Il contrattacco invernale sovietico

169 12 13
                                    

(Penso che la canzone lì sopra richiami perfettamente una devastante vittoria sovietica...a voi il verdetto)

L'ULTIMO ATTACCO TEDESCO
Paulus iniziava a sentire la pressione del fallimento. Sebbene la situazione fosse critica per i sovietici, le perdite e i problemi logistici erano di gran lunga inferiori rispetto a "Barbarossa": non vi erano stati grandi Kessel né la Germania aveva inflitto una sconfitta decisiva. Stalingrado era ancora sovietica e i pozzi petroliferi pure. Insomma, da un punto di vista militare( come scrisse Guderian più in seguito) sarebbe stato meglio ritirarsi e riorganizzarsi, soprattutto con il nuovo arrivo dell'inverno, che aveva già dimostrato di essere insormontabile. Ma a quanto pare l'OKH( molto influenzato dal Fuhrer) non aveva imparato la lezione, perché in mezzo alle nevicate ordinò a Paulus di attaccare di nuovo.
Senza più vie d'uscita, il generale pianificò l'attacco per il 26 novembre. Tuttavia, la mancanza di uomini e di rinforzi anticiparono la data, e l'attacco partì. Quasi tutta la forza offensiva di Paulus (320.000 uomini) venne impiegata: l'obiettivo era distruggere le forze sovietiche, niente più, niente meno.
Timoshenko invece preferì bombardare Gumrak e l'area perimetrale di Stalingrado. Ormai i tedeschi erano in trappola. Ingaggiando un feroce scontro casa per casa, la 123^ motorizzata riuscì in qualche modo a raggiungere la fabbrica di trattori, dove fu fermata violentemente dalla 34^ brigata fucilieri. Più i tedeschi andavano avanti, più i sovietici aumentavano, e con loro la voglia di resistere.
Paulus cedette per primo. Raggiunta la fabbrica, i suoi uomini non avevano più forze per continuare. Controllavano il 95% della città, ma non bastava.
Non per Hitler. Non per Stalin.

IL CONTRATTACCO SOVIETICO
Mentre i tedeschi combattevano disperatamente per resistere dentro la città, Zhukov già iniziava la sua mossa. Una gigantesca manovra a tenaglia tra lui e Yeremenko, per chiudere l'intera 6^ armata in una sacca che avrebbe annientato l'esercito tedesco. Ora che le informazioni di "Lucy"( la rete di spie sovietica in Svizzera)  erano ascoltate, lo STAVKA sapeva che la maggior parte degli uomini e dei rinforzi erano convogliati verso Stalingrado. E sapeva anche che i tedeschi erano allo stremo( sebbene più avanti vi furono eventi che smentirono parzialmente questa versione), quindi per novembre furono emanati i piani di battaglia per l'Operazione Saturno, subito seguiti da quelli per l'Operazione Marte( quest'ultima  destinata a respingere le forze tedesche sul fronte di Mosca).
Saturno prevedeva un crollo tedesco tale da consentire la libertà di movimento fino a gennaio, riuscendo efficacemente a circondare e spezzare in due il Gruppo d'Armate Sud. Marte aveva sostanzialmente lo stesso scopo, ma mirava a circondare tutto il Gruppo Centro in un unica sacca tra Minsk e Smolensk. Se il piano fosse riuscito, i tedeschi avrebbero perso più del 60% delle loro forze( quasi 3 milioni di uomini) e non avrebbero più potuto reggere il peso del conflitto.
Stalin sapeva che però Stalingrado doveva resistere e tener impegnati i soldati della 6^ armata, ma badando a non dimostrare a Paulus di avere più forze di quelle che le spie germaniche erano riuscite a scoprire( l'OKH nel 1941 pensava che i russi fossero ridotti a malapena 30 divisioni, che la loro aviazione fosse stata disgregata e che le linee di produzione interrotte): in sostanza, a Chuikov furono concesse solo le forze necessarie a sopravvivere.
Per il 5 dicembre le forze tedesche cessarono ogni offensiva. Ma Zhukov iniziava la sua.

I risultati di "Piccolo Saturno", l'offensiva sovietica

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

I risultati di "Piccolo Saturno", l'offensiva sovietica.

Durante la notte le forze sovietiche, dopo uno sbarramento d'artiglieria di otto minuti e mezzo, si mossero sull'asse Don-Donec.
Sebbene la resistenza italiana e ungherese fosse da elogiare, altrettanto non si può dire delle truppe rumene, che si arresero subito e non provarono neanche a combattere.
La 43^ armata corazzata sfondò le linee dell''Asse in diversi punti e in appena 72 ore Yeremenko e Zhukov si stringevano la mano, fieri di aver completato l'accerchiamento dell'intera 6^ armata( la quale non si era nemmeno accorta di quello che era successo). Secondo i piani ora avrebbero dovuto spingersi a ovest, riprendere Kharkov e Stalino: tuttavia, il fallimento dell'Operazione Marte( Von Kluge aveva gia intuito in offensiva sovietica e aveva preparato i suoi uomini al meglio) e l'Operazione Witterberge( Tempesta Invernale) guidata da Manstein per soccorrere Paulus spinsero lo STAVKA a rivedere i piani. Era chiaro che i tedeschi erano più forti e meglio preparati di quanto Stalin si aspettasse. Quindi si optò per qualcosa di più contenuto.
Innanzitutto soffocare la sacca della 6^ armata, poi spingersi a ovest, mirando a tagliare in due lo schieramento tedesco.
Manstein non aveva abbastanza forze per spezzare l'accerchiamento e se ne accorse quando la sua offensiva si "schiantò" dritta dritta contro il muro blindato che costituito dall'8^ corpo corazzato di Zhukov.
Rassegnato, anche Hitler per la prima volta pensò che forse la guerra stava prendendo un altra piega.
Stalin e gli Alleati invece festeggiavano: la prima grande sconfitta tedesca era avvenuta, ora nulla sarebbe stato come prima.

La Guerra a EstDove le storie prendono vita. Scoprilo ora