La prima cosa che fece una volta vestito era di andare da Piper, voleva farsi perdonare. Non doveva mollarla in quel modo, ma scopare la ragazza che amava non era una cosa che poteva fare tutti i giorni se lei non era nemmeno la sua ragazza. Prese una scorciatoia dal prato per arrivare all'altro dormitorio, però non dovette fare tanta strada. Vide Piper, seduta sotto l'albero, che avevano battezzato come il loro posto, con un altro ragazzo. Indossava gli occhiali come anche Piper. Si avvicinò a loro.
«E menomale che doveva essere solo il nostro» le disse guardandola mentre lei immersa in un libro alzò il viso e guardandolo si sentì vuota.
«Che importa. Io ci porto solo le persone che sanno davvero tenerci a me» gli rispose ritornando a leggere.
«Questo non ti giustifica nel portare qualcun'altro qui!» continuò Francesco, il ragazzo accanto a Piper a poco cominciò a innervosirsi.
«Ti ho aspettato e non sei venuto. Ti ho aspettato e non ti sei fatto vivo. Ti ho aspettato e io sono morta dentro illudendomi che ti saresti fatto vivo» gli disse, chiuse il libro curandosi di mettere prima il segnalibro. Aveva gli occhi rossi, sapeva che non sarebbe riuscita a trattenersi. Odiava discutere, dire e sentire delle parole che nel suo profondo le facevano male. Le spiegò che stava per venire da lei ma ebbe un contrattempo, le disse che Paige l'aveva fermato e non poteva ignorarla.
«Per Dio, Francesco, hai rotto con questa Paige!» gli urlò, molti si girarono verso loro ma non diedero troppa importanza.
«Ma io l'amo!» le rispose e notò che sul suo viso le stavano scendendo delle lacrime.
«Pensi sempre a te stesso» girò il viso distogliendo lo sguardo da un'altra direzione. Il ragazzo si prese coraggio e si alzò chiedendo a Francesco di lasciarla stare. La sua risposta non fu verbale, lo spinse facendolo barcollare nell'erba e una volta compiuto quel gesto se ne andò. Piper non smise di piangere in silenzio, il suo amico cercò in tutti i modi di farla calmare ma non ci riuscì. Francesco mettendosi le mani in tasca camminò alla ricerca di un posto tranquillo dove poter pensare. Lo trovò, non molto lontano dall'appartamento. Si sdraiò, poco gli importò di bagnarsi la felpa. Si chiuse gli occhi e si lasciò colpire dal vento d'autunno che negli alberi staccava le foglie che man mano si lasciavano cadere.
Poco dopo, Diego lo raggiunse facendo da protezione contro il sole. Quando aprì gli occhi vide lo sguardo del suo coinquilino fisso su di lui. Gli porse la mano e l'aiutò ad alzarsi. Propose di andare al Kerckhoff Coffee House a trovare Brooklyn. Accettò e andarono, presero due caffè lunghi e aspettarono la ragazza. La cassiera gli riferì che era a pulire i bagni con un'altra ragazza. Diego alla frase si mise a ridere e rivelò a Francesco che si stava facendo masturbare dalla ragazza, la ragazza in questione uscì in quel momento precedendo prima Brooklyn. Una volta visti, andò da loro con sorriso e Diego fece un cenno malizioso riferendosi alla ragazza che usciva in quel momento.
«Una ragazza che sa lavorare bene con la lingua» rispose sedendosi con loro.
«Pensavo fossi fidanzata...» le disse Francesco, lei sorrise e gli disse che infatti lo era fino a poche ore fa ma che l'aveva mollata. Non faceva per lei.
«Dolcezza e comando non vanno d'accordo sul mio conto» aveva detto. Spiegò ai due che stava organizzando un'altra festa il 31, teneva molto che ci fossero anche loro tra gli invitati. Francesco ripensò a Piper e il ballo, poi gli venne in mente il discorso che aveva avuto con lei non più di un'ora prima. Accettò, lo fece per orgoglio. Magari poteva anche invitare Paige, lei riferì infatti che aveva avuto dei rapporti sessuali con lei. Brooklyn quasi scoppiò dalla felicità e abbracciò il ragazzo. Era felice di sapere che Francesco era passato finalmente all'attacco ma non le spiegò che era stata Paige a cominciare e dare il via a tutto.
Passarono i giorni, alle lezioni Piper non gli diede conto e continuò per quasi due settimane a ignorarlo. Francesco continuò a scoparsi Paige sempre più spesso, pensò anche di mettersi insieme ma quella idea sfumò quando con sorriso gli rispose che erano semplicemente "scopamici". Ciò gli fece cadere il mondo addosso, terminando la loro scopata. Lasciò Paige nel bel mezzo di un orgasmo e vestendosi uscì dall'appartamento della ragazza e tornò nel suo.
Finché una sera, Francesco decise di chiamare Piper. Appena accettò la chiamata cominciò a parlargli più apertamente possibile. «Scusami se quella sera sono stato troppo fragile. E non ho avuto troppa forza per resistere e fregarmene» non rispose ma sentì il respiro pesante che mandava tramite cellulare. «Cosa stai cercando di dirmi?» riuscì a dirgli.
«Scusami ma la voglia di sentirti era incontrollabile, dirti tutto in quel momento era impossibile, era inutile.»
«Dirmi cosa?» gli chiese ancora, non riusciva a capire bene dove il ragazzo stava andando a parare. Il suo cuore non avrebbe retto, sapeva bene, lo conosceva e sapeva che non era nei limiti di resistere. «E scusami se ho preferito non dirtelo ma non è facile dirti che sei diventata il senso di ogni mio giorno e momento, perché sei fragile e come me sai piangere» le continuò a dire, aveva le lacrime agli occhi ed erano ormai più di tre notti che, dopo aver scopato con Paige, si chiudeva in se stesso piangendo. Lei non parlò più ma non voleva che la conversazione dovesse finire così e con il cuore in gola Francesco le disse: «Scusami se io non sto facendo altro che confonderti, ma vorrei far di tutto per non perderti, voglio viverti e non sentirti mi rende fragile, ma ti prego dimmi qualcosa oppure stringimi, ho paura del silenzio e dei tuoi brividi che rendono evidenti i miei limiti.» Piper stava già piangendo, con un filo di voce, con le lacrime agli occhi e prima di staccare completamente la chiamata, disse semplicemente che era ridicolo cantare una canzone dei Modà, lei conosceva quel gruppo ma apprezzava che a cantarla fosse proprio Francesco e non un cantante professionista. Lui non faceva che pensare a come era diviso tra due ragazze completamente diverse. Piper: la dolce, la tenera, la comprensiva ragazza che stando zitta esplodeva dentro e che di amore ne sapeva forse più o meno di lui. Paige, passando dalla semplicità si passa alle complicazioni di una semplice ragazza che voleva solo sesso, trattata da cagna come faceva in continuazione Rodney e che Francesco sapeva bene l'avrebbe trattata come ogni donna vorrebbe essere trattata ovvero da principessa o semplicemente essere tratta da pari. Ma finché lei lo vedeva come il ragazzo perfetto per lei, Francesco continuava a guardare Piper come la sua migliore amica e non era altro che tempo sprecato come raccogliere un ago nelle sabbie mobili e se ci provi non puoi far altro che affondare con esso.
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Passion Cursed
ChickLit{Storia Completata!} • LIBRO DISPONIBILE IN TUTTI GLI STORE DIGITALI E SU AMAZON.IT • © L'opera è sotto protezione del Copyright. Francesco, il neo-universitario di Palermo viene iscritto alla prestigiosa università della California a Los Angeles...