Harry amava fare colazione da Fabi e, in generale, in Italia.
Non gli era mai piaciuta quella inglese, troppo salata. Preferiva di gran lunga croissant e cappuccino, quelli che ormai mangiava da una settimana.
« Ne vuoi un altro? » chiese la madre di Fabi, indicando i cornetti appoggiati ordinatamente sulla tovaglietta.
« No, no, grazie » rispose lui, in italiano. Stava davvero migliorando.
« Harry! Haaaaarry! »
Fabi scese velocemente le scale, rischiando di cadere almeno tre volte. « Virginia mi ha appena mandato un messaggio e.. » continuò, quasi urlando. Alla vista di sua madre si bloccò di scatto, incurante del fatto che lei non capisse l'inglese.
« ..Te lo dico dopo » borbottò, ripercorrendo in fretta le scale.
« Ma che.. Aspetta! Fabi! »
« È perché ci sono io, credo » ridacchiò la madre, dopo aver intuito il disagio della figlia anche se in quel momento parlavano letteralmente lingue diverse. « Vai su » gli sorrise.
Harry ricambiò, felice. Si ingozzò con gli ultimi bocconi di colazione e corse verso la camera della ragazza.
Aprì la porta. « Cosa è..? »
Fabi gli saltò addosso, abbracciandolo forte.
Harry ricambiò, confuso. Rimase immobile, finché la ragazza non si ricompose; questa lo guardò per un qualche secondo, poi iniziò a saltellare.
« Harry! Quel coso ieri si è rotto il menisco! Non lo vedrò per chissà quanto tempo! » urlò, senza riprendere fiato.
Harry rimase un attimo perplesso. « E questo.. ehm.. è un bene? »
« Certo che lo è! Scherzi? Non potrà giocare a calcio per almeno sei mesi! Sì, lui dice di giocare a calcio, ma in realtà fa la palla, è troppo grasso per qualsiasi ruolo. Harry! Il Karma esiste! »
« Ma.. in un certo senso.. è colpa nostra, e.. » il ragazzo non riusciva a non sentire quel peso sulla coscienza, sebbene il soggetto in questione fosse proprio colui che aveva fatto soffrire così tanto Fabi.
« Non è colpa nostra! L'ha detto lui stesso, ai medici, di essere inciampato da solo. Gli sta bene, così impara ad essere impulsivo! »
« E non ti sembra di.. essere un po' infantile, facendo così? » tentò. Per quanto fosse felice di vederla saltare dalla gioia, non era sicuro che quello fosse il motivo giusto.
Fabi finse di pensarci. « Uhm.. no » sorrise, poi aggiunse: « Per me è.. un nuovo inizio! » dichiarò allegra.
A Harry si riempì il cuore. Sapeva che il male altrui non era qualcosa di cui gioire, ma era un chiaro segno che il destino, questa volta, era dalla sua parte, forse. Sicuramente era dalla parte di Fabi, che in quel momento aveva un sorriso mai visto prima; un sorriso pieno di speranza.
Il ragazzo continuò a guardarla, mentre si sedevano sul materasso.
La abbracciò di nuovo, per farle sentire il suo appoggio. Non sarebbe riuscito a fare a meno di lei, ne era convinto. La pensava in ogni momento, aveva persino messo in secondo piano i ragazzi, per lei.
Prese un respiro profondo, poi sciolse l'abbraccio, guardandola negli occhi. Aveva deciso cosa fare.
'Sei sicuro?' sentì la voce della sua coscienza.
'Sì' si rispose, sinceramente.
« Fabi » esordì, serio. La ragazza assunse una strana espressione, poi gli fece cenno di continuare. « Io so che è presto, è azzardato, che tra poco dovrò andarmene, che il tuo cuore non è libero, ma.. » si fermò per un secondo, poi prese un respiro profondo e continuò. « Capirò se mi dirai di no, non sentirti obbligata per nessun motivo.. » altra pausa ad effetto.
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Lost. Why am I so Harry?
FanficIn realtà, per riuscire a guadagnarsi quella vacanza aveva pregato i manager in inglese, francese e persino cinese – magari si era inventato qualche parola, ma questo non lo sapeva nessuno – e dopo due mesi e tredici giorni di tentativi era riuscito...