Quando ero piccola,prima di addormentarmi,mia madre mi leggeva sempre una fiaba.
Una sera mi lesse una fiaba intitolata "Cenerentola",così si chiamava la protagonista del racconto. Strano nome,vero?
La fiaba parlava di questa ragazza che prima aveva una vita bellissima,era ricca ma non altezzosa e aveva un padre meraviglioso.
Poi,un giorno,il padre di Cenerentola conobbe una donna con due figlie: Anastasia e Genoveffa.
Cenerentola,che poi in realtà si chiamava Angelina,era entusiasta all'idea di avere due sorelle e una matrigna.
Purtroppo non erano così brave e belle come suo padre gliele aveva descritte,infatti,la matrigna avvelenò il padre di Cenerentola per poter comandare lei.
Chiamò Angelina,appunto,Cenerentola poiché era una schiava oramai.
Da una vita bellissima diventò una vita orribile.
Ma poi,Cenerentola fece innamorare il principe e,come tutte le fiabe,vissero felici e contenti.
Io come Cenerentola avevo tutto: ero felice,avevo una famiglia stupenda,avevo tanti amici e voti discreti a scuola.
Ma non so chi,non so cosa,mi ha tolto tutto questo.
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L'attesa di una vita della quale mi hanno sempre raccontato.
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