Capitolo 4

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Era un ragazzo, più precisamente Cameron Dallas. Si avvicinò a me e mi salutò con un cenno del capo. Si sedette accanto a me, senza dire nulla o chiedere permesso. Dalla tasca dei pantaloni estrasse un pacchetto di sigarette e un accendino.
"Come facevi a sapere che ero qui?"
Decisi di rompere il ghiaccio con questa domanda.
"Non lo sapevo."
Si mise la sigaretta in bocca e dopo averla accesa fece un lungo tiro.
"Che cosa vuoi da me? Perché mi dai sempre fastidio? Cosa cazzo ti ho fatto?"
Cominciai ad alzare la voce, ero spazientita. Ovunque andavo me lo ritrovavo sempre fra i piedi. In tutta risposta scoppiò a ridermi in faccia. Sbuffai e mi alzai. Mi allontanai da lui e mi sedetti in riva al laghetto. Le luci della città riflettevano nell'acqua creando un gioco di puntini luminosi. Sentii dei passi che si avvicinavano e dedussi che era Cameron.
"Cameron, voglio sapere se ti ho fatto qualcosa di male."
Domandai calma, ma non ricevetti nessuna risposta. Mi voltai per vedere se era ancora lì, ma in un batter d'occhio mi ritrovai nell'acqua gelida del lago. Agitai le braccia e le gambe e quando finalmente arrivai in superficie presi una lunga boccata d'aria. Fui ricacciata sott'acqua da una forza invisibile. Muovevo braccia e gambe inutilmente, non riuscivo ad arrivare in superficie. I movimenti diventarono sempre più lenti e le mie palpebre pesanti. Prima di perdere la coscienza sentii qualcosa o qualcuno tirarmi verso l'alto.
* * *
"Maledizione!"
Sentii imprecare una voce maschile. Una pressione sul petto mi fece tossire e sputai acqua. Quando la vista si fece limpida vidi Cameron inginocchiato davanti a me a torso nudo e con i capelli gocciolanti. Sospirò sollevato.
"Grazie al cielo."
Mi aiutò a sedermi. Quando realizzai ciò che era successo mi si inumidirono gli occhi. Non poss piangere davanti a lui!  Pensai sbattendo velocemente le palpebre.
"Perché lo hai fatto?"
Chiesi con voce tremante in un sussurro.
"Mi dispiace, doveva essere uno scherzo, non sapevo che tu non fossi capace a nuotare."
Abbassò lo sguardo. Cominciai a tremare, avevo davvero freddo. In un gesto silenzioso mi passò il suo maglione che indossai sopra la maglietta fradicia. Mi alzai in piedi e tremante mi incamminai verso, casa senza degnarlo di un saluto.
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*spazio autrice*
Et voilà il 4º capitolo!
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Al prossimo capitolo!
Lara

Before Him (in sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora