-stupida-
-idiota-
-Cretina-
Ecco cosa si dicevano Phoebe e Lottie. Le due sorelle Tomlinson, l'ultima forse troppo grande per dare corda alla prima.
Johannah cercava inutilmente di calmare gli animi delle due, quando all'improvviso la porta d'ingresso venne aperta rivelando Louis insieme ad Harry. Il primo appena entrato, notando il caos che si era creato a causa del 'litigio' tra le due sorelle andò dritto da Lottie dicendole "MA QUANTI ANNI HAI? TRE? CHE TI METTI A LITIGARE CON TUA SORELLA?DOVRESTI DARE L'ESEMPIO", beccandosi una piccola strillata dalla mamma che non voleva fare questa impressione ad Harry, soprattutto durante il suo primo giorno in quella casa.
-Ciao Harry, sono Johannah, ma tu puoi chiamarmi Jay oppure mamma, sai mi farebbe davvero piacere. -disse con un sorriso immenso la donna e accogliendo Harry in un caloroso abbraccio.
- Ehm.. okay Jah (?)- disse Harry grattandosi il collo imbarazzato.
-Willy fa vedere ad Harry la sua stanza-disse Jay con fare dolce.
-non chiamarmi Willy, ho un altro cazzo di nome-l'ammoni Willy, nome che ad Harry sembrò più un nome di un cane, e mentre rideva per l'espressione che quello che dovrebbe essere suo fratello aveva messo su, le sue "sorelle" si dileguarono senza nemmeno presentarsi." Buon inizio per la famiglia Tomlinson" pensò Harry.
Mentre salivano le scale che avrebbero condotto alla presunta camera di Harry, Willy decise di parlare.
-Ehm.. senti io mi chiamo Louis, per gli amici Lou- disse con un po' di voce roca, dovuta al troppo silenzio che si era creato tra loro.
-si okay, Lou Lou ma quanti ne siamo? -chiese Harry curioso di sapere di più su quella che sarebbe stata la sua famiglia.
-allora innanzitutto Lou Lou non mi piace, anzi mi irrita, e poi no non siamo solo noi. Io, mamma, ovviamente tu, le gemelle Phoebe e Daisy, Charlotte o Lottie, Félicité o Fizzy, ed infine i gemelli Ernest e Doris.Conoscerai tutti a cena stasera. - disse rispondendo alla domanda di Harry, con un po'di acidità dovuta al soprannome affibiatogli dallo stesso Harry.
-comunque questa è la tua stanza- disse aprendo la porta di una delle tante stanze del corridoio.
Blu, con una parete totalmente bianca.
Un letto matrimoniale posto al centro ed un grande armadio sulla parete sinistra, mentre sulla parete destra era situata una grande finestra.
-Stupenda! Soprattutto la parete bianca! - disse contento Harry, mentre entrava in quella che era definita 'camera sua'.
-Perché proprio quella bianca? - chiese Louis cercando di capire il carattere del riccio solo da quel piccolo particolare.
-perché bianco è purezza. E su quella parete, voglio metterci piano piano le cose che formeranno la mia nuova vita. È un po' come un diario, con tante pagine bianche dove ogni giorno una persona scrive ciò che gli accade, macchiandole di inchiostro.
Il mio diario sarà la parete- disse sorridendo Harry e mettendo in mostra le sue fossette.
-so che non c'entra ma posso..? - disse Louis grattandosi la nuca imbarazzato.
-puoi? - chiese il riccio curioso, formando un cuore con le labbra.
-posso toccarti le fossette? Sai mi è sempre piaciuto immergere le dita in quei solchi- riprese Louis con ancora più imbarazzo.
- ma certo che si! - disse Harry con un sorriso ancora più ampio, mentre Louis immergeva le dita nelle sue fossette.
-bene, io esco- disse d'un tratto Lou.
-posso venire con te? - chiese Harry, sperando in una risposta positiva visto la sua mossa azzardata.
-certo che no curly- disse Louis tornando ad essere freddo.