LENA'S POV
Questo Giovedì mattina fa davvero freddo. Oggi sarà la stessa giornata monotona di sempre. Non dico che non mi piaccia il mio lavoro, anzi, ma è davvero difficile dover cercare di prendere il potere su tutto.
Mi preparo e mentre sto per uscire di casa decido di chiamare Samanta per andare a fare colazione.
"Pronto." Mi dice con allegria.
"Ehi, ti volevo chiedere se avessi voglia di fare colazione con me." Le dico e sorrido nonostante lei non mi possa vedere.
"Lena! Mi farebbe tanto piacere, ma sai Liam?il ragazzo a cui ho portato i fascicoli? Ecco beh... mi ha chiesto se volevo andare con lui al bar dietro alla Royal Bank" Mi dice cercando di stare calma.
"Oh che cosa tenera, sono contentissima per te Sami! Te lo meriti." Le dico emozionata.
"Grazie Lena, davvero grazie di tutto." Mi dice, posso sentire quasi i suoi singhiozzi silenziosi.
"Adesso vado poi dopo ti racconto tutto, baci!" Aggiunge entusiasta.
Non faccio in tempo a risponderle che interrompe la chiamata.
Bene, nemmeno oggi andrò a fare colazione, la mia giornata sta incominciando proprio di merda.Mi reco alla Royal Bank che naturalmente è vuota.
Odio stare qua da sola, mi fa venire i brividi.
È tutto chiuso, a partire dalle finestre dove passa solo un po' di luce.
Vado verso il mio ufficio, entro e mi dirigo verso il mobiletto dove ci sono i miei fascicoli.HARRY'S POV
"Hai visto entrare qualcuno?" Mi chiede Zayn agitato.
"Si." Gli dico senza guardarlo in faccia.
È uno stupido, ha deciso lui di fare questa cosa, solo per un po' di droga. Ha voluto coinvolgerci trovando la scusa dell'amicizia, ma che si fotta quella roba! Non esiste nemmeno.
"Entra!" Mi dice.
"Non mi comandare, cazzo!" Replico sbuffando per la millesima volta.
Sono stanco di lui, se potessi gli tirerei un pugno in faccia, ma non penso sia il momento, lo farò dopo.
Entro passando dalla porta sul retro,sono davvero coglioni a lasciare la seconda chiave dentro il vaso dell'alberello che c'è davanti, solo per "bellezza".
Cammino senza fermarmi, passando uffici dietro uffici, cazzo ma questo è un labirinto!
C'è una porta socchiusa.
È arrivato il momento.
Metto il mio passamontagna e preparo la pistola.
Non sono sicuro di quello che sto per fare, sono già stato in carcere e non ci penso a riandarci.
Apro lentamente la porta e per fortuna non fa alcun rumore.
C'è tutto buio, si intravede solo un po'di luce dalle finestre.
Entro completamente nella stanza quando vicino ad un mobiletto vedo una ragazza.
Ha una camicetta con una gonna e un paio di tacchi, le solite perfettine delle banche, cazzo quanto le odio!
Sta guardando dei fascicoli ed è così impegnata che non sente nemmeno che sono di entro di lei.
"Non dovresti stare qua tutta sola, qualcuno potrebbe farti del male.." Le dico con un ghigno.LENA'S POV
Sento una voce dietro di me, è roca e calda, mi fa venire i brividi.
"Non dovresti stare qua tutt'a sola, qualcuno potrebbe farti del male." Mi dice con un ghigno stampato sul suo viso nonostante io non possa vederlo.
Mi cadono i fascicoli e sento il mio cuore esplodere dalla paura.
Non mi giro, sono terrorizzata.
"Girati" Mi ordina.
"No" gli rispondo.
"Ho detto girati!" Mi urla.
Mi giro e senza accorgermene sto piangendo come una bambina.
"Cosa vuoi?" Gli chiedo con singhiozzi e con tutta la mia forza.
"Lo sai benissimo cosa voglio." Mi risponde con un sorriso.
"Non lo so, ti prego non farmi del male" gli dico andando in un angolino e cercando di ristringermi il più possibile.
"Non ti farò male" mi dice.
"Se mi darai quello che voglio.." Aggiunge.
Mi fissa e non dice niente.
Sbuffa.
"Quindi adesso tu alzi quel bel culo dal pavimento e mi dai i soldi che ci sono qui dentro." Mi dice indicandomi.
Peggio di così non potrebbe andare.
Non avrei mai pensato che a quest'ora sarei stata qui, seduta sul pavimento del mio ufficio a piangere per un tipo con un passamontagna.
"Io no-non s-so dove siano" gli dico terrorizzata.
"Cazzate." Mi dice ridendo e facendo una smorfia.
"Lo sai bene, dimmelo o ti tiro un calcio nella pancia talmente forte che ti faccio uscire le budella." Mi dice minacciandomi.HARRY'S POV
Non l'avrei mai fatto, non picchierei mai una donna.
Beh volevo spaventarla, e ci sono riuscito.
Si alza lentamente continuando a piangere.
Sembra quasi carina se non fosse che sta allagando tutto il suo ufficio.
Solo quando va vicino alla finestra per prendere delle chiavi mi accorgo che ha i capelli rossi rame e le lentiggini, gli occhi sono un mix tra marroni all'esterno e verdi all'interno.
Le sue labbra sono carnose e piene di rossetto rosso.
"Seguimi" Mi dice tra lacrime e singhiozzi interrompendo i miei pensieri su di lei.Camminiamo per un po' di tempo, cazzo ma sto coso non finisce più!
"È qui" Mi dice tremante mentre inserisce la chiave nella porta.
"Spostati" la spingo quasi facendola cadere.
Entro dentro, prendo il borsone e lo riempio di soldi.LENA'S POV
Sto ancora piangendo, non riesco a smettere.
Prende il suo borsone e lo riempie.
Non so quanti soldi ci avrà messo, non posso impedirglielo.
Esce e mi fa cenno di chiudere la porta con un coltello.
Va verso il mio ufficio.
Io sono dietro di lui, mi faccio coraggio.
Gli tolgo il passamontagna.
_____________________Ciao a tutteee!
Come state? Io sono happy perché tra poco è Nataleeeee.
Comunque mi dispiace per non aver postato in questi giorni, ma vbb spero mi perdoniate.
Vi ringrazio di cuore per leggere questa storia, ci tengo tanto e lo so che ve lo dico ogni volta, ma grazie mille!
Comunque oddio gli ha tolto il passamontagna😏
Secondo voi cosa succederà?
Lasciate una stellina e commentate, baci.
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Hostage H.S
FanfictionPorca puttana! Continui a farmi del male, non so nemmeno perché sono ancora qui, non te lo meriti affatto! Sei un viscido, un essere schif.." Non faccio in tempo a finire la frase che le sue labbra sono sulle mie. Lo spingo via, con tutta la rabbia...