Ovviamente uccidere papà non è stato piacevole non rimpiango di averlo fatto, uno stronzo come lui meritava la morte, ma alla fine rimaneva mio padre, i due mesi successivi alla morte ero in paranoia, avevo smesso di andare a scuola non uscivo non facevo un cazzo, quando dormivo mi svegliavo all'improvviso pensando a papà e quello che avevo fatto, si avevo già picchiato e anche tanto ma uccidere... uccidere ti spacca a metà. Un giorno sentii citofonare mamna non c'erà allora andai io, era Elena e quindi la feci salire appena aprii il portone mi disse:"chi non muore si rivede brutto stronzetto! E comunque ti farebbe bene parlare con qualcuno dopo la morte di tuo padre." con un sorrisso stampato in faccia, io risposi:"Vattene non voglio che mi stai vicino sono un mostro" lei mi guardò quasi impaurita, forse capìì ma non diciamo cazzate ovviamente la volevo vicino era solo un pretesto per farmi chiedere cosa era successo e infatti mi disse:"cazzo, il tuo solito vizio, fai tanto il cazzone duro poi se ti parlo io ti sciogli come burro nella padella seriamente dimmi cosa è successo!" io risposi:"sta volta è diverso! Tu vuoi sapere sempre tutto dei miei cazzi privati, ti credi superiore? ti credi migliore? Non hai la soluzione a ogni problema!"lei mi interuppe dicendo:"sei un coglione, stammi a sentire ti do 10 secondi per dirmi cosa è successo se non mi dici niente me ne vado e sta volta scordati di me" io allora dissi:" ok stronza andiamo in camera che parliamo" mi distesi sul letto e lei si mise affianco a me col suo braccio sul petto e alla fine gli raccontai tutto:" non c'è la faccio più quello stronzo di mio padre si è meritato di essere ammazzato da me!Ma è un peso enorme per me lo colpi e colpì e ancora e ancora ero zuppo di sangue ma la cosa peggiore non l'ho fatto per mamma l'ho fatto per me odiavo quell'uomo se cosi si può chiamare e quando lo ammazzai mi sentii meglio più vivo che mai sono un mostro" lei non disse niente si mise sopra di me e li cominciai a farmi film mentali su come me la sarei scopata per bene ma invece si allungo sopra di me dandomi un bacio in frotne mise la testa sulz mio petto e disse:"Uno di al tuo amico li sotto che oggi non si scopa e secondo non dico che hai fatto bene ma non puoi continuare cosi il tuo cuore prima o poi si rompe non puoi continuare a non amare nessuno!" io la interuppi dicendo:"Amo te!" e lei disse:"lo so e non va bene no no io non voglio stare con te non posso!"io la bacia e presi alzandola al primo bacio nom fece una mossa ma quando provai a sfilarle i pantaloni mi guardò e disse:" baci da dio e a letto credo che sei una favola ma no non posso con te, adesso è meglio che vada" io:"già ti accompagno a casa!"lei annui.
non avevamo fatto neanche 300 metri quando un coglione disse:"bel culo!"Io mi girai e andai verso di lui era con altre due persone Elena mi fermò ma io continuai, presi il primo e lo buttai a terra dicendo:"porta rispetto coglione." gli altri mi urlavano contro e uno sferró un pugno, glielo bloccai spezzandoci il braccio e due pugni in pieno viso svenne all'istante, il secondo lo presi e lo scaraventai sul muro quando stava a terra glie diedi un calcio in pienda faccia il terzo il coglione che aveva urlato bel culo ad elena si alzò e provò a colpirmi fallndo, evitai due colpi al terzo gli diedi un pugno sulle costole poi uno in faccia e un calcio sul ginocchio cadde all'indietro appena cadde gli presi il braccio e glielo spezzai. Elena mi guardava impaurita e continuammo. Davanti casa mi disse:"sei un figlio di puttana, ma a me piacciono quindi vai bene cosi a domani!" io replicai a domani.
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il solito dolore intenso
General FictionUn uomo ormai stanco comincia a raccontare la sua vita, che lui disprezza e odia