Pov's Martina
Dopo aver indossato il cappotto bianco lungo, e preso la pochette nera scendo di sotto, spero di non incrociare né mio padre né mia madre, se mi vedessero con il cappotto già adesso sospetteranno che indossi un vestito cortissimo, ma questa volta non è colpa mia, è stato Mercedes a farmelo indossare. Come non detto, la fortuna oggi non è dalla mia parte.
<< Ciao papà! >> .
<< Ciao tesoro, già è arrivata Mercedes con il suo ragazzo? Com'è che si chiama? Paolo, Palo ... >> .
<< Pablo papà, si chiama Pablo, comunque mi ha mandato un messaggio dicendo che tra poco sarebbero arrivati. >>
<< Va bene, non hai caldo con il cappotto dentro casa? >>.
<<Ehm, no, tanto ora devo uscire... >> . Dannazione Mechi dove ti sei cacciata? Fortunatamente dopo un paio di secondi il campanello suona. Corro sui tacchi per andare ad aprire e quando lo faccio mi appare la mia migliore amica, lancio a papà un bacio volante e dopo avergli detto di salutarmi la mamma esco chiudendomi la porta alle spalle. Saliamo in macchina, lei davanti vicino al suo ragazzo e io dietro. << Ciao spagnolo! >> .
<< Ciao Tini ... Pronte ragazze a spassarvela? >> .
<< Tesoro invece di chiacchierare pensa a guidare e diamoci una mossa che gli altri saranno già tutti lì. >> Al rimprovero di Mercedes, Pablo mette subito in moto mentre io ridacchio. Dopo un quarto d'ora di macchina arriviamo ad una villa bellissima, non si sa chi è che ha organizzato questo party, l'unica cosa che che so è che c'è tutto il mio liceo. Scendo e mentre percorriamo il piazzale per raggiungere la struttura -dove già si sente la musica sparata a tutto volume- cerco di mantenere l'equilibrio su questi tacchi -che sembrano già che mi stanno facendo male ai piedi- ma è difficile visto tutto il brecciolino che c'è. Appena entrati c'è una specie di portinaio che prende i nostri soprabiti, e per la prima volta questa sera lascio intravedere il vestito che indosso: arriva poco di più che ha metà coscia, è nero e alla fine della gonna é decorato da brillantini dorati che disegnano fiori. La scollatura è a cuore e due nastri che sono legati al mio collo lo sorreggono, dietro la schiena è quasi completamente nuda. È bellissimo ma non è il mio genere di vestito, no che mi vesto da suora ma non oso così tanto di solito.
Ci andrentiamo dentro la grande sala e appena intravediamo i nostri amici ci avviciniamo a loro. Quando vedo la mia amica rossa sospiro, incredibile ma vero è già brilla. Da quando è stata lasciata dal suo ragazzo va ad ogni festa e non perde occasione per bere, sto seriamente pensando di preoccuparmi.
<< Cande la serata è appena iniziata e tu già hai cominciato a bere? >> Mi viene spontaneo assumere un tono di voce autoritario e severo.
<< Su Tini, e divertiti, la vita è una! >> . Alzo gli occhi al cielo e sbuffo, la testardaggine di questa ragazza mi sorprende ogni giorno di più.
Dopo questa piccola discussione la serata procede tranquillamente, tra risate balli e qualche bicchiere di troppo. Dopo due ore di balli, di quella musica fracasso timpani non ne posso più, così mi avvio verso un' altra ala della villa, diciamo più silenziosa. Mi siedo su una sedia che è posta davanti ad un tavolo vuoto, dopo una manciata di minuti mi raggiunge anche un'altra ragazza, è bassina, coi capelli ricci e neri, ha gli occhi da cerbiatta e scuri. Ha una sigaretta in mano, e quest'ultimo oggetto rovina la sua immagine.
<< Posso? >> . Chiede gentilmente, io annuisco. << Mannaggia a mio fratello che mi ha portata qui. Lo ucciderei solo per questo. >> . Mi viene da ridere, ma cerco di trattenermi.
<< Come ti chiami? >> Le chiedo.
<< Alba, e tu? >> .
<< Martina, ma gli amici mi chiamano Tini. >> . Proprio ora veniamo interrotte da Mercedes che con aria molto agitata si avvicina a noi: << Mechi, che succede? >> .
<< Tini devi venire subito, Cande vuole giocare ad un gioco! >> . Da come l'ha detto sembra una cosa gravissima.
<< E allora? >> .
<< È ubriaca di sicuramente se ne pentirà. >> . Sbuffo e alzandomi dalla sedia raggiungo la sala da cui ero "fuggita" un attimo fa. Il gioco orribile a cui dovrebbe giocare Cande sarebbe quello della bottiglia. Si pericoloso... So però, che lei non ha un carattere estroverso come il mio e quindi quasi probabilmente domani si maledirà da sola per quello che ha fatto e non mi va di vederla soffrire ancora di più. Mi avvicino a lei, le afferro il braccio e mentre le dico di alzarsi la tiro in su. Lei protesta debolmente dicendo che sono noiosa. Mi tirra a fianco a sé, barcollo sui miei tacchi altissimi e alla fine finisco al suo fianco.
<< Cande non comportarti da bambina! Su alziamoci e andiamo dagl'altri! >> Mentre dico questo un ragazzo che è a pochi centimetri da noi esclama:
<< Troppo piccola per giocare? >> Si sta riferendo a me? Mi sta dando della bambina forze? Ma io questo lo picchio, glielo faccio vedere io chi è il poppante qui.
<< Non ho mai detto questo... Se voglio posso giocare... Dai metti la bottiglia in mezzo. >> Mi guarda con aria di sfida mentre si piega per posizionare la bottiglia di vetro verde al centro del cerchio di persone che si è creato per giocare. Io ricambio lo sguardo alla stessa maniera mentre mi metto seduta pronta all'eventuale bacio tra me e uno sconosciuto.
Dopo vari minuti -e sguardi di rimprovero provenienti da Mechi - io mi sto annoiando a morte ma proprio mentre sto sbadigliando la bottiglia si ferma davanti a me. Il ragazzo di prima la fa girare ancora e il mio corpo viene inondato da ansia, il battito cardiaco aumenta così tanto che penso possa scoppiarmi il cuore. Quando la bottiglia si ferma perdo un battito. Alzo lentamente lo sguardo e incrocio degli occhi verdi. Occhi verdi che mi scrutano, occhi verdi che mi imbarazzano, occhi verdi che mi scavano dentro, occhi verdi che mi impontizzano.
Vedendo che sono come impietrita è lui a venire da me. Ad ogni passo che fa sento il mio cuore sempre più lontano. Sto per baciare uno che nemmeno il nome so... Che sto facendo? Si siede davanti a me. Deglutisco pesantemente per ingoiare il nodo alla gola che mi si era formato. Si avvicina al mio volto e io -sorprendentemente- faccio altrettanto finoba che le nostre labbra non si sfiorano, e poi toccano definitivamente. Quello che inizia come un normale bacio si trasforma in qualcosa di più, come se l'avessimo fatto un milione di volte. Sento la sua lingua stuzzicare la mia e un fuoco che non so da dove venga si espande per il mio corpo. È un bacio che non so quanto dura ma so che è tanto anche se a me è sembrato cortissimo. Ci separiamo solo quando il nostro ossigeno ci lascia completamente. Il tempo di separarci che in torno a noi tutti impazziscono per il nuovo anno che è scoccato proprio quando il nostro bacio è finito rimaniamo a guardarci negli occhi senza dirci niente ma proprio mentre stavo per aprire bocca la mia bionda preferita mi porta via trascinandomi letteralmente.
La sento che sta sbraidando ma non mi interessa, l'unica cosa che penso è al bacio migliore della mia vita, che io abbia mai dato e ricevuto, e tutto questo con un ragazzo che nemmeno conosco.
*Angolo Autrice*
Sono tornata con gli Jortini, la verità è che non posso vivere senza di loro e devo farmi film mentali su di lor per forza. Questo è il primo capitolo, ditemi se vi piace e io continuo... Ho già pronto il secondo e non vedo l'ora di pubblicarli detto questo vi aspetto nei commenti
STAI LEGGENDO
Baciata Dall'amore ~Jortini~
FanfictionIniziò tutto la sera di Capodanno, un festa, tanti ragazzi , ma il caso vuole far conoscere Martina e Jorge. Lei sembra una brava ragazza ma in fondo è una tosta, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, ha un carattere tenace e non si...