1

2.1K 116 20
                                    

29/11/2016 - Londra


Ripensai a quando mi era permesso baciarla. Ricordai il nostro primo bacio davanti al Tetch, il respiro affannato per la rissa che mi aveva coinvolto, le sue guance calde che avevo sfiorato mentre poggiavo le mie labbra sulle sue. Era stato impulsivo ed era stato bellissimo. Dopo averla conosciuta, più volte mi ero chiesto che sensazioni avrei provato baciandola. Che tipo di contatto avrei potuto percepire: uno morbido e dolce oppure uno impacciato e scoordinato.

In realtà era stato come se entrambi sapessimo già cosa fare e come farlo. Come se entrambi ci avessimo già pensato precedentemente più di una volta.

E non sto mentendo, tutto questo era accaduto veramente. E non è affatto un'esagerazione, tutte quelle sensazioni le avevo provate veramente.

Quel giorno ci ripensai per poter percepire ancora quelle scariche, quell'emozione, quel dolce timore di essere rifiutato. Come se lo stessi vivendo davvero.

Ma ero sul vagone della metro di Londra, mentre mi immaginavo tutto.

Una donna anziana mi fissava ormai già da tempo. A me non importava se si stesse chiedendo per quale motivo avessi lo sguardo perso sul finestrino sopra alla sua testa. Soltanto nel momento in cui la vettura si fermò e mi resi conto di dover scendere, distolsi lo sguardo e le lanciai un'occhiata, che la fece imbarazzare per essere stata colta in flagrante.

Quando attraversai la strada e arrivai davanti alla porta della casa di Liam, il vento mi spettinò i capelli che erano più lunghi del solito. Non volevo tagliarli, mi piaceva lasciarli crescere.

"È arrivato Harry!" sentii la voce di Zayn mentre spalancava la porta e mi faceva entrare.

Ci abbracciammo e mi invitò a sedermi sul divano, ma preferii la poltrona per lasciare lo spazio ad entrambi. Soltanto dopo pochi minuti vidi spuntare Liam dalla porta del bagno. Mi sorrise e si sedette vicino a Zayn, che gli circondò le spalle con un braccio.

"Diamine, Harry, quando te li tagli i capelli? Ti arrivano fino alle spalle," commentò Liam sistemandosi fra i cuscini e fra le braccia di Zayn. "Allora, cosa volevi dirmi?" domandò infine, mentre con il telecomando accendeva la televisione.

"Torno a Boston."

Da una parte, Zayn gridò un "ma è grandioso!" con un'espressione che mi pareva entusiasta ed eccitata; d'altro canto, Liam stette in un silenzio dovuto alla sorpresa. O almeno questa fu la mia interpretazione.

"Quand'è che parti?" riprese Zayn, sorridendo e stringendo con il braccio il suo compagno, che restava impassibile e con gli occhi fissi su di me.

"Fra circa un mese."

Quando iniziai a pensare che Liam avesse perso l'udito o che fosse diventato improvvisamente muto, questo scosse la testa e prese la mano di Zayn, come se fosse in cerca di conforto.

"Torni da Paige?" chiese con voce bassa.

"Sì," fu tutto ciò che riuscii a dire in risposta.

Annuì e mi sembrò che lo stesse facendo più per convincere se stesso che per dimostrare a me di aver capito.

"L'hai sentita ultimamente?"

Sospirai prima di rispondere: "Sì, ma è sempre molto impegnata con la produzione del disco, e il fuso orario non aiuta per niente."

Spesso quando io finivo le lezioni all'università, Paige a Boston andava a provare con Ed, e riuscire a trovare l'orario giusto per sentirci risultava abbastanza complicato.

Void Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora