TOMMY's POV
Entrai e vidi una cosa che non volevo assolutamente vedere: mio padre era appeso al lampadario. Era morto impiccato sul lampadario.
Perché la mamma non faceva niente? Parlava solo con queste persone e possibile che non riusciva a vedere papà morto al lampadario impiccato?
Mi accasciai a terra, in un "mondo normale" avrei pianto, ma non mi uscivano le lacrime. Ma cosa mi sta succedendo?
"Mamma! Mamma!" urlai, ma come con le altre persone, nessuno mi rispose.
Sembrava che io potessi vedere cose che sono successe e che però nessuno può vedere allo stesso tempo.
Intanto sentivo ciò che si stavano dicendo.
"Perché si è interrotta la comunicazione?" continuava a domandare mia mamma.
"Non lo so, qualche interferenza o qualche anima potente ha rotto la comunicazione" spiegava un'anziana signora.
"Non puoi rimandarmi indietro? Stavo parlando con mia figlia Anne ed è ancora viva, non posso abbandonarla" mia mamma implorava questa signora che scoprii che si chiama Haily.
"Non posso, è troppo pericoloso per me, per te e per i miei ragazzi. Sono passati già mesi oramai. Mi dispiace" cercava di dire con un tono docile Haily.
"No!" si alzò mia madre dalla sedia e sbatté la mano sul tavolo violentemente. "Ora prova a metterti nei miei panni: cosa faresti se tuo marito e i tuoi figli fossero in pericolo? Non correresti in loro aiuto? Eh? Rispondimi!" non aveva mai visto la mamma così arrabbiata.
L'anziana abbassò lo sguardo.
"No" disse mia mamma che sembrava aver capito qualcosa dallo sguardo di Haily. "Non dirmi che è successo anche a te."
Haily stava versando qualche lacrima.
"No, no non mi è successo nulla" rispose velocemente Haily raccogliendo le sue cose. "Ragazzi andiamo, qui è tutto finito."
"Non vuoi ritornarci perché tuo marito è stata la causa del tuo male, vero? Come ha fatto mia suocera. Non è così?" sembrava un manicomio.
"No, no ti ho detto di no" rispose Haily che continuava a raccogliere nel modo più veloce possibile le sue cose.
"Ah no? Allora cosa sono questi graffi per tutti il tuo corpo?" domandò Haily strappando la maglia indossava Haily in quel momento.
"Non toccarmi!" urlò Haily che cercò di ricoprirsi e andarsene.
La mamma provò un colpo disperato.
Prese la pistola da sotto la mattonella della cucina e sparo un colpo verso il soffitto, quasi colpiva il cadavere di papà appeso al lampadario.
"Haily fermati o sparo."
Tutti si immobilizzarono. Compresi i due ragazzi che non reagirono per nulla.
"Ora si fa come dico io. Porta qui il tuo culo e conducimi nell'altro mondo, ora!"
Ci fu un attimo di silenzio, poi la banda si girò verso Haily.
"Ti scongiuro Haily, non ce la faccio più. Aiutami, rivoglio i miei bambini" mamma scoppiò in lacrime.
Anche io volevo scoppiare in lacrime, ma qualcosa me lo impediva.
La mamma abbassò la pistola e così Haily si avvicinò a lei.
Si sedettero di nuovo intorno al tavolo.
Mia madre ancora con gli occhi rossi domando ah Haily "come è successo, se posso sapere."
"Sai perché quando appena mi hai raccontato cosa era successo subito ho capito?" domandò.
"No, non lo so" disse mamma scuotendo la testa.
"Perché è successa esattamente la stessa cosa a me. Correva l'anno 1999, la nostra era una famiglia bella unita..." stava per dire Haily quando uno dei due ragazzi li fermò.
"No, mamma!" affermò deciso Carter, il nome di uno dei due ragazzi.
"Mamma? Allora... cioè loro sono... i tuoi figli?" domandò mamma.
"Si, Carter e Vincent sono i miei due figli" disse Haily. "Ragazzi per piacere, toglietevi le camicie.
I ragazzi fecero come disse la loro madre e la loro schiena era... tutta graffiata, addirittura con dei buchi profondi e cicatrici che credo non si toglieranno mai.
"Oh mio dio" mamma si mise una mano davanti alla bocca e gli scese di nuovo qualche lacrima.
I ragazzi si avvicinarono di più al tavolo approvando la decisione della madre: quella di raccontare la loro storia.
"Stavo dicendo, era l'anno 1999. La nostra era una famiglia allegra e unita. Proprio come la tua. Un giorno, precisamente il 17 gennaio, cambiò la mia vita per sempre. Mio marito iniziò a mostrare segni di stranezza, non so come se qualcosa in lui stesse cambiando. Si comportava in un modo molto strano, non mi trattava più come prima, era pallido, rigido, passivo, senza emozioni. Nemmeno con i loro figli era più come prima. Si chiudeva nel suo studio e scriveva in continuazione e parlava da solo. Un giorno lui mi beccò che io stavo rovistando nel suo studio e così iniziò a punirmi dandomi delle coltellate dietro la schiena. Il dolore era troppo forte per non urlare, così i miei bambini, allora erano piccoli, scesero sentendo le mie urla e quando mio marito vide questo castigò anche loro. Io non potei fare nulla, era troppo il dolore, non riuscivo a muovermi. Dopo averci distrutto sia fisicamente che mentalmente, io, Carter e Vincent scappammo da quella casa approfittando dell'assenza di mio marito, se così ancora potevo definirlo. Ma sapevamo che lui ci dava la caccia, andare dalla polizia sarebbe stata una mossa azzardata. Ci avrebbe uccisi. Allora decisi di rivolgermi ad un gruppo che si occupava di queste cose. Non posso mai ringraziare abbastanza la buon'anima della signora Severeth. Disse che c'era solo una possibilità di sfuggire da quell'inferno: mandare mio marito nel mondo parallelo. Ma per farlo serviva un'anima, qualsiasi, per accompagnarlo fino all'accampamento 1 del mondo parallelo, e così si propose lei nonostante sapesse che non sarebbe più tornata. Non avrei più rivisto mio marito, oramai sembrava impossessato; ma almeno io e i miei figli avremmo vissuto tranquilli e sereni. E così è stato. Grazie a Severeth ne siamo usciti, ora mio marito si trova nell'accampamento 1 del mondo parallelo e non potrà mai più uscire."
"Quanta sofferenza, immagino" disse mamma.
"Si, troppa. Alla fine, fortunatamente, ne siamo usciti vivi, o quasi."
"E ora tu non vuoi ritornare per paura che tuo marito possa ritornare? Ma se hai detto che nell'accampamento 1 non può fuggire nessuno."
"Si è così. Ma quando un'anima cattiva è rinchiusa nell'accampamento 1 e percepisce che nel mondo parallelo c'è qualcuno a cui lui è/è stato molto legato, allora la porta dell'accampamento si aprirà automaticamente per far ritrovare le due anime."
"Ma lui non può fuggire, giusto?"
Haily abbassò di nuovo lo sguardo.
"Si che può farlo. E sai perché? Perché io sono la porta che conduce il mondo reale al mondo parallelo e viceversa.
Mamma sembrava che stesse svenendo a quelle parole. Io, avendo capito la situazione, non potevo assolutamente crederci.
**
Salve amici. Avete visto? Ho pubblicato prima rispetto all'ultimo aggiornamento :D
Come state? Spero bene.
Sapete, credo che questo libro non finirà mai perché ogni volta che mi metto a scrivere nascono sempre nuove idee.
Certo, prima o poi dovrà pur terminare, ma state tranquilli che quel giorno è lontano.
Intanto godetevi sto bel capitolo lungo e pieno di sorprese.
Mi raccomando, fatemi sapere sempre cosa ne pensate con stellina e commento :P
P.S. Scusate eventuali errori :-)
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Horror Destination 2
HorrorSequel di Horror Destination. Cosa succederà ora ad Anne? Stava quasi per ritrovare la sua famiglia quando è stato proprio proprio un membro della famiglia ad ostacolarla: la nonna. Il faccia a faccia tanto atteso. Due mondi paralleli ma così s...