VI

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Harry si guardò intorno, attento. Erano le 23.03 e il ragazzo aveva lasciato la camera di Fabi da ben sette minuti.

Dopo la loro conversazione, quella sera, erano rimasti perlopiù in silenzio, osservandosi in tutti i modi possibili. Erano consapevoli che quello non fosse un comportamento ‘normale’, ma quando mai loro due erano stati normali, da quando si conoscevano? E se era servito – almeno un po’ – a calmare Fabi, ne era valsa la pena. Si era deciso a lasciarla sola dopo un migliaio di raccomandazioni, perché aveva un urgente bisogno del bagno; nel frattempo aveva sentito la madre parlare in italiano con la ragazza e si era dilungato a cambiarsi nella sua ‘camera’, indossando la t-shirt con cui dormiva – ci aveva provato a indossare il pigiama, dopo la figuraccia del secondo giorno, ma non ce la faceva, era più forte di lui.

Una volta certo che i genitori della ragazza fossero entrambi coricati – li aveva sentiti dare la buonanotte – rientrò in punta di piedi nella camera di Fabi.

« Harry? » sobbalzò la ragazza, alzando gli occhi dall’iPod, che teneva in mano. « Che ci fai qui? » spostò il piumone, scoprendosi fino alle spalle.

« Te l’ho detto che non ti lascio sola, no? » si chiuse la porta alle spalle, rabbrividendo per lo spostamento d’aria.

« Ehm, no ».

« Allora te lo dico adesso. Forza, fai spazio ».

« Vuoi dormire in camera mia, nel mio letto? » borbottò scandalizzata la ragazza.

« Che c’è di male? » chiese innocentemente Harry, avvicinandosi al bordo del letto.

« Ma come ‘che c’è di male’? Che problemi avete voi inglesi? » replicò indignata. « Hai due anni in più di me, sei single, bellissimo e vuoi dormire nel mio letto? »

« Non sono un maniaco! Guarda che so controllarmi! Non so cosa hai letto su di me, ma se è una fan fiction ti assicuro che non è vero niente! Io non sono così! »

Fabi lo guardò per alcuni secondi, poi si rassegnò, spostandosi verso destra. Harry si fiondò sotto le coperte senza farselo ripetere due volte,  stava gelando. Forse avrebbe dovuto convertirsi una volta per tutte al pigiama.

« E adesso » la ragazza stava nel punto più lontano da lui, diffidente. « Cosa vuoi fare? »

« Te l’ho già detto! Ti conquisterò » asserì.

« Ehm, okay. E.. come dire.. più nell’immediato e nel reale? »

« Stai insinuando che non riuscirò a farlo? Oppure che non ne ho l’intenzione? »

« Io non ho insinuato nulla, hai fatto tutto tu ».

« Meglio così, allora avrai una bella sorpresa ».

« Certo, Harry » Fabi lasciò cadere il discorso.

Il ragazzo si disse che, per quella giornata, Fabi doveva averne avuto abbastanza di discorsi ‘filosofici’ e forse aveva solo bisogno di distrarsi.

« Che facevi prima, con l'iPod? » le chiese quindi.

« Twitter » rispose lei, riprendendo in mano l'oggetto e isolandosi.

Harry si chiese seriamente come facesse a ignorarlo così bene. Forse gli stava davvero antipatico.

« Aspetta, Fabi » disse. « Non hai mica parlato di me, vero? »

« Hai ancora dubbi, Harry? Tranquillo, non ho intenzione di farmi odiare anche su Internet. Però, te lo dico, il fatto che tu non entri su Twitter da una settimana desta qualche sospetto ».

Lost. Why am I so Harry?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora