capitolo 8

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Sono passati 2 mesi da quando sono andata all'ospedale e finalmente oggi mi faranno uscire.
-Allora signora Sofia lei, per guarire ancora meglio, deve mangiare queste pastiglie con acqua e zucchero.- disse la dott.essa M. Rosa.
Tornai a casa:
Era diventata davvero abbandonata. Il divano e il letto in camera di Elena erano sporchi di chiazze chiare e scure di sangue. il pavimento vicino al tavolo della cucina era sporco di rosso scuro e dallo sportello della credenza usciva sangue.
-Michelaio deve essere venuto ancora... non era così distrutta quando sono andata all'ospedale.-
Pensai << Oh... Ma che sono... io volevo solo rilassarmi, non vivere una TRAGEDIA COMPLETA appena avrei finito la vacanza su quell'isola me ne sarei andata, invece... guarda qui.>>

Fuori dalla nostra porta, proprio lì davanti c'erano i genitori di 4 bambini che stavano per essere uccisi.
-Michelaio!- urlai. -Lo sapevo che erano ancora vivi! ma non credevo fossi stato così stupido ad ucciderli davanti alla nostra porta.- dissi con una voce infastidita.
-Stupido no, stupida TU! Non credi nemmeno che io menta? Allora non ne sai niente di cattivi!- Disse avvicinando sempre di più il coltello alla madre.
-Tu non la ucciderai!- urlai.
-Oh sì invece!- Stava per conficcare il colello nel cuore della madre quando gli spruzzai il limone negli occhi liberando inanzitutto la  madre. Ora toccava al povero padre, già stato picchiato e ferito.
-Beh, ADDIO AL PADRE!- 1 centimetro prima della morte del padre. Si salvò per un pelo.


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