

Tendendo stretto a sè l'oggetto acuminato, come fosse un talismano, Harry si recò nella propria camera e nascose l'arma tra le pieghe delle coperte, sotto il cuscino.

Quella notte dormì stringendo la mano intorno all'impugnatura di legno del punteruolo e in cuor suo sapeva che non avrebbe esitato ad uccidere pur di difendersi.


Gli dei della mitologia latina e greca, purtroppo, utilizzavano quasi sempre la violenza per ottenere qualcosa dai mortali di cui si invaghivano.
Pensate a tutte le mortali violentate da Giove e da tutti i figli da esse avute...
Vi garantisco, però, che la storia, come sempre, avrà un lieto fine e...amerete il personaggio di Louis...
Grazie❤️
Vi anticipo che domenica, oltre al solito doppio aggiornamento, pubblicherò una os molto dolce legata ad un mito.

Deus et mortalis  ( Larry Stylinson ) ( Saga di Cupido libro 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora