Capitolo 3: La matematica

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Pov's Tini
Mi appoggio con la schiena alla fila di armadietti dietro di me sbuffando << Io dico ma quella è proprio suonata! Come cavolo le è venuto in mente di dirci solo oggi che domani abbiamo la verifica?! >>
<< Dai Tini, non farne una tragedia >> Dice Mercedes mentre si arrotola una ciocca di capelli attorno all'indice, ormai stufa delle mie chiacchiere. Per lei è facile, risolve equazioni in un batter d'occhio, ma per me no! È già tanto che so le tabelline...
<< Tini nemmeno io sono un fenomeno a matematica, se ti va oggi pomeriggio possiamo studiare insieme... >> Studiare insieme ad Alba? Ma anche no. Lei mi sta simpatica e anche molto, in questo mesetto ho avuto modo di conoscerla e è un'ottima persona ma casa mia oggi è occupata e quindi dovremmo andare da lei, e questo include rivedere il baciatore, e di conseguenza sembrare un'idiota... No, non credo sia una buona idea.
<< Studiare insieme? >>
<< Sì, da me, non preoccuparti mio fratello non ci romperà, sarà agli allenamenti di basket. >> Be ' se lui non c'è è già un'altra cosa, ma forse è meglio non correre il rischio... No aspetta ma da quando io mi faccio intimorire da un bel ragazzo, alto, occhi verdi, e carismatico?
<< D'accordo ci vediamo oggi pomeriggio >> Ci salutiamo e io e Mechi ce ne andiamo mentre lei si avvicina all'armadietto del fratello.
<< Dunque andrai a casa di quello... >> Mi volto verso di lei e la guardo. Penso che non le è proprio andata giù il fatto del bacio, e di conseguenza non gli starà mai simpatico.
<< no, non vado a casa di quello vado a casa della mia amica Alba >>
<< Si e ti raccordo che loro due sono fratelli e di conseguenza abitano nella stessa casa >>
<< Non l'hai sentita? Ha detto che non ci sarà >>
<< E se invece c'è? >>
<< Lo saluto da persona normale quale sono e poi vado a studiare matematica con Alba. Non vedo perché lo devo evitare, ci siamo solo baciati e pure per gioco quindi adesso basta e andiamo perché io ho fame e pure tanta! >> Mi affretto ad andare fuori scuola, saluto le mie amiche e con la musica nell'orecchie vado a casa.
Dopo pranzo mi arriva un messaggio da Alba dove mi dice l'indirizzo e a che ora posso andare per studiare in pace senza nessuna interruzione. Verso le tre e mezza esco. Mi avvio per le strade di Madrid con una borsa contenente i libri e il quaderno, invece il telefono nella mano sinistra. Quando trovo la casa sono ormai le quattro. In perfetto orario. Più mi avvicino e più mi sale l'ansia. La verità è che ho paura di incrociare il baciatore... non saprei comportarmi normalmente davanti a lui. Suono il campanello e la mia amica riccia mi viene incontro aprendomi. Mi inviata a entrare e saliamo in camera sua. Iniziamo a studiare per non so quante ore finché a distrarci non è la porta di casa sbatte e un urlo << Sorellina sono tornato! >>
Bene posso anche scavarmi la fossa adesso. Logicamente Alba doveva rispondere cordialmente << e sti cazzi?! >> Urla di rimando. Non posso fare a meno di ridere. Continuiamo per un po' e poi ci incasiniamo con un esercizio. Si può sapere chi cavolo ha avuto l'idea di inventare l'algebra? Di certo uno sfigato dell'antichità, che era un disoccupato e non avendo niente di meglio da fare, per vendetta ha voluto rovinare la vita ai giovani d'oggi.
<< Tini, mi dispiace chiedere aiuto a mio fratello ma ci rimane solo lui... è un mostro in queste cose. >> non faccio in tempo a ribattere che già è uscita fuori dalla camera a urlare a destra e a manca il nome del fratello. Ritorno con lo sguardo sul mio quaderno mentre mordicchio la penna... Non penso che domani andrà bene il compito. Sento la porta aprirsi.
<< Alba penso che domani sarà meglio scappare... >> Dico con tono disperato alzando lo sguardo. Ma quello che mi trovo davanti non è la figura minuta di Alba, bensì quella palestrata del baciatore. Deglutisco.
Santo cielo dire che è meraviglioso sarebbe un insulto a quello che è realmente. È in pieno inverno e lui gira per casa con soltanto il pantalone? Ma che storia è mai questa!
Probabilmente dai capelli ancora bagnati capisco che è appena uscito dalla doccia. Lo rende duro e dolce allo stesso tempo. È una visione mozzafiato. << vi serve per caso una mano con i compiti? >> Non mi fido della mia voce quindi mi limito ad annuire fogacemente.
<< Tini non ho trovato quel cret... >> Alba si blocca quando vede il baciatore nella stanza << oh sei qui! Bene ci servirebbe una mano >>
<< in cosa posso esservi utile? >>
<< forse iniziando dal fatto di metterti una maglia >> lui ride mentre esce dalla stanza, suppongo per andare nella sua. Alba si siede accanto a me e io mi sforzo a sorriderle. Quando Jorge ritorna si siede sul letto tra me e Alba. Cerco di non farmi andare il cervello in pappa dalla sua vicinanza e mi concentro su quello che dice.
Ma, quando alzo lo sguardo dal libro per poi posarlo sul suo profilo, le sue parole alle orecchie mi arrivano ovattate. Guardo la sua bocca meravigliosa e mi sorprendo a desiderare che si posino di nuovo sulle mie. Non so di preciso quanto tempo passo fissarlo, possono essere secondi, minuti o ore ma il tempo passò velocemente. Così tanto che mi chiedo se non si sente osservato. Faccio appena in tempo a finire di pensarlo che si volta verso di me.
<< Allora? >>
<< Cosa? >> Chiedo. Non mi avrà mica sorpreso a osservarlo vero?
<< Hai capito? >>
<< Uhm sì, grazie, adesso mi è tutti chiaro >> Sì, certo...
<< Bene allora me ne posso anche andare... Ciao >> Rimango a fissare le equazioni presenti sul libro di algebra fino a che Alba non mi risveglia dai miei pensieri.
<< Tini, tutto bene? >>
<< Sì tutto apposto, perché? >>
<< Non lo so, mi sembri agitata. >>
<< Agitata? Io? Nah, sarà solo una tua impressione... >>
<< Se lo dici tu... >>
Rimango con Alba per un'altra mezz'oretta poi decido che è meglio tornare a casa. Mentre scendiamo le scale continuiamo a chiacchierare fino a raggiungere il salone, dove sul divano, spaparacchiato a guardare la televisione c'è Jorge. Lo ignoro e continuo a parlare con la mia amica. Mentre attraverso il corridoio per raggiungere la porta sento lo sguardo del baciatore addosso, mi vieni quasi voglia di girarmi e ricambiare lo sguardo ma forse è meglio di no. Saluto velocemente la riccia e poi esco.
Mentre cammino verso casa, per il freddo sono costretta a stringerrmi molto bene nel mio capotto. Non ho mai capito perché i miei dall'Argentina, si sono voluti trasferire qui in Spagna, so solo che mi manca il caldo del mio Paese.
Mentre continuo a pensare ai mie problemi esistenziali, mi balza in testa l'immagine di Jorge che mi spiega la matematica. Il suo profilo mozzafiato, la sua bocca perfetta, le sue braccia, il suo petto, non ho mai visto un ragazzo tanto perfetto in vita mia. Ti fa venire voglia di saltargli addosso e fare tutto tranne che qualcosa di casto.
Noi due che ci baciamo come se non ci fosse un domani, noi due in una stanza buia, pelle contro pelle, noi due che prendiamo il controllo sulla notta che si colora delle nostre emozioni, noi due che raggiungiamo il nostro piccolo angolo di paradiso, sono delle immagini che mi fanno sorridere.
Appena capisco a che cosa sto pensando, a come sto immaginando me e lui, cosa noi due possiamo fare divento paonazza. Da quando ho pensieri perversi sui ragazzi? È un periodo che non mi riconosco più nemmeno io, sembro posseduta da un'altra ragazza. Non mi sono mai fatta strane fantasie sul sesso opposto, soprattutto su un fratello di una mia amica. Da quando l'ho incontrato mi ha cambiato l'esistenza. Vivo col terrore di vederlo, di perdere il controllo, perché è inutile negarlo, verso di lui provo una forte attrazione fisica. Quando è presente non posso fare a meno di agitarmi, i battiti del mio cuore accelerano, ho un formicolio per tutto il mio corpo e improvvisamente mi sento a disagio.
Sposto lo sguardo dalle mie scarpe e lo alzo rendendomi conto di essere arrivata. Tiro fuori dalla tasca le chiavi e infilo quella giusta. Entro e a eccezione della cucina è tutto buio, prova che in casa c'è solo la mamma. << Ehy mamma! >> Dico entrando in cucina
<< Ciao tesoro, ti sei divertita dalla tua amica? >> A quelle parole nel centro della mia testa invece di apparirmi l'immagine del volto di Alba mi viene quella del baciatore.
<< Ehm sì >> Poso la borsa sul tavolo mentre mi avvicino al pensile da dove prendo un bicchiere, lo riempio d'acqua sotto lo sguardo interrogativo di mia madre.
<< Va tutto bene Tini? Mi sono forse persa qualcosa? >>
<< No, non ti sei persa niente, papà dov'è? >>
<< Starà tornando a casa. Tini ti vedo strana cosa succede? E non provare a dirmi che non c'è niente perché ti conosco, sono tua madre, e so che c'è qualcosa! >>
<< Si nota così tanto? >> Chiedo arrendomi.
<< Già... Dai dimmi cosa ti tormenta, la mamma è qui per aiutarti. >> Mi siedo fissando il bicchiere che impugno.
<< Ti ricordi la festa di capodanno? >> Annuisce. << Be' lì ho conosciuto un ragazzo, poco dopo ho scoperto che è il fratello di una mia amica... >>
<< E dov'è il problema? >> Dice interrompendomi.
<< Il problema è che, ecco verso questo ragazzo provo una forte attrazione. Quando lui è presente mi agito, mi sento tipo sottopressione e non capisco cosa mi stia succedendo. Lo vorrei tanto sapere ma non lo so >> Passo vari secondi prima che mi risponde tantè che ho dovuto alzare lo sguardo verso di lei per vedere se mi aveva ascoltata.
<< Tesoro, non devi preoccuparti, alla tua età è normale tutto questo. Se questo ragazzo ti ha colpito così tanto è perché evidentemente è speciale per te. Io l'unico consiglio che posso darti è di non farti troppi problemi solo perché è il fratello di una tua amica. >> Annuisco. << Ma mi raccomando non fare sciocchezze! >>
<< E che sciocchezze dovrei fare scusa? >>
<< Be' mi hai detto che ti attrae molto e ecco non vorrei cominciare così presto a fare la nonna... >>
<< Mamma! >> All'improvviso tutto il sangue che mi scorre nelle vene mi si concentra nelle guance.
<< Che c'è? Dai non ti devi imbarazzare, ormai sei grande e le sai certe cose, io ti sto solo dando un consiglio. >> Affondo il viso nelle mani per nascondere il mio imbarazzo. So benissimo che prima ho pensato me e il baciatore in quel modo, ma parlare di certe cose con mia madre non è proprio sulla lista delle cento cose che voglio fare prima di morire.
<< Credo che andrò in camera mia... Devo ripassare storia. >> Mi alzo ancora tutta rossa in viso sotto lo sguardo divertito di mia madre. Salgo velocemente le scale e mi affretto ad entrare in camera mia.

Baciata Dall'amore ~Jortini~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora