7. Abbuffata.

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Mi sveglio sudata dopo mille incubi e mi dirigo verso la bilancia; il cuore batte fortissimo.
62.7.
Ho perso novecento grammi,sono felice.
Vado in cucina e mangio velocemente tre biscotti biologici.
Mi metto la mia solita felpa larga,i leggins neri che snelliscono le gambe,le adidas dorate e il parka.
Infilo le cuffie nelle orecchie e alzo il volume al massimo,dopodiché esco per andare a scuola.
La professoressa rompe i coglioni,i miei compagni rompono i coglioni,tutto il mondo mi rompe i coglioni.
Penso a cose insane mentre la professoressa mi urla contro,penso alla sua morte,ma poi mi fermo e torno con i piedi per terra.
Non sono pazza,sono solo esausta.
Vorrei essere migliore,ma come faccio? Questa gente non si merita niente.
Le ore passano lentamente,ma passano.
Suona la campanella e,finalmente,posso andare a casa.
Piove.
Tutti si riparano o con il cappello oppure con l'ombrello,ma io no.
Cammino come se nulla fosse,come se ci fosse il sole.
La pioggia mi rappresenta: è come le lacrime che piango ogni notte.
Mangio il riso con una sottiletta e sono piena.
"Sono forte",penso.
A merenda,verso il latte di riso al cacao nella tazza rosa,dopodiché,prendo un biscotto alla panna e al cioccolato e lo poso su un tovagliolo.
Sorseggio il latte caldo che mi brucia la lingua e mangiucchio il biscotto.
Penso: "beh,magari posso mangiarne un altro di biscotto" e così faccio.
Ne posso mangiare anche un terzo,ma anche un quarto,anche un quinto.
E così,mangio dieci biscotti.
Non sono soddisfatta,non posso fermarmi.
Prendo le popcorn e le mangio con voracità,ma non basta.
Ho voglia di un toast.
Preparo il toast e assaporo ogni singolo morso,cercando di mangiare lentamente.
Non basta neanche questo,quindi,prendo un biscotto e due barrette.
Mangio tutto,senza lasciare neanche una briciola.
Esausta,mi butto sul divano con una pancia che non mi permette di respirare.
«Sei una stupida obesa» dicono le voci nella mia testa.
Non le sopporto più,non mi sopporto più.
Metto la testa sotto le coperte cercando di zittirle,ma le sento lo stesso.
Il problema è che non posso scappare da me stessa.

L'attesa di una vita della quale mi hanno sempre raccontato.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora