Capitolo 16

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Il tempo passò in fretta e mia madre si dimenticò del fatto che mi aveva vietato di passare del tempo con Maddison. Shawn da molto tempo era tornato in Canada partendo con la promessa che sarebbe tornato per alcuni studi. Ben presto arrivò l'inverno e con lui il freddo e le feste. Mia madre venne a sapere del ballo d'inverno ed era diventata euforica. Il ballo era organizzato dalla scuola e in giro per i corridoi erano appesi manifesti e volantini che lo annunciavano. Tutte le ragazze aspettavano con impazienza il suo arrivo e i ragazzi facevano a gara ad invitare le ragazze più carine. Persino io ci andavo di mia spontanea volontà. Un giorno a casa arrivò una lettera dalla scuola.
"Mamma, una lettera dalla scuola."
Informai mia madre intenta a cucinare una brodaglia verdognola dall'odore orribile che lei chiamava minestrone.
Si precipitò verso di me.
"Sarà per il ballo!"
Squittì eccitata strappandomela dalle mani. Alzai gli occhi al cielo e le passai l'apri-buste. Il suo sguardo corse veloce leggendo tutto da cima in fondo. Cercai di sbirciare ma lei si voltò, in modo che non potessi vedere.
"Me me occupo io."
Se la infilò in tasca attenta a non piegarla troppo e tornò a cucinare.
* * *
"Cosa ne dici di questo?"
Domandò mia madre mostrandomi un vestito rosso aderente. Era da tutto il pomeriggio che giravamo per i negozi alla ricerca di un vestito. Scoprii che la lettera della scuola era una lista con le indicazioni per il ballo. Ero riuscita a leggere che il vestito deve essere lungo e che si deve mettere una maschera, poi il foglio di carta mi era stato strappato dalle mani con un'occhiata di rimprovero. Scossi la testa, era orribile! Troppo appariscente.
"E questo?"
Me me mostrò un altro... Giallo! Storsi il naso, non ero mica un canarino. Mia madre si guardò intorno e improvvisamente le si illuminò lo sguardo.
"So dove andare!"
Mi prese per il polso e mi trascinò letteralmente fuori dal negozio. Dopo dieci minuti di macchina mia madre posteggiò e mi incitò ad uscire. Camminammo per un po' ed arrivammo in un quartiere abbastanza isolato. Mi portò ad una piccola boutique di nome "Princesse For a Night". Mi girai verso mia madre, non molto sicura di voler entrare. Lei invece mi spinse verso l'entrata. Quando aprii la porta suonò un piccolo campanellino e mi sembrò di fare un salto nel passato. Era tutto arredato in stile retrò e vari abiti eleganti erano esposti nel negozio, che tanto piccolo non era. Mia madre si avvicinò alla cassiera e si salutarono molto amichevolmente.
"Megan, da quanto tempo!"
L'anziana donna abbracciò mia madre.
"Julie, sono molto contenta di vederti."
Mia madre mi indicò.
"Ti ricordi di Lissa."
La donna mi rivolse la sua attenzione e sgranò gli occhi.
"Ma quanto sei cresciuta bambina!"
Esclamò con occhi sgranati e un sorriso dolce.
"Avrei un favore da chiederti."
Disse poi mia madre. L'attenzione di Julie tornò a lei.
"Certo, qualsiasi cosa."
Replicò lei amichevolmente.
"Si tratta di un ballo scolastico."
Mia madre le porse la busta che non mi faceva vedere.
"Questi sono i dettagli per il vestito."
Indicò un punto del foglio. La donna annuì e si addentrò nel negozio, noi la seguimmo. Passammo da un arco con due vasi di rose ai lati e in questa parte del negozio i vestiti erano ancora più belli.
"Quando ero giovane venivo sempre qui a prendere i vestiti."
Mi spiegò mia madre con gli occhi luminosi.
"Venivo così spesso che io e Julie siamo diventate grandi amiche."
Ridacchiò lanciando uno sguardo all'anziana donna.
"L'ultima volta che sono venuta tu avevi tre anni, avevo un appuntamento con tuo padre."
A quel punto si rattristò.
"L'ultimo..."
Sbatté le palpebre per non far scendere le lacrime e mi sorrise. Per me era difficile piangere per un padre che non avevo mai conosciuto, o meglio, che non ricordavo, una persona che mi aveva abbandonata e aveva fatto del male alla mamma. Julie si fermò e si girò verso di me.
"Sali su qui."
Era un piccolo sgabello. Feci come mi disse. La donna prese un centimetro e cominciò a prendermi misure appuntandole su un blocchetto. Mi stupii del fatto che lavorasse ancora in questo modo. Ci volle tanto, ma quando finalmente finì passammo a qualcosa di più interessante.
"Che colore ti piacerebbe che fosse il vestito?"
Mi strinsi nelle spalle.
"Non saprei, non vorrei niente di appariscente, piuttosto un colore scuro."
La sarta annuì.
"Che ne dici di nero?"
Mi mostrò un pannello con le stoffe colorate. Annuii, nero mi sembrava perfetto.
"Che ne dici di aggiungere un mantello? È inverno e fuori fa freddo."
Sembrava una cosa un po' esagerata ma mia madre acconsentì senza lasciarmi parlare.
"Io direi rosso, che ne dici Megan?"
Mia madre annuì. Le due donne si capivano subito.
"Magari possiamo abbinarci orecchini e collana rossi, per riprendere il colore."
Mia madre lanciò uno sguardo d'intesa a Julie, che sorrise ed annuì.
"Vieni a scegliere la stoffa."
La donna aprì una porta e capitammo in una specie di magazzino. C'erano tutti i colori possibili e immaginabili. Camminammo fino ad arrivare in fondo, dove c'erano le stoffe più scure. La donna me ne mostrò una. Era semplice e morbida al tocco.
"È la stoffa che preferisco."
Scelsi quella, mi piaceva. Tornammo indietro di qualche passo, dove c'erano le stoffe rosse. Anche qui me ne mostrò una.
"Questa è pesante e tiene caldo."
Tastai la stoffa ed era abbastanza grossa, perfetta per un mantello.
"Mi occupo io della maschera."
Ci informò la sarta prima di salutarci. Sorrisi soddisfatta non vedevo l'ora del ballo.
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*spazio autrice*
Heyyyy😄
Sono tornata🙋
Il capitolo è un po' noioso, ma vi prometto che il prossimo sarà migliore😊
Nel capitolo c'è un accenno al padre di Lissa, cosa ne pensate?
Alla prossima
Lara

Before Him (in sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora