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Quelle parole mi colpiscono al cuore, ma Elsa a ragione.

< Già, nemmeno ci conosciamo > dico guardando la cuoca e facendo un sorriso triste.

Sento l'energia che fluisce da me a lei. La sento debole e infondo più energia. Non voglio che svenga.

< Vi preparo subito qualcosa, vi vedo pallidi e magri tutti e due > dice la cuoca mettendosi subito ai fornelli.

"Sta scherzando... spero" penso abbassando lo sguardo su Elsa.

È davvero bella. Non riesco a staccare gli occhi dal suo volto. Vorrei provare ad appoggiare le mie labbra sulle sue, per sentirne la morbidezza.

Elsa

Mi mordo il labbro e stringo la felpa di Jack. Annuso il buon odore che emana. Vorrei stare così per sempre, ma non sarebbe giusto nei suoi confronti.... non so se lui vorrebbe la stessa cosa.

Lo guardo negli occhi e mi perdo. Sono così belli. Lui è bellissimo. Ho una strana sensazione allo stomaco e non riesco a capire cosa sia. Non mi è mai successo una cosa del genere.

All'improvviso mi ricordo per cosa ero venuta. Mi alzo e lo guardo negli occhi.

< Jack, t-ti r-ringrazio per a-avermi salvato > balbetto con la speranza di non essere arrossita. Non voglio dare a vedere le mie emozioni < Ma devo sapere: cos'è successo? Ho la sensazione che Arendal sia in pericolo... >

Jack

Mi alzo e la guardo.

< Elsa ti sei appena ripresa. Non correre così. Sta a riposo. Arendal è al sicuro. > mento

< Ti prego, Jack. Dimmi la verità. Devo saperlo, sono la regina e devo impedire che succeda qualcosa al mio regno > dice

La guardo negli occhi. È preoccupata, impaurita e trema leggermente.

< Io penso che vi lascerò soli > dice la cuoca mettendo in tavola dei biscotti al cioccolato e due tazze enormi di cioccolata calda. Prende anche una ciotola rosa e una zuccheriera. < Se avete bisogno di me.. io sono fuori > lascia i due oggetti e se ne va.

< Fa come se fossi a casa tua > dice Elsa sedendosi dall'altro lato del tavolo.

" Ancora cibo?! " penso sedendomi anch'io.

Mentre lei mette lo zucchero nella cioccolata e inizia a berla, io le racconto tutto, senza tralasciare nessun particolare. Stringo il bastone quando le parlo di Peach, quando le dico che lo conoscevo.

Lei rimane impassibile, solo un leggero tremolio alle mani la tradisce. 

Quando finisco abbasso lo sguardo. < Scusa... mi hanno colto all'improvviso e non sapevo cosa fare >

< Non importa > dice fredda, alzandosi. < Ora so che Arendal è in pericolo e devo fare di tutto per trovarli. Non posso permettere che questo accada di nuovo, non ora > si avvia alla porta.

Smuovo il braccio in direzione della porta e subito essa si ghiaccia. < Che vuol dire di nuovo? Ti riferisci a quando hai ghiacciato tutto? >

Elsa

Mi sento spiazzata. < Come sai che ho ghiacciato tutto? >

< Non importa, Elsa. Non avere paura, non succederà mai più, posso aiutarti. Ho questo potere da più tempo di te > dice avvicinandosi.

< Arendal è in pericolo e non posso stare con le mani in mano > dico ignorandolo < Lasciami uscire o lo farò con la forza >

Quasi tutta la stanza è ghiacciata sul soffitto iniziano a formarsi delle piccole stalattiti.

< Non starai con le mani in mano > dice avvicinandosi. < ma ora non puoi riprendere le redini, sei ancora debole. Non puoi permetterti di affaticarti > dice a due passi da me.

< Ho bisogno di andarmene. > dico lanciando un pezzo di ghiaccio nel cuore della porta che Jack ha ghiacciato.

Il ghiaccio attaccato casca per terra e la porta si libera.

< ELSA! > urla lanciandosi contro di me.

Cadiamo entrambi per terra. Lui mi abbraccia e io tremo tra le sue braccia. Vorrei che mi abbracciasse per sempre. Con gli occhi chiusi, affondo la testa nel petto di Jack e desidero che lui possa darmi di più.

Ma dalla sua bocca esce un gemito affannoso.

< Jack? > lo guardo e solo ora mi occorgo che ha smesso di abbracciarmi. Trema leggermente e si tiene un fianco.

< Jack! Che hai?! > gli chiedo togliendogli la mano dal fianco.

Sussulto quando vedo la punta della stalattiti. Del sangue macchia la sua felpa e anche la mano.

< N-non è niente... Elsa... N-non è colpa t-tua > dice facendo un sorriso triste e coprendosi di nuovo il fianco.

< È colpa mia > dico alzandomi sconvolta. Alzo gli occhi al soffitto e lo trovo senza stalattiti. Quando vedo aver rotto il ghiaccio alla porta le stalattiti devono essere cadute e lo hanno colpito! < Che cos'ho fatto?! > susurro spaventata.

Delle lacrime mi rigano le guance e non posso fare niente per impedirlo. Ho ferito Jack!

< Elsa... no, n-non è colpa tua > si alza a fatica.

< Sono un mostro.... > susurro allontanandomi. < Io sono un mostro >

Jack fa uno scatto e mi stringe in un abbraccio.

Le lacrime aumentano e non riesco a fermarmi. < L-lasciami! N-non voglio f-farti del male! > balbetto cercando di allontanarmi, ma lui mi tiene stretta. < J-jack... s-sono un mostro > dico affondando la faccia nella sua felpa.

Respiro affannosamente il suo odore e piango come una bambina.

< T-tu... n-non sei... un mostro > fa un profondo respiro. < Tu... s-sei la... persona p-più... b-bella e magnifica... c-che abbia mai vis... >

Spalanco gli occhi quando pronuncia quelle parole. Nessuno mi aveva mai detto quelle cose. Qualcosa dentro di me si smuove... non so di preciso cosa.

Si appoggia con tutto il suo peso su di me e finalmente la porta viene aperta con un tonfo.

< Regina! > urlano le guardie avvicinandosi di corsa a noi.

< Aiutatemi. Una stalattite l'ha colpito, dove aiutarlo! > dico mentre una guardia lo prende in braccio. < Vi prego, aiutatelo... >

Non capisco cosa succede alla mia vista. Scambio il pavimento col soffitto e in un secondo sono a terra. Poi tutto diventa buio.

Cuori di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora