Capitolo 11

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La mia curiosità si fa largo in me e non resisto alla tentazione di svegliare papà per chiedere chi fosse l'altra ragazza nella foto. "Buongiorno signorino. Ti sei ripreso?" Mio padre si guarda attorno un pò stranito e poi mi chiede "E' da tanto che dormo?" Scoppio in una sonora risata e poi lo rassicuro che non si era perso niente. "Senti papà vorrei farti una domanda.. Innanzitutto perchè avevi questa foto in mano?" Sbarra gli occhi e deglutisce come se gli avessi chiesto chissa chè! "E poi chi è questa ragazza accanto a te e a mamma?" continuo.

"Emm.. un amica d'infanzia. Non la conosci" In altre circostanze avrei pensato che stesse nascondendo qualcosa, era come se non ne volesse parlare, ma erano sicuramente confusione post sbornia. Kevin mi lancia uno sguardo dall'altro lato della stanza, ma non capisco cosa mi voglia dire così mi avvicino. "Che c'è?" gli chiedo. "Boh, mi insospettisce la reazione di tuo padre. Ma finalmente abbiamo qualcosa su cui cercare. Quella ragazza potrebbe darti delle risposte se lei stai ancora cercando." "Ma certo Kevin, non smetterò di.."  

"Ehi Kevin, ci sei anche tu!" ci interrompe mio padre. "Come stai? Rimani a pranzo da noi?" "Tutto bene signore. Temo di dover declinare la sua proposta, è un pò tardi per pranzare e forse anche per cenare".  "Cavoli! Martaa mi hai detto che non ho dormito tanto! Io ho comunque fame, mi ordinereste una pizza da Billy per favore?".

Io e  Kevin ci guardiamo e nello stesso momento diciamo: "Billy non c'è più! Si è trasferito da 2 anni!". "Deve essere ancora ubriaco" mi sussurra Kevin sorridendo e io non posso fare a meno di trattenere una risata. "Guarda che ti ho sentito signorino! Non sei simpatico". L'espressione di Kevin cambia subito e si fa rosso in viso, riesce solo a spiaccicare un misero scusa.

Per accontentare la fame di papà decido di ordinargli due tacos che a a lui piacciono tanto, con carne, insalata e salsa piccante. Se li divora nel termine di 2 minuti e quando sta per prendere una birra, lo fermo e gli passo una bottiglia d'acqua. "Penso che tu abbia bevuto abbastanza per oggi!" Sbuffa guardandomi male, ma alla fine non può far altro che accettare. Kevin, sentendosi di troppo, decide di schiacciare un pisolino in casa sua, mentre io e mio padre optiamo per vederci un film. Era da tanto tempo che non passavamo del tempo solo io e lui, e tra lei sue braccia mio sentivo finalmente al sicuro. Il film era stato davvero carino tendente al comico, ma non troppo. Finimmo per addormentarci e quasi per miracolo entrambi arrivammo in orario a scuola io e in ufficio mio padre. Ne era comunque valsa la pena!


Il giorno dopo mio padre sembrava ringalluzzito: era tornato da lavoro più tardi del solito, e invece di essere stanco sembrava contento e di lì a poco avrei scoperto il perchè. "Cos'è quel sorrisino lì?" gli chiedo sospettosa. "Ho avuto una promozione" mi dice tutto orgoglioso. "E dov'è la fregatura?" Sapevo che il suo capo non regalava promozioni a caso e sicuramente gli aveva chiesto qualcosa in cambio. Inoltre non aveva mai avuto una buona opinione di mio padre e ci metto la mano sul fuoco che questa promozione aveva un secondo fine. La risposta infatti non tardò ad arrivare. "Beh, fregatura dipende dai punti di vista. Ci dovremmo trasferire A New York! Eh non sei contenta? La grande mela! Hai sempre sognato di andarci e ora il tuo sogno si è avverato grazie al duro lavoro di paparino. Abbiamo una settimana per prepararci al grande giorno, ma non ti preoccupare: penserò a tutto io! Sono così entusiasta. Finalmente il capo ha capito che sono.."

"Un coglione! E lo ha sempre saputo. Come fai a farti abbindolare da un vecchio stronzo come lui? Io ho sognato di andare a New York per un viaggetto non di certo per viverci! Non capisci che mi togli dall'uniche cose belle che ho? Il mio migliore amico, la mia città.. Perchè sei sempre così egoista?"

Sicuramente non si aspettava che reagissi così, ma d'altronde nonostante avessimo vissuto 15 anni insieme lui non mi conosceva affatto e non sapeva cosa fosse meglio per me. Quando si riprese riuscì solo a dirmi: "Pensavo fossi stata contenta. Significa che ci andrò da solo, tanto tu te la sai cavare benissimo senza di me, d'altronde non rientro nelle uniche cose belle che hai" mi dise quasi tutto d'un fiato. Mi venne una morsa al cuore al sentire quelle parole, ma non ebbi la forza di replicare.



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