Aperta questa porta, dinanzi a noi si presentò una scena.
Si, una scena. Come stessi al teatro a vedere gli attori fare la loro parte con la differenza che questa non era assolutamente finzione.
C'era una bambina seduta sul letto che si pettinava i suoi lisci, lunghi e neri capelli e si guardava allo specchio. Sembrava una bambina a modo, educata e rispettosa.
Però mi accorsi che dietro quel sorriso innocente c'era una tristezza immensa.
Sembrava così sola, lontano da tutto e da tutti. Chiusa nel suo mondo.
Improvvisamente nella stanza irrompe una donna, stesso taglio di capelli e stesso colore della ragazzina seduta sul letto a pettinarsi.
Appena la donna entrò, questa ragazzina cambiò completamente viso. Si tolse subito quel sorriso innocente sulla bocca dando un'espressione così cupa.
La donna si sedette sul letto, vicino alla bambina.
"Brava figlia mia. Brava. Ricorda che non devi sorridere mai, il sorriso fa parte del mondo reale. Devi imparare a essere restia perché tra poco arriverà il fatidico momento che aspettavamo da moltissimo tempo" disse questa signora alla figlia mentre gli accarezzava i suoi morbidi capelli.
Come può una madre dire ad una figlia di non sorridere? E di quale fatidico momento sta parlando?
Mentre i miei occhi sobbalzavano per la stanza, notai...
Oh mio dio, non ci credo. Quello è il diario di Jade! Si lo ricordo fin troppo bene, quello sulla scrivania è il diario di Jade di cui ho sfruttato molto per trovare gli indizi.
Allora... Non ci credo! Quella bambina è Jade e quella seduta di fianco è la madre.
Ecco la Jade prima di essere impossessata. Era una bambina così bella e docile, allora l'artefice del cambiamento di Jade è sua madre.
Allora Jade è stata costretta ad uccidere suo padre per poi essere impossessata. Non ci potevo ancora credere.
Come si può essere così crudeli?
Improvvisamente la donna cambia anche lei il comportamento del volto.
Stringe i capelli della figlia, tirandoli e facendogli del male.
"Però prima ti ho vista, ti ho vista che sorridevi allo specchio mentre ti pettinavi i tuoi luridi capelli" con un tono alquanto agghiacciante e alto.
"Quante volte ti ho detto che non devi sorridere? Quante? Devi essere pronta quando arriverà il momento."
Allora la madre cacciò una forbice dalla tasche e gli tagliò i capelli, pian piano facendola rimanere senza.
"Questo ti servirà per punizione" disse, e lasciò la bambina calva ormai con i suoi capelli in mano e sul letto.
Jade era in lacrime.
Tommy restò in silenzio per tutto il tempo, lo stesso feci io.
Ma potevo intervenire? Provai a chiamare il suo nome.
"Jade... Jade..." dissi a bassa voce.
Lei si girò.
Oh mio dio, cosa ho fatto?
Mi guardò ancora con le lacrime che affioravano i suoi occhi.
"Aiutami" disse solamente, implorandomi.
"Come posso aiutarti?" domandai, sempre mantenendo un tono basso.
"Distruggi il meccanismo AZ" disse.
E non finì nemmeno di dirmelo che irruppe di nuovo la madre, questa volta più minacciosa.
"Con chi stavi parlando?" domandò irrequieta.
Si girò verso me e Tommy.
"Oh mio dio, Tommy scappiamo...!"
**
Scusate, come sempre, l'attesa.
Entra in gioco il meccanismo AZ che si rivelerà fondamentale per il 'gioco' della nonna (se ancora così si può chiamare, fate voi).
Mi raccomando fatemi sapere se vi piace o meno.
Ci risentiamo al prossimo capitolo.
Scusate eventuali errori :-)
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Horror Destination 2
HorrorSequel di Horror Destination. Cosa succederà ora ad Anne? Stava quasi per ritrovare la sua famiglia quando è stato proprio proprio un membro della famiglia ad ostacolarla: la nonna. Il faccia a faccia tanto atteso. Due mondi paralleli ma così s...