Capitolo 6

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Pettinai i miei lunghi capelli biondi in una coda alta. Indossai una felpa rossa e dei leggins neri. Presi le mie Dr. Marteens e una borsa con tutto il necessario ed uscii di casa. Faceva più caldo rispetto al giorno precedente. Mi incamminai a malavoglia verso Central Park e in poco tempo ci arrivai. Maddy mi corse incontro blaterando qualcosa su quel ragazzo, che non capii, mi tirò per il braccio e mi presentò le persone.
"Lui è Nash."
Disse indicandomi un ragazzo dai capelli neri e dei bellissimi occhi azzurri. Dovetti ammettere che effettivamente era veramente carino.
"Lui è Matthew."
Indicò un ragazzo biondo dagli occhi verdi, anche lui non male, che sembrava molto simpatico.
"Puoi chiamarmi Matt."
Mi disse lui con un enorme sorriso.
"E lei è la sua ragazza Savannah."
La ragazza accanto a lui indossava una maglietta scollata, minigonna. Mi chiesi come faceva a non avere freddo; non mi ispirava molta fiducia. Si strinse di più al suo ragazzo e mi guardò con superiorità.
"Ragazzi lei è Lissa."
Presentò me infine. Nash si guardò l'orologio al polso.
"Strano di solito non è mai in ritardo."
Stavano aspettando qualcun altro? Perché Maddison non me l'aveva detto?
"Oh eccolo!"
Matthew indicò un punto dietro di me. Mi girai ed incontrai il suo sguardo.
"Cameron?!"
Domandai con voce stridula.
"Lissa?!"
Chiese lui scocciato. Fulminai con lo sguardo la mia amica. L'aveva fatto apposta! Cominciammo a camminare, Matt accanto alla sua ragazza, Maddy accanto a Nash e io dovetti stare accanto a Cameron. Non dissi niente, ero molto arrabbiata per quello che era successo la notte prima. Dopo vari minuti ruppe il silenzio.
"Senti mi dispiace okay? Credi di essere l'unica ad essersi spaventata? Mica ti volevo avere sulla coscienza!"
Allora era così che stavano le cose?
"La tua coscienza?! Era solo quello il problema?!"
Alzai la voce mettendomi di fronte a lui.
"Beh, sì."
Disse grattandosi la nuca.
"Ma ti rendi conto di cosa dici?!"
Urlai puntandoli un dito sul petto. Fece un passo indietro, ma lo seguii.
"Potevo morire!"
Gridai cominciando a piangere.
"Morire!"
Urlai più forte tirandoli dei pugni sul petto. Non capivo più quel che succedeva, ero frustrata. Fermò le mie braccia, se le strinse al petto e mi abbracciò. Inizialmente mi ribellai e mi dimenai ma poi mi lasciai coccolare. Dopo vari minuti ci staccammo. Tirai su col naso e gli sorrisi leggermente, imbarazzata. Degli altri nessuna traccia, non rispondevano nemmeno al cellulare.
"Per farmi perdonare ti offro da bere."
Propose Cameron, ma io scossi la testa.
"Voglio solo andare a casa."
Mi lamentai asciugandomi le lacrime. Lui mi prese per le gambe e mi caricò in spalla.
"Cameron! Fammi scendere!"
Urlai dimenandomi.
"Solo se vieni a bere qualcosa con me!"
Mi ricattò. Sbuffai ed accattai. Quando fui a terra sorrisi.
"Sei pazzo."
Ridacchiai dandogli un pugno scherzoso sul braccio.
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*spazio autrice*

Ecco un altro capitolo!
Secondo me Cameron è un po' lunatico.😂
Quanti d'accordo con me?
Al prossimo capitolo
Lara

Before Him (in sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora