L'indomani mattina, Jackson mi viene a prendere per andare a scuola ma chiamo Emily per sapere se vuole un passaggio e dice che non sarebbe venuta.
Arriviamo a scuola e Jackson mi mette un braccio al collo e mi accompagna fino alla classe. Alla fine della lezione lo trovo appoggiato agli armadietti.
Mentre usciamo dal parcheggio mi dice:- Ehi senti, il garage di Blake è inagibile e i genitori di Aaron non vogliono che usiamo il loro soggiorno, inoltre il mio salotto è troppo piccolo e..- lo interrompo subito, è uno dei miei tanti difetti- Non devi cercare scuse con me, dimmi cose c'è e basta- il suo viso si rilassa, doveva essere importante che si togliesse questo "peso":- Io e i ragazzi ci chiedevamo se potevamo usare il tuo garage per le prove, ehm solo per qualche giorno- i miei non ci sono mai e il mio garage è abbastanza grande per loro, mi piacerebbe sentirli suonare di nuovo:- Certo quando volete- gli dico con un sorriso- Ahm okay grazie, allora gli mando un messaggio- fa per prendere il telefono, ma glielo strappo via dalle mani:- Ehi!- fa lui- Stai guidando- dico io ridendo e lui si unisce a me.
Quando arriviamo a casa, gli mostro il garage: è impolverato, sporco e pieno di scatoloni:- Beh, credo che dovremmo dare una ripulita- dice lui mettendosi i pugni sui fianchi come un supereroe.
Dopo circa un'ora e mezza, la stanza è pulita da cima a fondo, con un tappeto al centro e un divano mezzo rotto addossato alla parete con le federe viola. I ragazzi arrivano qualche minuto dopo, Jackson deve averli chiamati nel frattempo: vado ad aprirgli e sulla soglia mi ritrovo tre ragazzi.
Il primo è Jason, che tiene per la maniglia la custodia del basso. Il secondo immagino sia Aaron dato che, sulla custodia della tastiera, c'è un adesivo con la lettera A. Aaron è alto e magro, ha i capelli rasati sui lati e tirati indietro col gel sopra. Ha gli occhi con l'iride eterocromatica, cioè il colore di un occhio è diverso dall'altro, infatti uno è verde e uno è marrone. Dal cappotto si intravedono dei tatuaggi sul collo, anche sulla mano con cui tiene la custodia ci sono dei tatuaggi. Ha addosso degli anfibi verde scuro e dei jeans.
Il ragazzo dietro è Blake, anche lui alto ma un po' più robusto, più o meno come Jackson. Ha i capelli rossi e gli occhi verdi, probabilmente ha origini irlandesi; porta in mano due custodie rotonde, immagino che dentro ci siano i pezzi della batteria, altre tre sono appoggiate di fianco a lui. E' vestito anche lui con i jeans e anfibi, ma il piumino è aperto e lascia intravedere un maglione nero.
Rimango a guardarli ma loro sembrano non accorgersene, il silenzio viene interrotto da Jackson che appare dietro di me e mi cinge in vita- Ehi ragazzi, entrate- fa lui al posto mio- Ehi Bennett, non ci avevi detto che la tua ragazza era così gnocca- fa Aaron mentre entra squadrandomi e Blake ride- Ahah sta zitto- mi difende Jackson, e li accompagniamo al garage, mi prende alla sprovvista . Marca il territorio, penso:- Andrà bene- dice Aaron osservando il garage. I ragazzi si tolgono i cappotti, che appoggio accuratamente sul divano. Aprono le custodie e ne escono una bellissima chitarra acustica da quella di Jackson e un asta col microfono, un basso bianco lucido e amplificatori, pezzi della batteria che viene montata da Blake in un attimo. Sistemano le casse e sono pronti per iniziare.- Okay, allora vi lascio- faccio io- No- dice Jackson- ragazzi vi dispiace se Aubrey assiste?- domanda-No- fa Jason- Certo che no- si unisce Aaron- D'accordo allora- mi siedo sul divano.
Iniziano accordando li strumenti a corda, fanno partire una base di pianoforte dal computer:- Cominciamo da When I Saw You- dice Jackson, il resto della band fa un cenno con la testa e iniziano a suonare. Jackson posa le mani sulla chitarra e la bocca a pochi centimetri dal microfono, mi guarda fisso quando canta le prime parole che mi suonano familiari. E' la canzone che ha scritto per me. E' come rivivere quella sera, è bellissimo.
Hanno cantato altre quattro canzoni stupende quando decidono di fare una pausa, così vado a prendergli qualcosa da bere. Mentre vado in cucina mi sento chiamare da Jason- Ehi Aubrey, volevo innanzitutto ringraziarti per averci prestato il tuo garage per le prove- dice tutto d'un fiato- Oh, non c'è di che- gli rispondo- Hai qualche notizia di Emily?- mi chiede.
-Ehm, no mi dispiace, non l'ho sentita per niente- ha una faccia un po' delusa.
-So che pensa di essere incinta, ma devi dirle che io le starò accanto se dovesse davvero esserlo, che non scherzo, che mi prendo cura di ciò che amo- che dolce, penso.
-Okay, quando la vedo glielo dirò- gli sorrido.
-Va bene grazie- ricambia il mio sorriso e torna in garage.
Sto versando il tè freddo nei bicchieri e pensando ad Emily, quando sento delle braccia forti che mi cingono in vita, è Jackson. Mi attira a sé e affonda il mento tra il mio collo e la spalla. In un attimo tutti i miei pensieri svaniscono e si concentrano solo sulla meravigliosa sensazione delle braccia del mio ragazzo che mi stringono- Allora? Siamo bravi?- mi sussurra all'orecchio e mi viene da sorridere- Sì, bravissimi- mi giro e gli metto le mani al collo- Quale canzone ti è piaciuta di più?- lo dice pur sapendo già la risposta- La prima-.-Lo sapevo- dice lui sorridendo, inarca un po' la schiena per baciarmi sulle labbra, un bacio caldo per il mio corpo freddo, e pieno di passione.- Ci sono i tuoi amici nella stanza accanto- dico io quasi sussurrando- Mh, non saranno loro a fermarmi- mi solleva per le cosce e mi fa sedere sul bancone posizionandosi tra le mie gambe: continua a baciarmi, dalla bocca scende sul collo dove inizia a succhiare, una scarica di adrenalina e calore invade tutto il mio corpo. Quando si sposta per farmi un altro succhiotto la pelle respira e diventa fredda al contatto con l'aria.
-Trovatevi una camera cavolo- la voce di Aaron riscuote entrambi dal nostro attimo di piacere. Jackson si stacca da me, ma sempre tenendomi dice- Tranquillo, adesso arriviamo, ma va via- Aaron scoppia a ridere ma torna in garage- Allora, dov'eravamo rimasti?- dice cercando di baciarmi il collo ma mi scanso- Dai va' da loro, ormai l'atmosfera si è spenta e sono qui per le prove, e dovresti farle anche tu- fa una faccia come quella di un bambino che fa le storie per non andare a dormire la sera tardi- Ma io voglio restare con tee!- si lamenta- Su vai- gli dico indicandogli la porta del garage- Okay- fa lui baciandomi delicatamente sulle labbra, mentre va alla porta si gira per guardarmi.
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Let it be
RomanceSinceramente non saprei formulare bene la trama della mia storia, perché penso che all'ultima parola ogni libro ci lasci qualcosa di diverso per ognuno di noi. Penso che tutto sommato potrebbe essere una bella storia, non mi piace giudicarmi da sola...