Dove eravamo rimasti?~
-Elena io voglio dirti che ho capito di aver sbagliato, tu mi hai perdonato sempre qualunque errore io abbia fatto. So che sono un cretino, ti ho trattata male quando tu ieri volevi parlarmi, non ti creduto oggi quando mi hai detto la veritá. Elena il fatto é che io sono geloso di chiunque si avvicini a te, perché tu sei bellissima, unica e io non voglio che nessuno ti porti via da me... Tu sei la mia piccola e nessuno deve toccarti... Io ti amo da morire, scusami se oggi ti ho fatto stare male, se io sono stato la causa delle tue lacrime... Scusami... io non ti merito per nessun motivo ma ti amo... Perdonami... (disse Tommy con le lacrime agli occhi, mentre le si avvicinò e le accarezzò le guance asciugandole le lacrime che piano piano le scivolavano giù)
-Posso dirti una cosa? (Tommy annuì) Tu sei uno stupido... Come fai a pensare che io mi possa innamorare di una persona che conosco da un giorno quando sono fidanzata? Come fai a pensarlo eh?
-Lui é un bel ragazzo... tu sei bellissima, mi pare ovvio che possa succedere qualcosa tra di voi... Quindi sono strageloso perché tu sei la mia piccola e nessuno deve avvicinarsi a te... Ti amo, mi perdoni?
-Nonostante tutto, nonostante la tua gelosia, io ti perdono... perché ti amo da morire stupidino mio... Ti amo
-Ti amo anche io piccola (disse Tommy con le lacrime che gli scendevano)
-(Elena si aggrappó al collo di Tommy e cominciò a baciargli il collo per poi arrivare alle sue meravigliose labbra) Queste labbra mi sono mancate da morire...
-A me sono mancati i tuoi baci... Mi sei mancata tu amore (disse prendendola per i fianchi)-
Elena lo abbracciò stringendolo forte forte a sé e poi dopo quel lungo abbraccio che non voleva sciogliersi per nessun motivo, si sedettero sul letto e cominciarono a baciarsi, ad abbracciarsi, a coccolarsi e a dirsi parole dolci. Dopo quel lungo pomeriggio di stare insieme, che per loro sembrò pochissimo, arrivó l'ora di cena, scesero in cucina, si sedettero vicini e poi cenarono tutti insieme.
Il giorno seguente i ragazzi di casa Martini andarono a scuola. Entrati in classe, Tommy parlava con Luca ed Elena era con Inge davanti la porta fin quando non arrivò Cristian:
-Inge potresti lasciarmi solo con Elena?
-Sì... Vabbene
-Come stai bella?
-Tutto bene e tu?
-Bene... ma adesso che sei qua vicino a me sto benissimo
-Senti Cristian (Tommy guardava la scena da lontano) noi dobbiamo parlare
-Ma a cosa serve parlare se possiamo andare direttamente ai fatti? (disse e dopo la baciò)
-(Elena si allontanó di scatto e gli diede un ceffone) Ma che fai?
-(Tommy non ci vide più e si avvicinò a Cristian) Che cazzo fai eh? (disse spingendolo un po') Tu non devi toccarla nemmeno con un dito... Elena sta con me
-Nei tuoi sogni però...
-Eh no io sto con lui nella realtá caro mio.. (disse Elena)
-Io sto con lei... E tu devi starle lontano chiaro?
-Io le sto vicino quanto mi pare- Tommy non ci vide più e per la rabbia cominciò a dargli pugni:
-Tommy lascialo stare... Smettetela per favore- Cristian era riuscito a liberarsi dalla presa di Tommy e gli diede un pugno nel naso e anche nelle guance fin quando non arrivò la professoressa:
-Bianchi... Ma che ti é preso? Martini come stai?
-Ma non tanto bene... Il nuovo arrivato mi provocava e siamo finiti alle mani
-Benissimo, andate subito in presidenza
-Anche io prof?
-Professoressa Tommy non ha fatto nulla veda, ha solo provato a regire (disse Elena)
-Ti fai difendere dalla tua fidanzatina eh?
-Io non mi faccio difendere proprio da nessuno
-Tommy vai pure tu... Fammi questo favore
-Vabbene- Tommy andó in presidenza con Cristian. Arrivati in presidenza:
-Perché siete ridotti così? Cosa é successo? Presumo una lite ma per quale motivo?
-Cristian ha cominciato a provocarmi baciando la mia ragazza io gli ho detto di non toccarla e ha cominciato a provocarmi e poi siamo arrivati alle mani
-Vabbene... Tommy tu vai e chiami tuo padre, sei combinato male, Cristian resta qua e lo sospendiamo invece.
-Grazie preside...
-Tommy quando viene tuo padre, fatti medicare e poi vai a casa
-Vabbene... Arrivederci-
Quando Tommy uscì dalla presidenza andò in classe per prendere lo zaino:
-Tommy, com'é finita?
-Io devo chiamare mio padre e farmi medicare e poi andrò a casa, così mi ha detto di fare la preside, mentre Cristian deve essere sospeso.
-Vabbene... Poi annoto tutto- Tommy prese lo zaino, salutò tutti e uscì dalla classe e chiamó il padre:
-Tommy? Che succede?
-Pá dovresti venire a medicarmi perché é successa una rissa ma io stavolta non centro...
-Vabbene arrivo....
-Prima di venire devi passare dalla bidelleria per il permesso e poi mi medichi.- Tommy chiuse col padre che in un battibaleno fu a scuola. Lorenzo lo medicó per bene mentre Tommy gli spiegava l'accaduto; finito di medicare Tommy andarono a casa. Tommy fu costretto da Lorenzo a mettersi sul letto per riposare. La giornata a scuola, per Elena, sembrava non finire mai, voleva ritornare a casa dal suo Tommy, vedere come stava. Finalmente arrivarono le 13 e tutti uscirono, Elena di corsa ritornò a casa. Quando entrò si diresse subito nella camera di Tommy:
-Amore mio.... Oddio come sei combinato, mi dispiace, é tutta colpa mia
-Non é vero piccola... Tu non hai colpe, é tutta colpa di Cristian che faceva lo sbruffone, tranquilla
-Vabbene (disse Elena baciandolo)
-Aiutami ad alzarmi e andiamo a pranzare vah...- Elena lo aiutò e poi abbracciati andarono in cucina a pranzare con tutti. Nel pomeriggio Elena andò nella camera di Tommy e si sdraiò accanto a lui:
-Amore mio, quanto ti amo
-Domani che facciamo?
-Nulla, io voglio semplicemente stare qua su questo letto abbracciata a te
-Ma domani mattina non vai a scuola?
-Nonò...
-E perché?
-Ah tu non lo sai... Oggi é passata la bidella e ci ha detto che dalla prossima settimana usciremo alle due e il sabato non si va a scuola e ormai per questa settimana non andremo
-Ma che bello... É fantastico amore
-Già unico direi, oggi a scuola mi sei mancato tantissimo
-Anche tu... Casa Martini senza te sembrava vuota...- Elena gli sorrise e poi si poggiò al suo petto.
Nel frattempo Anna era da sola a casa e non stava tanto bene e decise di chiamare...